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Con l’avvento della Legge Bersani, sono state introdotte delle misure favorevoli ai consumatori, relativamente alle tariffe telefoniche. Il "Decreto Bersani" per la telefonia fa riferimento a una serie di misure introdotte in Italia sotto il governo guidato da Romano Prodi, con Pier Luigi Bersani come Ministro dello Sviluppo Economico. Queste misure, annunciate intorno al 2006-2007, avevano l'obiettivo di liberalizzare e aumentare la concorrenza in diversi settori, tra cui quello della telefonia.

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Ecco alcuni punti chiave del decreto in relazione alla telefonia:

  1. Eliminazione del Canone di Ricarica: Una delle misure più note fu l'abolizione del canone di ricarica sui telefoni cellulari prepagati. Prima di questa riforma, gli utenti pagavano una tariffa aggiuntiva ogni volta che ricaricavano il loro credito telefonico. Il decreto ha eliminato questa tariffa, portando a un risparmio diretto per i consumatori.
  2. Trasparenza Tariffaria e Riduzione dei Costi: Il decreto ha cercato di rendere più trasparenti le tariffe e di ridurre i costi per gli utenti, promuovendo una maggiore concorrenza tra gli operatori.
  3. Portabilità del Numero: Sebbene la portabilità del numero fosse già una pratica in alcuni paesi, il decreto Bersani ha enfatizzato l'importanza di questa opzione, permettendo agli utenti di mantenere il proprio numero di telefono anche cambiando operatore, facilitando così la concorrenza.
  4. Misure contro le Clausole Vessatorie: Il decreto ha introdotto misure più stringenti contro le clausole vessatorie nei contratti di telefonia, proteggendo i consumatori da pratiche commerciali ingiuste.
  5. Liberalizzazione del Mercato: In generale, il decreto Bersani mirava a liberalizzare diversi mercati, tra cui quello della telefonia, per stimolare la concorrenza, ridurre i prezzi e migliorare il servizio ai consumatori.

Queste misure hanno avuto un impatto significativo sul mercato della telefonia in Italia, rendendolo più accessibile e conveniente per i consumatori. Il decreto è stato visto come un passo importante nella lotta alle pratiche commerciali ingiuste e nella promozione di un mercato più equo e concorrenziale.

Il testo della legge

La legge Bersani sulla telefonia infatti recita al comma 3 dell’Art.1 che "I contratti per adesione stipulati con operatori di telefonia e di reti televisive e di comunicazione elettronica, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, devono prevedere la facolta' del contraente di recedere dal contratto o di trasferire le utenze presso altro operatore senza vincoli temporali o ritardi non giustificati e senza spese non giustificate da costi dell'operatore e non possono imporre un obbligo di preavviso superiore a trenta giorni".

La legge prevede l’abolizione dell’obbligo imposto dalle compagnie agli utenti, che avevo stipulato un contratto con esse, di rimanere fedeli senza possibilità di recedere.
Dal 2007, quindi, tutti coloro che stipulano un contratto di telefonia, televisivo o di qualsiasi comunicazione elettronica possono chiudere il contratto o passare ad altro operatore senza dover pagare una penale. Il contratto deve prevedere un preavviso non superiore a trenta giorni e le uniche spese che l’utente deve sostenere sono quelle relative al costo della fornitura del servizio.

Questo significa che con la Legge Bersani sulla telefonia vengono aboliti i costi di ricarica legati alle carte prepagate (prima del 2007 infatti per una ricarica ad esempio di 10 euro, il traffico effettivo comperato era pari a 8 euro).

Inoltre, la legge Bersani sulla telefonia cellulare va ad abolire i termini di scadenza del credito telefonico acquistato: se non si tratta di un’offerta promozionale, la sim card acquistata non andrà a scadere. Le compagnie telefoniche si sono subito adeguate a questa legge trasformando il costo della ricarica in credito spendibile in chiamate. La maggior parte dei brand non hanno aumentato le tariffe dei piani telefonici per recuperare quanto perso, altri hanno aumentato il costo dello scatto alla risposta, altri ancora hanno creato nuovi piani tariffari con costi leggermente più alti.

Novità ADSL

La legge Bersani ha introdotto novità anche in merito alla telefonia fissa, abolendo i vincoli temporali di ogni contratto di adesione: in questo modo sono stati facilitati i passaggi ad altri operatori e tutta quella serie di procedure quali il recesso in anticipo del contratto telefonico oppure il trasferimento di utenza.

Grazie alla legge Bersani, la telefonia ha modificato decisamente i propri servizi, a vantaggio del consumatore.

Ad esempio, relativamente ai contratti ADSL per la connessione a internet, l’utente ha la possibilità di disdire in qualsiasi momento tale abbonamento e non quando deciso dal fornitore di servizi.
Inoltre, l’operatore telefonico non obbligherà più un preavviso di disdetta del contratto superiore a 30 gg e imporre dei costi aggiuntivi non giustificati dal contratto stesso.

Prassi da seguire per la disdetta

La normativa Bersani sulla telefonia, entrata in vigore come parte di un più ampio pacchetto di misure per il diritto dei consumatori e la liberalizzazione di alcuni servizi in Italia, ha introdotto importanti novità riguardanti le modalità di disdetta dei contratti di telefonia. Questa legge ha segnato un passo significativo verso la tutela dei diritti degli utenti nel settore delle telecomunicazioni, disciplinando in modo più equo la relazione tra i fornitori di servizi e i consumatori.

Nel dettaglio, la legge stabilisce che, qualora un utente decida di terminare il proprio rapporto contrattuale con un operatore di telefonia, deve essere in grado di farlo seguendo delle procedure chiaramente delineate nei contratti stipulati con i singoli operatori. Tradizionalmente, le modalità più diffuse per inoltrare una richiesta di disdetta includono l'invio di una comunicazione tramite raccomandata A/R o l'utilizzo del fax, strumenti che permettono di avere una traccia documentale della richiesta inviata.

Una volta che l'operatore riceve una formale richiesta di disdetta o di migrazione verso un altro fornitore, entra in un obbligo giuridico non solo di accettare tale richiesta ma anche di attuarla nel minor tempo possibile. Ciò è stato concepito per prevenire ritardi ingiustificati che potrebbero arrecare danno all'utente, sia in termini di costi aggiuntivi non dovuti sia di mancata fruizione di servizi alternativi.

Un ulteriore aspetto trattato dalla normativa riguarda la gestione degli apparati forniti in comodato d'uso agli utenti, come modem o router, che rappresentano strumenti essenziali per l'accesso ai servizi di telefonia e internet. Secondo quanto stabilito dagli articoli 1809 e 1810 del codice civile, alla cessazione del contratto, l'utente è tenuto a restituire questi dispositivi all'operatore. La restituzione di tali apparati avviene generalmente senza alcun costo aggiuntivo per l'utente, tuttavia, la legge prevede che, in caso di mancato rispetto di questo obbligo, l'operatore possa richiedere un corrispettivo.

La possibilità di imporre un corrispettivo per la mancata restituzione degli apparecchi riflette la necessità di bilanciare i diritti e le responsabilità di entrambe le parti: da un lato protegge l'operatore dal danno economico derivante dalla perdita di apparecchiature, dall'altro impone all'utente la responsabilità di gestire con cura e restituire i beni ricevuti in uso temporaneo.

In conclusione, la legge Bersani sulla telefonia ha rappresentato un intervento normativo di grande rilevanza per garantire maggiore trasparenza e equità nel mercato delle telecomunicazioni in Italia. Attraverso la definizione di procedure chiare per la disdetta dei contratti e la regolamentazione della restituzione degli apparati, la legge ha contribuito a rafforzare la posizione dei consumatori, facilitando la gestione dei propri impegni contrattuali e promuovendo un contesto più competitivo e rispettoso dei diritti degli utenti.

Le modalità di restituzione sono tramite posta, corriere o negozio autorizzato dall’operatore e anche in questi casi il costo della spedizione spetta al cliente.

Recesso anticipato

Aggiornamenti negli anni

La legge Bersani, formalmente nota come parte delle disposizioni introdotte con il decreto Bersani-Visco nel 2007, ha mirato a introdurre importanti riforme per la liberalizzazione di mercati in vari settori, inclusa la telefonia. Da allora, il quadro normativo italiano in materia di telecomunicazioni e i diritti dei consumatori hanno continuato a evolversi per adeguarsi alle nuove sfide del mercato e alle esigenze dei consumatori. Tuttavia, è importante notare che le modifiche normative specifiche possono variare ampiamente in termini di portata e impatto, e non tutte le modifiche possono essere direttamente attribuite alla cosiddetta "legge Bersani".

Dal 2015 ad oggi, ci sono state diverse modifiche legislative e regolamentari nel settore della telefonia in Italia, alcune delle quali hanno influito direttamente sulle disposizioni originarie o sono state ispirate dai principi di liberalizzazione e tutela dei consumatori che caratterizzavano il decreto Bersani-Visco. Ecco un riassunto delle principali evoluzioni normative e regolamentari, divise per anno:

2015

Il 20 febbraio 2015 è stato varato un disegno di legge, il ddl Concorrenza, in cui all’articolo 16 si danno delle indicazioni sul pagamento di penali nel caso di recesso anticipato. Il comma 3, infatti, prevede che nel caso di una risoluzione anticipata del contratto si dovrà pagare una penale proporzionale al valore del contratto o della promozione residua. Questa regole si applicherebbero solo a chi ha una promozione attiva sulla telefonia o sulla pay Tv, non sull’abbonamento. Il ddl pone un limite di 24 mesi di promozione a cui è vincolato l’utente fermo restando la possibilità di recedere o cambiare promozione pagando una penale.

2016

  • Bollette a 28 giorni: Molti operatori hanno introdotto cicli di fatturazione di 28 giorni per i servizi di telefonia fissa e mobile, una pratica poi oggetto di controversie e interventi normativi successivi per il suo impatto sui consumatori.

2017

  • Delibera AGCOM sulle bollette a 28 giorni: L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha iniziato a intervenire sulla questione delle bollette a 28 giorni, avviando un percorso che porterà alla loro eliminazione e al ritorno alla fatturazione mensile.

2018

  • Legge di Bilancio 2018: È stata introdotta una disposizione che obbliga i fornitori di servizi di telefonia, internet e televisione a proporre ai consumatori contratti con cicli di fatturazione mensili, contrastando così la pratica delle bollette a 28 giorni.
  • Decreti Milleproroghe: Inclusa una disposizione che imponeva il rimborsamento ai consumatori per i giorni "extra" fatturati a causa dei cicli di fatturazione a 28 giorni.

2019

  • Codice delle Comunicazioni Elettroniche: Pur non essendo un aggiornamento diretto della legge Bersani, il Codice ha continuato a evolvere per rafforzare la protezione dei consumatori nel settore delle telecomunicazioni, inclusa la portabilità del numero e la trasparenza dei contratti.

Dal 2020 al 2023

  • Non sono stati registrati interventi legislativi di grande rilievo direttamente collegabili alla legge Bersani specifici per il settore della telefonia. Tuttavia, l'AGCOM e altre istituzioni hanno continuato a monitorare il mercato e ad adottare regolamenti per promuovere la concorrenza e proteggere i diritti dei consumatori, ad esempio in materia di qualità del servizio e trasparenza delle offerte.

È importante sottolineare che il quadro normativo e regolamentare in materia di telecomunicazioni è in costante evoluzione. Gli interventi normativi possono essere numerosi e variare significativamente nel dettaglio. Per avere informazioni aggiornate e dettagliate è sempre consigliato consultare le fonti ufficiali, come il sito dell'AGCOM o del Ministero dello Sviluppo Economico.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.