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Nell'ambito dei contratti dei lavoratori, è bene verificare se sono presenti le voci relative alla tredicesima e alla Quattordicesima mensilità .

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Cosa significa la voce tredicesima? Capire alcuni vocaboli legati al nostro contratto, ci aiuterà sicuramente a vivere meglio il rapporto con il nostro lavoro e la nostra vita. La tredicesima in questo senso rappresenta una mensilità aggiuntiva nata con il contratto collettivo nazionale di lavoro 5 agosto 1937, valevole per gli impiegati a tempo indeterminato e a tempo determinato. In pratica matura mensilmente ma la sua concessione avviene una sola volta all’anno (nel periodo natalizio). Ogni contratto si regola in maniera particolare. L’ammontare della tredicesima è una somma pari alla normale mensilità.

Storia ed origini della tredicesima mensilità

Fu introdotta nel 1937 in Italia, durante il regime fascista come regalo di Natale per i lavoratori delle industrie, ai sensi del CCNL Industria - Impiegati del 5 agosto 1937 (art. 13). In precedenza esisteva già una gratifica che i datori di lavoro davano ai loro dipendenti. Secondo alcuni la tredicesima fu creata a scopo propagandistico, secondo altri, invece, per lo spirito del welfare che si diffuse negli anni trenta.

La tredicesima mensilità è una retribuzione aggiuntiva che viene concessa ai lavoratori dipendenti con contratto a tempo determinato o indeterminato. Questa retribuzione extra viene solitamente erogata nel mese di dicembre, in anticipo rispetto alle festività natalizie.

La tredicesima ha un impatto significativo sull'economia, in particolare sui livelli di consumo nel mese di dicembre. Poiché viene erogata in un periodo in cui si è soliti fare regali, la tredicesima è spesso utilizzata per queste spese extra. Inoltre, molti lavoratori sfruttano questa retribuzione aggiuntiva per coprire costi periodici di rilievo, come le rate del mutuo o i premi assicurativi per l'auto.

Come tutte le altre retribuzioni, anche la tredicesima viene dettagliatamente riportata nella busta paga, un documento fondamentale nel rapporto lavorativo che serve a confermare l'importo della retribuzione percepita dal lavoratore in un determinato periodo.

La busta paga include dettagli precisi non solo sulla retribuzione lorda, ovvero l'importo totale della retribuzione prima delle trattenute, ma anche sulla retribuzione netta, che è l'importo effettivamente percepito dal lavoratore una volta dedotte tutte le trattenute. Queste possono includere le imposte sul reddito, i contributi previdenziali e assicurativi e qualsiasi altra trattenuta prevista dal contratto di lavoro o dalla legge.

In sintesi, la busta paga offre un quadro chiaro e completo della retribuzione del lavoratore, compresi gli elementi extra come la tredicesima, garantendo trasparenza e comprensione nel rapporto di lavoro.

La busta paga può contenere anche informazioni sulla retribuzione diretta, ovvero il pagamento per il lavoro svolto durante il periodo di riferimento, e la retribuzione indiretta, che comprende elementi contrattuali come le ferie retribuite o le mensilità aggiuntive.

Un ulteriore aspetto della retribuzione riportato può essere la retribuzione differita. Questa è una somma di denaro che viene accantonata dal datore di lavoro e poi restituita al lavoratore in un secondo momento, ad esempio al termine del rapporto di lavoro. Un esempio di questo tipo di retribuzione è il trattamento di fine rapporto (TFR), che può essere in parte anticipato al lavoratore.

In sintesi, la busta paga è un documento completo e dettagliato che offre al lavoratore una chiara visione della sua retribuzione e delle deduzioni effettuate, contribuendo a mantenere trasparenza e comprensione nel rapporto di lavoro.

Tassazione della tredicesima mensilità

Sottolineiamo che la tredicesima è assoggettata alla normale contribuzione previdenziale. Si applicano le aliquote contributive in vigore nel mese dell'erogazione. E’ ovviamente anche assoggettato alle normali ritenute fiscali. Gli assegni per il nucleo familiare non competono sulla tredicesima mensilità e sulle eventuali ulteriori mensilità aggiuntive.

Non devono essere considerate le voci di retribuzione che non fanno parte della retribuzione globale come il lavoro straordinario notturno e festivo. Il lavoratore ha diritto all’intero importo della tredicesima mensilità solo se ha prestato la sua opera per tutto l’anno o è stato considerato in servizio tutto l'anno. Gli spetta un importo inferiore se il rapporto è iniziato o cessato nel corso dell’anno. Se il rapporto di lavoro è part time la tredicesima matura in proporzione diretta all'orario realmente effettuato.

Calcolo della tredicesima mensilità

Il calcolo della tredicesima avviene nel mese di dicembre in base alla retribuzione in atto in quel mese. Solo in caso di risoluzione del rapporto di lavoro, la retribuzione è quella del mese di conclusione. Dall’importo ottenuto si detrarre la quota relativa ai periodi durante i quali la tredicesima non matura e eventuali anticipazioni di ratei già corrisposti per conto dell’Inps.

La retribuzione di riferimento è quella percepita al momento dell’erogazione. Nel caso in cui si sciolga il rapporto di lavoro, invece, occorre fare riferimento alla retribuzione del mese di cessazione. Fanno parte della retribuzione la paga base tabellare contrattuale, l’indennità di contingenza, le provvigioni, l’indennità sostitutiva di mensa.

FAQ

Cos'è la tredicesima e come viene tassata?

La tredicesima è una retribuzione extra che viene solitamente pagata ai dipendenti in Italia alla fine dell'anno. Il suo importo è di solito equivalente a un mese di stipendio. La tassazione della tredicesima è gestita in modo simile alla tassazione dello stipendio ordinario. In altre parole, è soggetta all'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), che viene calcolata in base a scaglioni di reddito. Inoltre, la tredicesima è soggetta ai contributi previdenziali ed assistenziali.

Come viene calcolata l'imposta sulla tredicesima?

L'imposta sulla tredicesima viene calcolata utilizzando le stesse aliquote dell'IRPEF applicate allo stipendio ordinario. Le aliquote variano dal 23% al 43%, a seconda del reddito annuo totale del lavoratore. L'importo preciso dell'imposta dipenderà da vari fattori, tra cui l'importo della tredicesima, le detrazioni fiscali per carichi di famiglia, il reddito complessivo e il regime fiscale applicato.

Esistono detrazioni o deduzioni fiscali applicabili alla tredicesima?

Sì, ci sono diverse detrazioni e deduzioni fiscali che possono essere applicate alla tredicesima. Queste possono includere detrazioni per carichi di famiglia (come figli a carico o coniuge non lavoratore), detrazioni per contributi previdenziali e assistenziali, e deduzioni per spese specifiche, come le spese mediche. Le detrazioni e deduzioni specifiche disponibili possono variare a seconda della situazione individuale del contribuente.

Cosa succede se la mia tredicesima viene pagata in più rate?

In alcuni casi, la tredicesima può essere pagata in più rate, ad esempio metà a giugno e metà a dicembre. Tuttavia, la tassazione sarà la stessa indipendentemente da come viene pagata la tredicesima. L'imposta sarà calcolata in base all'importo totale della tredicesima e al reddito annuo totale.

La tredicesima è soggetta a contributi INPS?

Sì, la tredicesima è soggetta a contributi INPS allo stesso modo dello stipendio ordinario. La percentuale dei contributi dipende dal tipo di contratto di lavoro e dalla categoria di appartenenza. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni, come ad esempio per i lavoratori domestici per i quali non si deve versare il contributo INPS sulla tredicesima.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.