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A partire dal 1998, nell'ambito della burocrazia e della documentazione fiscale relativa alla dichiarazione dei redditi, è entrato in vigore il certificato unico dipendente, meglio noto come CUD: cos'è di preciso?

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Il CUD, acronimo di Certificato Unico Dipendente, è un documento fiscale italiano che le aziende, le amministrazioni pubbliche e altri datori di lavoro sono tenuti a rilasciare ai propri dipendenti, ai pensionati e a tutti coloro che hanno ricevuto redditi da lavoro dipendente o assimilati.

A partire dal 2019, il CUD è stato sostituito dal Certificato Unico (CU), in conformità con quanto stabilito dalla Legge di stabilità 2016. Il CU raccoglie e sintetizza le informazioni relative ai redditi di lavoro dipendente, ai redditi assimilati a quelli di lavoro e alle relative ritenute d'acconto operate, nonché ai contributi previdenziali e premi assicurativi versati.

Struttura e Funzione del CU (ex CUD)

  1. Sezione A: Contiene i dati anagrafici del sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente erogatore) e del percettore di reddito (dipendente o pensionato), oltre a informazioni generali sui redditi erogati.
  2. Sezione B: Fornisce dettagli sui redditi di lavoro dipendente o assimilati e sulle relative ritenute d’acconto, contributi previdenziali e premi assicurativi.
  3. Sezione C (se presente): Riporta i dati relativi a redditi diversi da quelli indicati nella Sezione B.

Il CU è fondamentale per la compilazione della dichiarazione dei redditi, poiché fornisce una sintesi completa e dettagliata dei redditi percepiti e delle imposte trattenute nel corso dell'anno fiscale di riferimento. Generalmente, i datori di lavoro sono tenuti a consegnare il CU ai percettori di reddito entro il 31 marzo dell'anno successivo a quello in cui i redditi sono stati percepiti.

Prima del CUD, i redditi erano certificati attraverso il modello 101 o 201, a seconda se si era lavoratori dipendenti o pensionati.

Ecco alcuni esempi specifici di come il CUD può essere utilizzato in questi campi

  • Dichiarazione dei redditi: il CUD viene utilizzato per calcolare l'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF).
  • Richiesta di prestazioni sociali: il CUD viene utilizzato per verificare la situazione reddituale del richiedente e determinare l'importo delle prestazioni spettanti.
  • Iscrizione ad un corso di laurea o master: il CUD viene utilizzato per verificare la situazione reddituale del richiedente e determinare l'importo delle tasse universitarie da pagare.
  • Richiesta di un prestito: il CUD viene utilizzato per verificare la situazione reddituale del richiedente e determinare l'importo del prestito che può essere concesso.
  • Richiesta di un mutuo: il CUD viene utilizzato per verificare la situazione reddituale del richiedente e determinare l'importo del mutuo che può essere concesso.

Il CUD è un documento importante che può essere necessario in una serie di campi. È importante conservare il CUD in un luogo sicuro, in modo da poterlo esibire quando necessario.

Scopriamo le novità del CUD

Rispetto ai modelli precedentemente in vigore, serve anche a certificare tutta una serie di dati legati alla previdenza sociale, relativi dunque a tutti gli imponibili previdenziali che vengono trattenuti a fini pensionistici.

Il modello CUD infatti intende riepilogare in un solo certificato tutti quelli che sono i redditi corrisposti dal datore di lavoro o dall'ente pensionistico di riferimento, nell'ambito di un anno solare.

In questo modo, entro il successivo mese di febbraio, il sostituto d'imposta fa in modo che venga effettuato il conguaglio fiscale: questo significa che vengono sistemate le trattenute con un conguaglio tra IRPEF calcolata e quella dovuta secondo la normativa fiscale.

Addizionali relative al CUD

Attraverso il modello, si calcola non solo l'IRPEF ma vanno calcolate anche l'addizionale regionali e, in caso, anche quella comunale. A partire dal 207 infatti, si considera l'addizionale comunale in base al comune di residenza considerato alla dato del primo gennaio di riferimento dell'addizionale stessa.

Tali addizionali vengono trattenute agendo sullo stipendio o sulla pensione nell'anno successivo; se cessa il rapporto di lavoro, nell'ultimo stipendio verranno recuperate le addizionali residue.

Date di riferimento

Il modello CUD viene rilasciato dall'azienda per cui si lavoro, o dall'ente previdenziale, entro il 28 febbraio dell'anno successivo a quello cui si riferisce: è possibile dunque effettuare la denuncia dei redditi tramite modello unico o modello 730.

Le modalità di consegna del documento

Il datore di lavoro o l’Ente pensionistico consegnano il CUD in duplice copia al contribuente. Tale documento può essere consegnato in due modalità:

  • Cartacea (obbligatorio per eredi o per dipendenti che hanno cessato il rapporto)
  • Telematica (a patto che il destinatario abbia gli strumenti necessari per riceverlo e stamparlo)

Il CUD per i pensionati

A decorrere dal 2013, gli enti previdenziali forniscono il modello solo in modalità telematica, salva la facoltà di richiederne l’invio a domicilio in forma cartacea.

Per fare richiesta del CUD in forma cartacea occorre recarsi presso i CAF o patronati simili o presso gli Uffici Postali. Questo è stato possibile solo fino al 2 aprile 2013. A partire dal 2 aprile, l’unica modalità possibile sarà il web scaricando il modello dal sito ufficiale dell’INPS.
La procedura online prevede lo svolgimento dei passi seguenti:

  • Collegarsi al sito INPS e andare nella sezione “Il pin online”
  • Cliccare su “richiedi pin”.
  • Compilare i campi relativi al vostro codice fiscale e inserire la residenza;
  • Sarà consegnato/visualizzato un codice segreto di identificazione personale.
  • Il Pin si compone di 16 caratteri e in seguito al primo accesso al sito (primo login), il Pin verrà trasformato in 8 caratteri. Qui finisce la prima fase
  • Il passo successivo è tornare sulla homepage e cliccare nella sezione “CUD online”.

E’ facilmente reperibile online il modulo per il CUD 2015 da compilare riferito ai redditi percepiti nel 2014.

Modello Unico dichiarazione dei redditi

Tutti i riquadri del fascicolo base del modello unico sono contrassegnati dalla lettera R e riguardano tutti i contribuenti. Il secondo fascicolo è riservato alla compilazione di dati relativi a redditi particolari, quali quelli soggetti ad una tassazione separata, oppure ai redditi di capitale. Anche questi quadri sono contrassegnati dalla lettera R.

E' possibile scaricare il modello Unico cliccando su questo link, dove è possibile trovare tutte le varie tipologie di documenti necessari alla compilazione della dichiarazione dei redditi.

La dichiarazione dei redditi deve essere presentata da tutti coloro che, ovviamente, posseggono dei redditi prodotti in Italia.

Dove presentare la dichiarazione

La dichiarazione dei redditi va consegnata dal contribuente ad un qualsiasi ufficio postale o banca convenzionata. In questo caso, il servizio di ricezione è completamente gratuito, e una volta effettuato prevede l'emissione di una ricevuta di consegnata dichiarazione.

Un altro modo per presentare la dichiarazione dei redditi è quella di affidarsi ad un intermediario adibito a questo scopo. A questa funzione di intermediario assolvono i centri di assistenza fiscale (CAF), i commercialisti, gli iscritti negli albi dei dottori forestali e agronomi e tutta quella serie di soggetti che svolgono normale attività fiscale.

Via internet

Da qualche anno è possibile presentare la dichiarazione dei redditi anche via internet. E' necessario registrarsi presso il sito Uniconline, al quale va richiesto il proprio codice personale che dà atto dell'identità del contribuente registratosi.

Scadenze

Tutti i versamenti relativi alla dichiarazione dei redditi, eccezione fatta per quelli relativi alla partita IVA, vanno eseguiti entro i seguenti periodi, per quanto riguarda il primo acconto:

  • dal 1 maggio al 20 giugno, non si incappa in alcuna maggiorazione;
  • dal 21 giugno al 20 luglio, ma con una maggiorazione dello 0.4 percento.
  • Entro il 30 novembre successivo va versato il secondo acconto.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.