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Una tipologia di redditi poco conosciuta è quella del Reddito dominicale dei terreni; questa tipologia è disciplinata dagli Artt. 27 – 35 D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917.

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Il reddito dominicale non rimane fisso, ma può aumentare quando la qualità di coltura che risulta dal catasto diventa di maggiore reddito: questo è stabilito dall'Art. 29, c. 1, D.P.R. 917/1986.

Naturalmente, vale anche il contrario, ovvero si ha una riduzione del reddito dominicale quando dimimnuisce la capacità produttiva del terreno causa forze maggiori, oppure la qualità di coltura che risulta al catasto è minore della precedetne, secondo l'Art. 29, c. 2, D.P.R. 917/1986.

Denuncia variazione 

In caso di variazione del reddito dominicale, è necessario effettuare una opportuna denuncia.

Rivalutazione dei terreni

Con l’entrata in vigore dell’art. 7 c.4 del D.l. 24 Giugno 2014, n. 91, convertito in legge n. 116 dell’11 agosto 2014, sono state stabilite nuove aliquote per la rivalutazione del reddito dominicale derivante dai terreni (dominicale e agrario) ai fini del calcolo delle imposte dirette e del calcolo IMU. Le aliquote stabilite variano in base ad alcuni requisiti:

  • al periodo di imposta;
  • a chi possiede o conduce il terreno: coltivatori diretti o Imprenditori Agricoli Professionali.

Le aliquote previste sono così stabilite per periodo di imposta:

  • 2013-2014, aliquota del 15%;
  • 2015, del 30%;
  • dal 2016, fissata al 7%.

Questi percentuali si riferiscono a reddito dominicale e agrari, mentre per i terreni agricoli e non coltivati posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli IAP le aliquote sono fissate rispettivamente in 5% e 10%.
La rivalutazione viene fatta su quella base dell’80% per il reddito dominicale e del 70% per quello agrario. Per alcune condizioni questa regola non viene applicata, ma si considera solo la rivalutazione aggiornata. Queste condizioni sono: terreno concesso in affitto per usi agricoli, per un tempo maggiore di cinque anni.

Differenze

immagine per reddito dominicale

Nel parlare di redditi derivanti dai terreni, è meglio chiarire quale sia la differenza tra il reddito dominicale e quello agrario. Il primo si riferisce al terreno coltivato, quindi una rendita che deriva dal fondo in sè; 
Non rientrano in queste categorie quei terreni che fanno parte di giardini privati o parchi pubblici, e terreni ad uso commerciale.

Come si calcola il reddito dominicale?

Sono previsti due modi per calcolare il reddito dominicale, in base al tipo di coltivazione effettuata sul terreno:

  • se è quella che risulta dal catasto, il reddito può essere calcolato sulla base delle tariffe d’estimo stabilite dalla legge catastale per quella classe di terreno;
  • se la coltivazione è diversa da quella prevista dal catasto, si procederà calcolando il reddito su una tariffa d’estimo media prevista per quel tipo di coltura.

Redditi diversi: sai come comportarti per non infrangere la legge? 

Ecco le regole per non infrangere la legge. Il reddito si può definire sinteticamente come l'entrata netta che un determinato soggetto realizza in un determinato periodo di tempo, tramite uno o più contratti che definiscono un regolare stipendio o guadagno, ed espressa secondo l'unità di misura monetaria, in modo da determinare il versamento delle tasse.

Il reddito viene spesso paragonato al concetto di patrimonio, che rappresenta la misura della ricchezza di un individuo in un momento specifico, espressa in termini monetari. Pertanto, si dice comunemente che il reddito rappresenta un flusso, in quanto cambia nel tempo, mentre il patrimonio è considerato uno stock, un valore fisso in un dato istante.

Uno degli scopi fondamentali del reddito è quello di costituire la base imponibile per le principali tasse e imposte in ogni sistema fiscale. Misurando l'importo delle entrate di un individuo, attraverso contratti regolari che stabiliscono un salario o guadagno, si ottiene una base solida per la tassazione. La dichiarazione dei redditi è essenziale per il corretto pagamento delle imposte e per evitare sanzioni o multe.

Caratteristiche salienti del reddito includono:

  • Dinamicità: il reddito rappresenta una variazione e riflette la sua natura dinamica, potendo variare sia positivamente che negativamente, a seconda delle circostanze e delle condizioni economiche.
  • Periodicità: il reddito deve essere identificabile all'interno di un intervallo di tempo specifico, poiché esigenze di gestione finanziaria o aziendale richiedono la determinazione periodica del reddito.
  • Origine: il reddito è il risultato non solo del processo di produzione interna (operazioni interne), ma anche di una serie di operazioni di gestione esterna.

È importante differenziare il reddito dalla rendita. Quest'ultima rappresenta un flusso finanziario che si estende su più periodi. La rendita è un entrata costante che viene ricevuta a intervalli di tempo regolari per un determinato orizzonte temporale. La dichiarazione corretta dei redditi è fondamentale per evitare sanzioni o multe legate all'evasione fiscale.

Un altro aspetto importante da considerare è l'impatto che il reddito ha sulla sicurezza finanziaria di un individuo. Un reddito stabile e prevedibile può contribuire a una maggiore sicurezza finanziaria, permettendo all'individuo di pianificare per il futuro e di affrontare imprevisti finanziari.

Tipi di reddito per legge: l'importanza dei tributi per evitare l'evasione fiscale

Esistono vari tipi di reddito con ognuno delle caratteristiche specifiche. 

Possiamo classificare, per legge, i redditi diversi in 2 tipi:

  • Reddito da Lavoro Dipendente
  • Reddito da Lavoro Autonomo

Oltre ai redditi da lavoro autonomo e da lavoro dipendente, esiste un'altra categoria di redditi denominata redditi diversi che secondo il diritto tributario italiano, è disciplinato dagli artt. 67-71 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, il D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (T.U.I.R.).

In questa categoria di reddito sono compresi tutti quei tipi di reddito che non rientrano nelle altre classi, disciplinate dall'art. 6 del T.U.I.R, in quanto è difficile inquadrarli in una semplice categoria.

Una caratteristica che comunque è tipica dei redditi diversi è quella di venire percepiti fuori dalla pratica di determinate professioni e mestieri, nonché di non provenire da lavoro dipendente per conto di società.

Tipologie di redditi diversi

Nella categoria dei redditi diversi, rientrano tutta una serie di plusvalenze e redditi del tipo più disparato.

Innanzitutto, le plusvalenze immobiliari, che comprendono quelle realizzate dalla cessione di beni immobili entro i 5 anni dalla costruzione (prima casa esclusa) e quelle realizzate lottizzando terreni.

Ci sono poi le plusvalenze finanziarie, fra le quali sono annoverate quelle realizzate come onere di azioni o partecipazioni sociali simili, di metalli preziosi o di valute; inoltre, le plusvalenze dovute a cessione di strumenti finanziari.

Le vincite di lotterie e altri concorsi a premi rientrano anch'esse nella classe dei redditi diversi. Dichiarare i propri redditi è importante per il pagamento delle imposte, se non si vuole incorrere in multe o sanzioni.

Per concludere, sono considerati redditi diversi i seguenti redditi:

  • di beni immobili situati all’estero;
  • di natura fondiaria non determinabili catastalmente;
  • di derivazione dall’utilizzazione economica di opere dell’ingegno e di brevetti industriali e dei tributi;
  • di derivazione da attività commerciali o professionali di diritto non esercitate abitualmente;
  • di derivazione dalla concessione in usufrutto e dalla sublocazione per diritto di beni immobili;
  • di derivazione dall’affitto, locazione, noleggio o concessione in usufrutto di veicoli, macchine e altri beni mobili;
  • di derivazione da affitto e usufrutto di aziende;

In pratica il reddito è il prodotto tra il reddito dominicale e il coefficiente di rivalutazione.

Come si dichiara un reddito dominicale

Occorre richiedere una visura catastale per conoscere il reddito dominicale, presentando i dati dell’anagrafica del proprietario o l’identificativo di zona.

Il reddito dominicale si dichiara poi compilando l’apposito modello 730, lo stesso che si usa per la dichiarazione dei redditi da lavoro o altre forme di rendita. I redditi relativi ai terreni si indicano nel Quadro A e i dati si ricavano appunto dagli atti catastali richiesti in precedenza.

In particolare nella colonna 1 del Quadro A si inserisce il reddito dominicale risultante dal catasto per l’anno precedente.

Nella colonna 2 si indicano le specifiche utilizzando i seguenti codici a seconda della tipologia di terreno e reddito (cit. Agenzia delle Entrate):

  • 1: in caso di proprietà di terreno non concesso in affitto;
  • 2: proprietà di terreno concesso in affitto in regime di determinazione del canone (regime vincolistico);
  • 3: proprietà di terreno concesso in affitto senza il regime di determinazione del canone (regime a libero mercato);
  • 4: conduttore del fondo, diverso dal proprietario, o affittuario;
  • 5: socio di società semplice;
  • 6: partecipante dell’impresa familiare agricola diverso dal titolare;
  • 7: titolare di impresa agricola individuale non familiare;
  • 10: socio in società semplice in relazione al reddito dominicale e agrario non imponibile ai fini Irpef attribuito alla società.

Nella colonna 3 si indica l’eventuale reddito agrario. La colonna 4 si compila con il dato relativo al periodo di possesso del terreno. La colonna 5 indica la percentuale di possesso nella proprietà. Nella colonna 6 si indica – in base a quanto dichiarato nella colonna 2 – il canone di affitto in regime vincolistico. La colonna 7 prevede l’inserimento di eventuali variazioni di possesso del terreno, nella colonna 9 si riportano i dati di esenzione dei terreni dall’IMU e nella colonna 10 si inseriscono i dati in caso di coltivatore diretto, imprenditore agricolo iscritto alla previdenza agricola e per cui i redditi non concorrono alla formazione della base imponibile IRPEF.

Ovviamente si compilano solo i campi e le colonne di interesse e relativi alla propria situazione patrimoniale.

FAQ

Cosa si intende per reddito dominicale?

Il reddito dominicale è un valore che viene attribuito a un immobile, sia esso terreno o edificio, ai fini della determinazione della base imponibile per l'applicazione dell'Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) o dell'Imposta Municipale Propria (IMU). Il reddito dominicale rappresenta una stima del reddito che potrebbe essere ottenuto dalla locazione dell'immobile, ed è calcolato sulla base di vari fattori, tra cui la superficie, la destinazione d'uso, la posizione e altre caratteristiche dell'immobile.

Qual è la differenza tra reddito domenicale e agrario?

Il reddito agrario e quello dominicale contribuiscono entrambi alla creazione del reddito fondiario. In particolare, però, il reddito dominicale si riferisce alla sola proprietà del bene o fondo terriero, mentre il reddito agrario è quello che si genera dall’esercizio di un’attività agricola su quel terreno.

Quando il reddito dominicale è imponibile?

I redditi agrari e dominicali non concorrono alla formazione della base imponibile IRPEF dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola.

A cosa serve il reddito dominicale?

Serve al calcolo di alcune imposte, come per esempio l’IMU sui terreni.

Come viene calcolato il reddito dominicale?

Il reddito dominicale è calcolato dall'Agenzia delle Entrate, utilizzando una serie di parametri che possono variare a seconda del tipo di immobile. Per i terreni, ad esempio, si tiene conto del reddito agrario (calcolato sulla base della superficie, della qualità del terreno e del tipo di coltivazione) e del coefficiente di trasformazione. Per gli edifici, si considerano vari elementi, come la categoria catastale, la superficie, la rendita catastale e un coefficiente di rivalutazione. Questi elementi vengono combinati in una formula per determinare il reddito dominicale.

In quali casi è necessario conoscere il reddito dominicale?

Il reddito dominicale è utilizzato come base di calcolo per l'applicazione di diverse imposte locali, tra cui l'Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) e l'Imposta Municipale Propria (IMU). Inoltre, il reddito dominicale può essere richiesto in vari contesti, come per esempio nel calcolo dell'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), un indice utilizzato in Italia per determinare la capacità economica delle famiglie e l'accesso a vari servizi e benefici.

Come posso trovare il reddito dominicale del mio immobile?

Il reddito dominicale del tuo immobile può essere trovato sui documenti catastali dell'immobile, come il certificato di proprietà o la visura catastale. In alternativa, può essere richiesto all'Agenzia delle Entrate o all'ufficio del Catasto del Comune in cui si trova l'immobile. Ricorda che il reddito dominicale può essere soggetto a rivalutazioni periodiche, quindi potrebbe essere necessario aggiornarlo di tanto in tanto.

Cosa succede se il reddito dominicale del mio immobile è troppo alto o troppo basso?

Se ritieni che il reddito dominicale del tuo immobile sia troppo alto o troppo basso rispetto al suo valore effettivo, puoi presentare una richiesta di revisione all'Agenzia delle Entrate. Questa procedura, nota come "accertamento di valore", comporta un'analisi più dettagliata del tuo immobile da parte del Catasto, che può portare a una revisione del reddito dominicale. Tuttavia, ricorda che questo può anche risultare in un aumento del reddito dominicale e delle relative imposte.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.