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Il diritto penale, un ramo fondamentale del diritto pubblico interno, ha lo scopo primario di tutelare l'ordine sociale e i valori fondamentali di una comunità. Lo Stato, attraverso il suo sistema legale, proibisce determinate azioni o condotte che sono ritenute pericolose o dannose per l'individuo o la società nel suo insieme. Tali condotte proibite sono definiti reati e la violazione di queste norme comporta l'imposizione di sanzioni, generalmente sotto forma di pene.

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La pena è ciò che distingue il diritto penale dagli altri rami del diritto, come il diritto civile e amministrativo. Mentre il diritto civile e amministrativo si occupano principalmente della risoluzione di controversie tra individui o entità e la regolamentazione di specifiche attività rispettivamente, il diritto penale si occupa della punizione dei comportamenti considerati riprovevoli dal punto di vista sociale. È la pena, infatti, la sanzione tipica della violazione di un precetto penale, che può manifestarsi in varie forme, dalla multa alla reclusione.

Il diritto penale si articola in tre elementi fondamentali: il fatto, la personalità e le conseguenze. Con il termine "fatto" si intende l'elemento oggettivo del diritto penale, ovvero l'azione o l'omissione che costituisce il reato. La "personalità" si riferisce all'elemento soggettivo del diritto penale, cioè l'intenzione o la negligenza dell'individuo nel commettere il reato. Le "conseguenze" rappresentano le sanzioni o le pene che derivano dalla violazione della norma penale.

L'ordinamento penale italiano, come quelli di molti altri paesi, prevede una serie di norme che delineano i limiti dell'applicazione della legge penale. Queste norme includono principi come la legalità (nessuna pena senza legge), l'irretroattività della legge penale e la personalità della pena. Questi principi garantiscono che l'applicazione della legge penale sia equa, proporzionale e rispettosa dei diritti umani fondamentali.

Quali sono le fonti del diritto penale

Sono fonti del diritto penale i fatti o gli atti che generano le norme del diritto penale. Nell’ordinamento italiano le fonti del diritto penale sono la Costituzione, il Codice Penale e le Leggi speciali. Il diritto penale è dunque fondato su quattro principi fondamentali: Principio di legalità, Principio di materialità, Principio di offensività e Principio di colpevolezza.

Urgente la riforma della giustizia penale

Una riforma della giustizia penale è quanto mai da sperare nel sistema Italia. A dirlo non sono tutte quelle persone che non apprezzano il lavoro della magistratura, visto che queste parole arrivano da Giorgio Santacroce, Primo presidente della Cassazione, pronunciate all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Santacroce ha ribadito il concetto dell’inutilità di riforme a costo zero, perchè non hanno effetti immediati sulla rapidità dei processi e sul lavoro da snellire nei Tribunali. Il numero di processi è talmente alto che si arriva poi alla prescrizione o a tempi dibattimentali troppo lunghi.

Come ipotizzato da Santacroce, alla Suprema Corte di Cassazione servirebbe una grossa cura dimagrante per snellire tutti i processi, che presupponendo un anno zero, avrebbero bisogno di almeno tre anni per vedere tutti la parola “fine” per ogni singolo dibattimento. Un periodo enorme, che fa perdere fiducia nella giustizia da parte dei cittadini, concetto confermato dallo stesso Santacroce, il quale afferma che seppure la situazione generale nell’ambito penale sia leggermente migliorata, tuttavia permane un senso di scetticismo da parte della collettività.

A questo riguardo, è quanto più auspicabile una riforma sia della materia civile che penale, in modo da portare a una sorta di selezione più dura che possa incrementare il livello d’efficienza della giustizia in Italia. Una comunità che non ha fiducia nella giustizia perde la speranza nell’intero sistema Paese, perchè se le maglie della giustizia sono più larghe, non si avranno mai pene certe e sicure. L’Italia purtroppo negli ultimi anni è stata attraversata da molti scandali, che hanno colpito indifferentemente politici, addetti all’amministrazione pubblica, imprenditori e finanzieri ma quasi mai abbiamo sentito sentenze storiche. E questo viene percepito anche all’estero dove i delinquenti trovano terreno fertile nel Bel Paese piuttosto che altrove. Una situazione d’allarme e da ribaltare completamente: chi sbaglia deve pagare, questo deve essere il senso della riforma della giustizia. Le troppe attenuanti concesse in Italia, con la prescrizione che più di una volta ha salvato gli imputati, non sono più ammesse se davvero la Penisola vuole cambiare marcia.

Dove si richiede il certificato penale? Tutti i nostri reati o quasi 

Il casellario giudiziale è una sorta di maxi schedario, istituito dalla Procura della Repubblica presso ogni Tribunale, contenente tutte le notizie relative a tutti i provvedimenti (giudiziari e amministrativi) riferiti a ogni singolo cittadino. Il casellario giudiziale va diviso in tre diverse tipologie (civile, penale, generale) dalle quali deriveranno altrettanti certificati.

Avremo quindi il certificato civile, contenente le eventuali sentenze civili passate in giudicato; il certificato penale, detto volgarmente “fedina penale”, al cui interno compaiono tutte le sentenze penali passate in giudicato; e, infine, il certificato generale, che riunisce entrambi i tipi di sentenza sopra menzionati.

Quella che comunemente noi chiamiamo “fedina penale” è propriamente denominata, in gergo tecnico, come “certificato penale”. Il certificato penale è un compendio di tutte le registrazioni penali che sono state iscritte nel “casellario giudiziale” e, in sostanza, contiene tutte le condanne penali passate del cittadino interessato. Sono però escluse da questo documento tutti quei procedimenti ancora in corso, denominati “carichi pendenti”, che trovano invece spazio all’interno di un altro documento, emettibile dalla Procura della Repubblica, che è chiamato semplicemente “certificato dei carichi pendenti”.

Non tutte le sentenze

All’interno del certificato penale, quindi, non risultano tutte le sentenze a noi attribuite. Tuttavia non vi sono nemmeno tutte le iscrizioni di materia penale a noi attribuite e presenti nel casellario giudiziale. Esistono infatti delle “eccezioni”, delle condanne che godono del beneficio della non menzione: tra queste, normalmente, troviamo le condanne emesse dal giudice di pace (come le condanne emesse da un altro giudice ma per reati cui il giudice di pace sarebbe competente). Non risultano, poi, tutte le condanne relative a reati “estinti” e quelle per contravvenzioni punibile tramite la sola ammenda.

Certificato penale totale

Da ciò risulterebbe chiaro, perciò, che tramite il semplice certificato penale l’interessato richiedente non visionerebbe tutte le sentenze effettivamente imputate al titolare del documento: verificare la correttezza di tutte le iscrizioni a carico è tuttavia possibile utilizzando lo strumento denominato “visura a richiesta degli interessati”, che sostanzialmente consente l’accesso diretto ai documenti del casellario giudiziale.

Enti autorizzati a visione totale

Il certificato penale si ottiene semplicemente attraverso una lettura dei registri giudiziari, curati dal Ministero della Giustizia e aggiornati presso gli uffici di cancelleria dei tribunali. Fino al momento in cui non figurino sul certificato penale condanne definitive di nessun tipo, allora il cittadino è da considerarsi “incensurato”, sebbene possano gravargli, comunque, dei carichi pendenti.

Cosa comporta una fedina sporca

Anche diversi enti privati richiedono, più o meno direttamente, di visionare la fedina penale dei soggetti che si apprestano ad assumere. Tuttavia, se richiesto dai privati, taluni tipi di condanne o di pronunce penali possono risultare omesse in modo da permettere ai “condannanti” di apparire ugualmente incensurati di fronte agli enti o alle società private che li assumeranno: è chiaro che tale trattamento è riservato esclusivamente a tipologie di reati molto “piccole”, o comunque non davvero gravi. Tuttavia sia la pubblica amministrazione che la magistratura hanno il diritto di vedere la fedina sempre completa.

Certificato carichi pendenti: tutto sul rilascio

Chi apre il documento? La cancelleria del Tribunale nel quale il cittadino ha la residenza ha quest’onere, nonché l’obbligo di conservarlo in archivio cartaceo non ancora informatizzato (aggiornandolo quando una condanna è confermata dalla Corte di Cassazione). La fedina penale è dunque consultabile su richiesta delle autorità che hanno giurisdizione penale e dalla pubblica amministrazione alla quale la Costituzione consente l'accesso mediante persone con fedina penale pulita.

Ricordiamo che la fedina penale pulita è un requisito indispensabile per l'ammissione ai concorsi pubblici e l'esercizo dell'elettorato attivo. Per le normative sulla privacy, la fedina penale è consultabile anche su richiesta del diretto interessato. Per quanto concerne le normative sulla trasparenza, anche i privati possono chiedere informazioni in merito alla fedina di terzi. 

Il giudice può concedere (in base alla legge Gozzini) i benefici della non menzione, che permette ai condannanti di risultare con la fedina penale pulita davanti ai privati. La pubblica amministrazione ha comunque diritto a vedere la fedina completa e nella forma originale. La fedina penale viene anche consultata dai datori di lavoro quando un soggetto fa un determinato concorso di lavoro. 

Atto richiesto: Certificato del casellario giudiziale.

Ufficio giudiziario: Procura della Repubblica presso il Tribunale.

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Certificato penale a Milano

Il certificato penale, banalmente noto ai più solo come “fedina penale” è un documento nel quale sono riportate tutte le sentenze passate in giudicato di un cittadino: queste eventuali sentenze, quindi, hanno raggiunto ormai il verdetto definitivo e, perciò, non possono più variare.

Documenti per il certificato penale

Il certificato penale è facile da ottenere: basta farne domanda in carta libera, pagare (chiaramente) una arca da bollo per diritti di certificato da sette euro e otto centesimi (7,08 euro) per il ritiro immediato, più un’altra marca da tre euro e cinquantaquattro centesimi (3,54 euro) necessaria per il ritiro del documento, da effettuarsi al termine di quattro giorni lavorativi in seguito alla domanda. Serve inoltre (anche se sarebbe inutile specificarlo) un documento di identità valido, non scaduto. La richiesta può anche non essere effettuata personalmente, purché vi sia un atto di delega debitamente firmato dal richiedente insieme a una fotocopia del suo documento di identità.

Il certificato e le pratiche di adozione

Si specifica, inoltre, che se l’uso che si vuole fare del certificato penale fosse finalizzato alle pratiche di adozione… allora state sbagliando tutto! Nel senso che, in questo caso, non vi serve il certificato penale; bensì quello generale. Il certificato generale, infatti, non contiene solo i dati già presenti all’interno del certificato penale, ma anche tutte le sentenze civili passate in giudicato del cittadino richiedente E, inoltre, non dovete versare denaro né in marche da bollo né in diritti vari di cancelleria o d’altro genere.

Uffici a Milano

Ritirare il proprio certificato penale per un residente a Milano è facile. Basta andare alla sede della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano e, una volta lì, recarsi all’ufficio del Casellario Giudiziale, l’unico abilitato a rilasciare il certificato penale. Ubicato al pianterreno, il numero della stanza è “500”. Questo ufficio è aperto tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, secondo il seguente orario: dalle ore 9:00 alle ore 13:30. Bisogna tuttavia considerare che l’accettazione termina alle 13:00; quindi, passata quest’ora non faranno più entrare nessuno. A Milano, come del resto in qualsiasi altra città italiana, il sabato (benché giornata lavorativa) l’ufficio del casellario giudiziale resta chiuso al pubblico.

Certificato penale a Roma

Il certificato penale (conosciuto ai più come fedina penale) è un documento che elenca le condanne penali definitive del cittadino, tralasciando quindi quelle che sono ancora a giudizio. Questo documento può essere richiesto dalla Pubblica Amministrazione per verificare che il possessore disponga dei requisiti per ricoprire incarichi pubblici e dai privati durante i colloqui di assunzione.

Tramite questo foglio le autorità verificano se il cittadino sia in possesso o meno dei requisiti di elettorato attivo (il diritto di voto) e passivo (la possibilità di essere eletti in determinate cariche). Per ottenere il certificato penale a Roma, come per gli altri casi, l’interessato deve recarsi in una qualsiasi Procura della Repubblica e presentare la documentazione necessaria.

Chi può richiedere un certificato penale

Il certificato penale può essere richiesto:

  • Dal diretto interessato, che potrebbe doverlo mostrare ad un colloquio di lavoro;
  • Dai gestori dei servizi pubblici (e dalle pubbliche amministrazioni in generale) nei casi in cui serva per l’esercizio delle loro funzioni;
  • Dal potere giudiziario, che lo acquisisce automaticamente.

E’possibile che il certificato sia richiesto da terzi:

  • Per i minorenni, nel qual caso la domanda sarà posta da chi esercita la potestà;
  • Per gli interdetti, la cui richiesta può essere presentata da un tutore;
  • Per i detenuti, che possono presentare la domanda stramite posta o per delega.

Documentazione necessaria

Per richiedere il certificato penale a Roma è necessario presentare, oltre ad un documento di identità valido:

  • La richiesta redatta in carta libera;
  • Una marca da bollo da 7,08 euro se il documento è richiesto immediatamente;
  • Una marca da bollo da 3,54 se la richiesta non è urgente (è disponibile dopo 4 giorni lavorativi);
  • Una eventuale delega con allegata fotocopia del documento di identità dell’interessato in caso la richiesta sia fatta per conto di terzi;

Dove ottenere un certificato penale a Roma

Per richiedere un certificato penale a Roma bisogna recarsi in uno degli Uffici della Procura della Repubblica di Roma presenti a:

  • Piazzale Clodio (Via Golametto n.12), dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:00, tel 0638701
  • Via Gregorio VII, aperti il Lunedì e Giovedì dalle 9:00 alle 15:00 e il Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle 9:00 alle 13:00, tel 0639975307/313, 0639975201/263

E’ valida per entrambi gli Uffici la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Cos'è la fedina penale: quando si va in prigione e quando basta una multa

Una delle cose più importanti in materia di diritto penale è sicuramente il certificato penale, meglio conosciuta come fedina penale. Per essere un buono ed onesto cittadino ai sensi della Legge e nei confronti dello Stato, è infatti fondamentale avere una fedina penale pulita.

È quindi necessario non aver commesso alcun reato e operare secondo il principio di legalità, che sancisce che gli organi stessi dello Stato devono agire rispettando le leggi. Sono molte inoltre le cariche dello stato, nonché quelle giudiziarie che richiedono una fedina penale esente da reati di qualunque tipo per esercitare la professione stessa.

Coloro che commettono un reato sono invece quelli che hanno la fedina penale sporca e che sono soggetti a pene o a detenzioni in prigione e galere di varia natura.

L'accesso ai dati della fedina penale e la successiva consultazione è possibile solo mediante richiesta delle autorità competenti oppure della pubblica amministrazione. La consultazione è inoltre possibile anche dall'interessato stesso.

È infatti possibile l'emissione di un certificato civile che raggruppa unicamente le eventuali condanne relative esclusivamente a questo ambito del diritto. C'è poi il certificato penale vero e proprio che raccoglie tutti i reati penali del soggetto richiedente ed infine il certificato generale che contiene tutte le condanne sia penali che civili.

Il rilascio del Certificato penale va effettuato dagli ufficiali giudiziari che lo consegnano alla Procura della Repubblica presente nei vari tribunali.

In aggiunta, è importante menzionare che, in alcuni sistemi giuridici, esiste una pratica conosciuta come "oblazione" che può influire sulle condizioni riportate nella fedina penale. L'oblazione rappresenta una forma di compensazione finanziaria attraverso la quale un individuo può pagare una somma di denaro per ridurre la propria pena o evitare l'incarcerazione in determinate circostanze. Questo meccanismo è regolamentato da disposizioni specifiche del diritto penale e può offrire un'alternativa alla tradizionale detenzione, consentendo ai soggetti interessati di contribuire finanziariamente come forma di risarcimento per la società. L'approvazione e l'applicazione dell'oblazione possono variare significativamente da giurisdizione a giurisdizione, ma rappresentano un aspetto rilevante da considerare nel contesto della valutazione della fedina penale di un individuo.

Importanza della fedina penale per la vita quotidiana

La fedina penale è importante per la vita quotidiana poiché rappresenta una documentazione ufficiale delle eventuali condanne penali subite da un individuo. Può essere richiesta in diverse occasioni, ad esempio durante il processo di selezione per un lavoro, per ottenere la cittadinanza, per richiedere un mutuo o un prestito, per l'iscrizione a un'associazione o per partecipare ad alcune attività.

Per questo motivo, una fedina penale compromessa, ovvero che riporta condanne penali, può avere un impatto significativo sulla vita di una persona. Ad esempio, una persona con una fedina penale compromessa potrebbe incontrare difficoltà nella ricerca di un lavoro, potrebbe essere esclusa da alcune attività o potrebbe essere vista in modo negativo dalla società in generale. Per questo motivo, è importante che gli individui conoscano lo stato della propria fedina penale e, in caso di eventuali problemi, cercare di risolverli o di migliorare la propria situazione.

Come ottenerla? Tempi di attesa e costi

fedina penale

Per ottenere la propria fedina penale, è possibile fare richiesta presso l'ufficio del casellario giudiziale. In Italia, il casellario giudiziale è un registro informatico contenente le informazioni relative alle condanne penali irrevocabili emesse nei confronti di una persona.

E’ possibile presentarsi di persona o inviare la richiesta per posta. È necessario presentare un documento di identità valido (carta d'identità, passaporto, patente) e pagare una tassa amministrativa, la cui entità può variare in base al Comune e al servizio richiesto.

In alternativa, è possibile fare richiesta online attraverso il sito del Ministero della Giustizia. Per effettuare la richiesta online è necessario possedere un'identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) oppure il CIE (Carta di Identità Elettronica).

I tempi di attesa per la consegna della fedina penale possono variare in base alla modalità di richiesta e alla località. In generale, il tempo di attesa può essere di alcune settimane, anche se alcune volte la richiesta può essere evasa in pochi giorni.

Per quanto riguarda i costi, il costo amministrativo per la richiesta della fedina penale è determinato dal Comune o dall'ufficio del casellario giudiziale. In genere, il costo varia dai 5 ai 10 euro per la richiesta effettuata di persona e dai 3 ai 6 euro per la richiesta online. Tuttavia, i costi possono variare in base alla regione e alla modalità di richiesta, pertanto è consigliabile verificare le tariffe presso l'ufficio del casellario giudiziale di riferimento.

Possibili errori o omissioni nella fedina penale

Nonostante la fedina penale sia un documento ufficiale contenente le informazioni sulle eventuali condanne penali subite da una persona, è possibile che si verifichino errori o omissioni nella sua compilazione. Ad esempio, può accadere che una condanna che è stata annullata o che è stata sospesa non venga segnalata correttamente, oppure che vengano riportati errori nei dati personali dell'individuo.

Per questo motivo, è importante verificarne attentamente il contenuto, soprattutto in caso di eventuali discrepanze o problemi riscontrati durante la ricerca di lavoro o altre attività. In caso di eventuali errori o omissioni, è possibile presentare una richiesta di rettifica presso l'ufficio del casellario giudiziale.

La richiesta di rettifica della fedina penale può essere presentata personalmente presso l'ufficio del casellario giudiziale o tramite raccomandata con avviso di ricevimento. È necessario fornire la documentazione necessaria per dimostrare l'errore o l'omissione, ad esempio una sentenza che annulla la condanna o un certificato di sospensione della pena.

Una volta presentata la richiesta di rettifica, l'ufficio del casellario giudiziale provvederà a verificare la richiesta e ad apportare eventuali correzioni o aggiornamenti alla fedina penale. Il processo di rettifica può richiedere diversi giorni o settimane, a seconda della complessità del caso e della quantità di richieste in attesa di elaborazione.

Cosa può fare una persona con una fedina penale per migliorare le proprie prospettive

Una persona con una fedina penale compromessa potrebbe incontrare difficoltà nella ricerca di un lavoro o nell'accesso a determinate attività. Tuttavia, esistono alcune strategie che possono essere adottate per migliorare le proprie prospettive, anche se si ha una fedina penale negativa. Di seguito, alcune possibili opzioni:

  • Richiedere la cancellazione della fedina penale: in alcuni casi, la legge prevede la cancellazione della fedina penale dopo un certo periodo di tempo. Ad esempio, in Italia, la fedina penale ordinaria viene cancellata dopo 3 anni per le condanne a pene pecuniarie e dopo 5 anni per le condanne a pene detentive non superiori a 3 anni. In questo modo, una persona potrebbe ottenere una fedina penale "pulita" dopo alcuni anni dalla condanna.
  • Ottenere un certificato di riabilitazione: in alcuni Paesi, è possibile richiedere un certificato di riabilitazione che attesti la "ripulitura" morale dell'individuo dopo una condanna penale. Il certificato di riabilitazione può essere richiesto dopo un certo periodo di tempo dalla condanna e dimostra che l'individuo ha scontato la pena e ha dimostrato di essere reintegrato nella società.
  • Seguire corsi di formazione o di aggiornamento professionale: una persona con una fedina penale compromessa potrebbe migliorare le proprie prospettive professionali acquisendo nuove competenze attraverso corsi di formazione o di aggiornamento professionale. Questi corsi potrebbero essere utili per dimostrare di avere competenze specifiche e di essere in grado di svolgere un lavoro con competenza.
  • Lavorare come volontario in una organizzazione no-profit o in un'associazione può dimostrare la volontà di mettersi in gioco per la comunità e di migliorare la propria posizione morale. Questo tipo di esperienze possono essere utili per dimostrare di aver acquisito nuove competenze e di essere impegnati in attività socialmente utili.

In generale, è importante cercare di essere onesti e trasparenti riguardo alla propria situazione e di dimostrare di essere disposti a lavorare duramente per migliorare la propria situazione. A volte, anche una sola opportunità può essere sufficiente per dimostrare la propria affidabilità e migliorare le proprie prospettive future.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.