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L'entrata in vigore del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, e le successive modifiche apportate al processo civile in merito alla mediazione, hanno notevolmente rafforzato e valorizzato la posizione del mediatore conciliatore nel panorama legale italiano. Questa figura professionale svolge ora un ruolo centrale nel facilitare la risoluzione di specifiche questioni legali.

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Il decreto legislativo, attraverso la riforma del processo civile, ha introdotto nuove normative che sanciscono l'importanza della mediazione come strumento di risoluzione delle controversie legali. Questo ha aumentato la necessità di mediatori conciliatori qualificati e competenti, capaci di gestire efficacemente le dispute e di aiutare le parti coinvolte a raggiungere una soluzione equa e reciproca.

Di conseguenza, la figura del mediatore conciliatore ha assunto un ruolo sempre più rilevante nel sistema legale, diventando un punto di riferimento fondamentale nel processo di risoluzione delle controversie. Il loro lavoro contribuisce non solo a semplificare il processo legale per le parti coinvolte, ma anche a ridurre l'ingorgo dei tribunali, facilitando una risoluzione più rapida ed efficiente delle dispute.

Per questo motivo la figura del conciliatore professionista è diventata molto ricercata da parte di determinate società legali.

Gli elementi della mediazione

Prima di addentrarci sulla figura del mediatore risulta opportuno fornire delle spiegazioni circa gli elementi principali di questa attività.

  • Primo, la mediazione: è l’attività svolta da una figura, definita terzo imparziale, che assiste due o più soggetti nella risoluzione di una controversia tramite la ricerca e la proposta di un compromesso che può porre fine alla questione.
  • Il terzo imparziale è chiamato mediatore, vale a dire colui in termini di persona o persone fisiche che svolgono il lavoro senza avere la presunzione di giudicare o prendere decisioni. Il suo obiettivo è di trovare una via d’uscita che metta d’accordo le parti contendenti senza dover andare in tribunale.

Come diventare conciliatore professionista

Per diventare un conciliatore professionista, bisogna comunque possedere una serie di requisiti che attestino la qualifica professionale del soggetto.

Innanzitutto questa figura deve possedere un titolo di studio pari almeno al diploma di laurea universitaria triennale, o comunque deve essere iscritto all'ordine o al collegio professionale.

Inoltre, il conciliatore professionista deve aver effettuato un corso di aggiornamento della durata minima di due anni, presso particolari enti di formazione.

Il Cesd mette a disposizione un particolare corso intensivo per la formazione del mediatore civile professionista. Questo ente ha la garanzia di essere accreditato dal Ministero della Giustizia, e dunque presenta tutti quelli che sono i requisiti richiesti dall'attuale normativa di riferimento in merito alla figura del conciliatore professionista.

Possono fare i mediatori anche coloro che non hanno una laurea in discipline giuridiche o economiche, ma anche chi possiede ad esempio un titolo in ambito filosofico, psicologico, medico e altro.

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Caratteristiche personali

conciliatore

I requisiti necessari per esercitare come mediatore sono standard e mirano a dimostrare un'assenza di precedenti penali. È fondamentale non avere condanne definitive, non essere soggetti all'interdizione dai pubblici uffici, non essere soggetti a misure di sicurezza o prevenzione, e non avere avuto sanzioni disciplinari.

Un mediatore di successo è una persona in grado di comunicare e ascoltare in modo efficace, dimostrando empatia e capacità di instaurare relazioni con le parti coinvolte. La capacità di riflessione è essenziale, in quanto un mediatore deve essere in grado di prendere il tempo necessario per proporre soluzioni equilibrate e ben ponderate.

Inoltre, una competenza linguistica avanzata è richiesta per i mediatori che operano a livello internazionale, e potrebbe essere richiesta una certificazione ufficiale per dimostrare la conoscenza di una lingua straniera.

In definitiva, per diventare un mediatore professionale, è necessario soddisfare i requisiti legali previsti e sviluppare competenze comunicative e relazionali, oltre a potenziali conoscenze linguistiche specializzate per chi opera su questioni internazionali. Questo assicura che i mediatori siano adeguatamente qualificati per affrontare le complesse dinamiche delle dispute e aiutare le parti a raggiungere una soluzione conciliativa.

Corso di studi

Il corso per diventare conciliatore professionista ha una durata di 52 ore, come previsto dal decreto ministeriale 180/2010, ed è erogato nelle seguenti modalità:

  • 6 giorni consecutivi
  • due week end da tre giorni

Il corso da conciliatore professionista proposto dal Cesd viene effettuato presso le sedi dell’Università e-Campus, (Novedrate, Roma e Messina), Ente Patrocinante dei corsi.

Una volta concluso il corso, è necessario iscriversi all’albo di un ente di conciliazione per essere chiamati a risolvere le controversie.

Quali sono i suoi doveri

conciliatore

Il mediatore conciliatore è un professionista (a volte indicato semplicemente come mediatore o come conciliatore) che si occupa in maniera individuale, oppure insieme ad un team di collaboratori di pari ruolo, della risoluzione di determinati conflitti o liti sorti fra due o più parti.

Il mediatore conciliatore lavora necessariamente in condizioni di imparzialità rispetto alle parti in conflitto, operando dunque ai fini della risoluzione dello stesso in tempi brevi e nell'interesse delle parti. Grazie alla figura del mediatore conciliatore, le parti in conflitto non devono ricorrere alle normali vie giudiziarie.

Secondo quanto previsto dalla legge, il mediatore conciliatore ha il divieto di lavorare per un numero maggiore a cinque organismi di mediazione. Se viola tale obbligo, il mediatore conciliatore commette un illecito disciplinare, con relativa sanzione in caso di iscrizione all'albo professionali.

Nel caso in cui infatti il mediatore conciliatore abbia a che vedere con i fatti di cui è chiamato a conciliare, è obbligato a comunicare in tal senso all'ente o all'organismo cui riferisce. 

Per diventare mediatore conciliatore occorre svolgere un corso di formazione pratico e teorico di 50 ore, presso una struttura che sia iscritta alla lista del Ministero di Giustizia. Alla fine del corso il partecipante sarà sottoposto a una valutazione finale. La persona interessata alla partecipazione del suddetto corso e che intende acquisire la professione di conciliatore dovrà possedere determinati requisiti professionali descritti dall’art.4 D.M. 180/2010:

  • Essere in possesso di un diploma di laurea triennale
  • In alternativa deve essere iscritto a un ordine o a un collegio professionale
  • Deve possedere una formazione biennale presso enti di formazioni riconosciuti dal Ministero di Giustizia
  • Possedere una idonea capacità linguistica della lingua straniera
  • Non deve avere a proprio carico condanne penali
  • Non deve essere stato interdetto dagli uffici pubblici
  • Non deve essere mai stato sotto misura di prevenzione
  • Non deve aver subito sanzioni disciplinari.

Il corso, a pagamento e della frequenza obbligatoria, per diventare mediatore civile affronterà diverse tematiche, tra le quali:

  • Normativa nazionale, comunitaria e internazionale in ambito di mediazione
  • Metodi e sulle procedure per la migliore negoziazione
  • Tecniche sulle modalità di risoluzione dei conflitti
  • Tecniche comunicative
  • Esplicazione delle attività e delle responsabilità che dovrà svolgere l’intermediario

Una volta superata la prova finale, prima di diventare conciliatore a svolgere gli annessi compiti, il candidato dovrà iscriversi all’albo di un ente pubblico o privato dove svolgerà l’iter di conciliazione. Per iscriversi, dopo aver pagato la quota, basterà presentare il proprio curriculum e l’attestato di partecipazione. Gli organismi di conciliazione più diffusi sono le banche e le camere di commercio. Qualora si decidesse di iscriversi ad un organismo privato, quest’ultimo dovrà:

  • Essere registrato nell’elenco del Ministero di Giustizia
  • Possedere almeno 5 formatori
  • Possedere 1 responsabile scientifico esperto nella risoluzione delle controversie
  • Documentare la competenza dei sopracitati professionisti
  • Garantire un patrimonio netto superiore ai diecimila euro
  • Poter essere attivo in almeno due regioni Italiane
  • Poter essere operativo in almeno due provincie della stessa regione
  • Garantire la massima efficienza

Novità

mediatore

Dal decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, con la riforma del processo civile in materia di mediazione, questa figura ha assunto un ruolo chiave. Infatti, per alleggerire il lavoro dei tribunali, prima di avviare un qualsiasi giudizio civile è diventato obbligatorio rivolgersi ad un mediatore per risolvere conflitti nei seguenti ambiti: condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato. Il compenso del mediatore creditizio viene pagato dalle società di intermediazione. 

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.