Dopo l'approfondimento sulla cambiale oggi vi proponiamo un articolo che riguarda i buoni ordinari del tesoro. I BOT, ovvero i buoni ordinari del tesoro, sono dei titoli a breve scadenza emessi dallo stato, da molti considerati come titoli con un rischio pari allo zero. Sono un titolo senza cedola, della durata massima di 12 mesi, che vengono emessi dallo Stato Italiano per finanziare il debito pubblico.
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Il valore di rimborso dei buoni del tesoro,viene rimborsato alla pari, ed il titolo viene emesso senza cedola; questo significa che il rendimento del BOT è dato dalla differenza fra il valore nominale di rimborso e quello di emissione.
Caratteristiche dei Buoni ordinari del tesoro
Il ministero del tesoro fissa con un decreto l'emissione di questi titoli, determinandone l'importo, la durata, il prezzo base di collocamento, le categorie di operatori ammessi a concorrere all'assegnazione, le modalità di assegnazione e tutta un'altra serie di caratteristiche.
L'assegnazione avviene attraverso un'asta a cui partecipano solo gli investitori istituzionali che hanno la possibilità di sottoscrivere i titoli sia per loro stessi che per conto di terzi. Il taglio minimo nominale a cui i buoni del tesoro possono essere acquistati è di 1000 euro, e sono messi all'asta nelle seguenti modalità: il 15 di ogni mese per quelli a tre e a dodici mesi, la fine del mese per i i titoli a sei mesi.
Commissioni sui BOT
Queste sono le commissioni massime che le banche possono andare ad applicare alla propria clientela:
- Per titoli di durata residua minore o uguale a 80 giorni: +0,05%
- Per titoli di durata residua maggiore di 80 e minore o uguale a 170 giorni: +0,10%
- Per titoli di durata residua maggiore di 170 e minore o uguale a 330 giorni: +0,20%
- Per titoli di durata residua maggiore di 330: +0,30%
Valori ai minimi storici
Secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero, il rendimento dei Bot semestrali, nel 2015, è arrivato al minimo storico dello 0.09% con un sold out all’asta, assegnati con sette miliardi di titoli a 185 giorni. I precedenti negativi si erano registrati con le asse allo 0.16% e allo 0.136% nell’agosto 2014. In crescita il rapporto di copertura, passato all’1.81% dal precedente valore fissato all’1.74%.
Il paradosso dei Buoni ordinari del tesoro: un rendimento nullo
E’ finita l’epoca di quando i BOT erano considerati dei paradisi, per via dei tassi a due cifre che permettevano ai piccoli risparmiatori di conservare la propria ricchezza. Questo scenario, tipico degli Anni Ottanta, ora non c’è più, con tassi talmente esigui e bassi che gli addetti ai lavori sono soliti chiamare questo periodo “recessione finanziaria”. Per spiegare come i BOT diano margini di guadagni bassissimi, così come abbiamo appena visto con i minimi storici registrati nell’ultimo periodo, ecco una considerazione: un BOT a 12 mesi può portare un rendimento vicino allo zero se non addirittura negativo. Investendo per esempio 10mila euro, togliendo l’aliquota fiscale fissata al 12.5%, le commissioni d’asta pari a 0.30 euro, il rendimento in un anno sarebbe appena di 14 euro. Una cifra bassissima appunto, se paragonata comunque al totale dei soldi investiti. Ma non finisce qui perchè bisogna anche prendere in esame il prelievo sul conto titoli, pari allo 0.2%, il che si traduce in un esborso di 20 euro sulla somma investita precedentemente.
Un fatto assurdo, che fa capire come i BOT siano caduti per quanto riguarda gli interessi, con un passato lontano anni luce dove rispetto agli Anni Ottanta c’era un ritorno economico ben più importante. La situazione odierna si è venuta a creare per via del mix tra vincoli di tassazione e tassi ai minimi storici che penalizzano, e fortemente, i piccoli risparmiatori, che di conseguenza non vedono più nei BOT uno strumento finanziario sul quale investire. Tuttavia, secondo gli analisti finanziari, i BOT sono utilizzati ultimamente principalmente dalle tesorerie delle banche e degli istituti bancari.
Tipologie dei Buoni Ordinari del Tesoro
I buoni ordinari del tesoro, possono essere di varie tipologie. In base alle tue esigenze potrai scegliere quello o quelli che fanno al caso tuo. Nei paragrafi successivi, ti spiegheremo in cosa consiste ogni tipologia e come è possibile guadagnare grazie ad essi.
BOT a scadenza fissa
I BOT a scadenza fissa sono la forma più comune di Buoni Ordinari del Tesoro. Questi titoli hanno una data di scadenza prefissata, che può variare da pochi mesi fino a un anno. Gli investitori acquistano i BOT a un prezzo inferiore al loro valore nominale e al momento della scadenza ricevono il rimborso dell'importo investito più gli interessi maturati. Questa tipologia di BOT offre una certa stabilità e un rendimento garantito.
BOT a scadenza fluttuante
I BOT a scadenza fluttuante sono caratterizzati da una data di scadenza che può variare in base all'andamento del mercato. Questi titoli sono legati a un tasso di interesse di riferimento, come ad esempio il tasso EURIBOR a 3 o 6 mesi, al quale viene aggiunto uno spread. La scadenza del BOT viene determinata in base al raggiungimento di un determinato livello del tasso di interesse di riferimento. Questa tipologia di BOT offre un certo grado di flessibilità e permette agli investitori di beneficiare di eventuali variazioni del tasso di interesse.
BOT a sconto
I BOT a sconto sono titoli in cui gli interessi sono anticipati al momento dell'acquisto. Gli investitori acquistano i BOT a un prezzo inferiore al loro valore nominale e al momento della scadenza ricevono il rimborso dell'importo investito senza interessi. La differenza tra il prezzo di acquisto e il valore nominale rappresenta l'interesse guadagnato dall'investitore. Questa tipologia di BOT offre un rendimento fisso e viene spesso utilizzata come strumento di risparmio a breve termine.
In conclusione, i Buoni Ordinari del Tesoro offrono diverse tipologie di investimento a breve termine per gli investitori. Ogni tipologia ha le sue caratteristiche e rischi specifici, ma in generale i BOT sono considerati strumenti sicuri e stabili. Prima di investire in BOT, è consigliabile valutare attentamente il proprio profilo di rischio e consultare un consulente finanziario per prendere decisioni informate.