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Dopo avervi parlato dell'acquisto della prima casa, oggi vi vogliamo illustrare cos'è l'usufrutto, attraverso un approfondimento completo e aggiornato. Nell'ambito del diritto, un termine assai ricorrente è quello per indicare cos'è l'usufrutto. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e cosa implica la sua presenza.

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Nel codice civile, articoli 978 e seguenti, viene presentato l'usufrutto come un diritto reale minore. Cos'è l'usufrutto? Consiste dunque nella facoltà di godere di un determinato bene, attraverso il suo uso che realizza un vantaggio a favore del soggetto che ne dispone; questo significa che l'usufruttuario può anche godere dei frutti dell'usufrutto.

Limitazioni dell'usufrutto

I limiti stanno nel non poter effettuare il trasferimento della sua proprietà principale. Inoltre, non è possibile modificare e trasferire nemmeno la destinazione economica dell'usufrutto, che deve restare dunque quella impressa dal proprietario.

Caratteristiche: cos'è l'usufrutto?

Risulta essere dunque un reale diritto di godimento su un bene altrui: l'usufruttuario può dunque avere quasi una facoltà illimitata di sfruttamento del bene di altrui proprietà, che resta comunque il titolare della nuda proprietà del bene in questione.

Una caratteristica dell'usufrutto è la temporaneità. Infatti, se vi chiedete cos'è l'usufrutto e quanto dura, dura alla morte dell'usufruttuario, in caso di persona fisica, e non oltre i trent'anni in caso di persona giuridica.

Stando all'articolo 982 del codice civile, l'usufruttuario detiene il diritto di conseguire il possesso dei beni in oggetto, dopo aver effettuato un inventario di tali beni ed aver mostrato una garanzia idonea, a meno che l'usufruttuario sia legale.

Quando l'usufrutto ha termine, il soggetto usufruttuario è costretto a restituire il bene al legittimo proprietario della nuda proprietà, nello stesso stato di esistenza di quando l'ha ricevuto.

Altri diritti: cos'è l'usufrutto?

In questo paragrafo parleremo di cos'è l'usufrutto e dei diritti che ne conseguono. L’usufruttuario può trarre molti vantaggi e ha diritto di godere della cosa purché ne rispetti la sua destinazione economica, ossia ad esempio se stiamo parlando di un negozio, l’usufruttuario può godere di quel negozio, ma non può trasformarlo in un appartamento.

L’usufruttuario inoltre ha diritto ad un’indennità per i miglioramenti che sussistono al momento della restituzione del bene per i miglioramenti. L’indennità deve essere per la minor somma tra l’importo della spesa e l’aumento di valore conseguito dal bene per effetto dei miglioramenti. In questo caso l’autorità giudiziaria, tenuto conto delle circostanza può predisporre che il pagamento dell’indennità venga effettuato ratealmente, ponendo una garanzia.

Altri obblighi

Cos'è l'usufrutto

In questo paragrafo parleremo di cos'è l'usufrutto e degli obblighi che implica.

Nel godimento della cosa, l’usufruttuario deve usare la diligenza del buon padre di famiglia.

L’usufruttuario prende le cose nello stato in cui si trovano. Egli è tenuto a fare a sue spese un inventario dei beni avvisando però il proprietario dei bene. L’usufruttuario inoltre deve dare idonea garanzia. Senza questi obblighi l’usufruttuario non può conseguire il possesso dei beni.

Le spese e , in genere, gli oneri relativi alla custodia, manutenzione e amministrazione ordinaria sono a carico dell’usufruttuario. Sono a suo carico anche le spese straordinarie in caso non siano stati adempiuti gli obblighi di ordinaria manutenzione.

Nuda proprietà: il classico esempio di usufrutto. Ecco quando conviene!

Chi non ha necessità di abitare una casa o di ricavarne reddito dall’acquisto, può acquistare in “nuda proprietà” lasciando che l’utilizzo della casa resti a disposizione dell’usufruttuario (il venditore, nel caso specifico). Si tratta di una forma di compravendita che trova dei margini di convenienza sia in chi vende, l’usufruttuario, che in chi acquista (il proprietario subentrante).

Per chi vende, la formula dell’usufrutto in nuda proprietà conviene perché soddisfa il bisogno eventuale di liquidità, senza andare via di casa. È una “formula” ideale per chi non ha eredi o per quanti non desiderano lasciare in eredità il bene immobiliare perché non ritenuti degni, poiché un immobile venduto in nuda proprietà non rientra più nell’asse ereditario.

Per chi acquista i vantaggi risiedono in un acquisto a prezzi ridotti di immobili anche di prestigio e come forma di investimento a lungo termine. A livello fiscale per chi compra una casa in nuda proprietà paga le aliquote di imposta ordinaria: 2% per la prima casa e 9% se come seconda casa, ma la base imponibile è ridotta perché valutata sul valore dell’usufrutto. Inoltre le spese di imposte dirette come IMU e spese di utenze e condominiali per la manutenzione ordinaria restano a carico dell’usufruttuario.

Perché conviene questa formula? All’acquirente (il nudo proprietario) compra l’immobile a prezzi molto più bassi rispetto al mercato scommettendo sulla sopravvivenza più o meno lunga dell’usufruttuario per valutare i tempi in cui la casa entra in piena disponibilità o per metterla a reddito con un affitto.

Per il venditore (usufruttuario) riceve una somma di denaro ingente senza perdere la casa e senza restituire nulla.

FAQ

Quali sono i vantaggi dell’usufruttario?

La possibilità di monetizzare il proprio bene e la riduzione della base imponibile.

Quanto costa mettere l’usufrutto su una casa?

L’atto notarile per usufrutto comporta il versamento dell’imposta di registro del 2% e delle imposte ipotecarie e catastali.

Perché fare l’usufrutto?

L’usufrutto permette all’usufruttuario il diritto di godere e utilizzare l’immobile con l’unico obbligo di non mutare la destinazione economica. Il proprietario mantiene sull’immobile la nuda proprietà.

Chi ha l’usufrutto paga L’IMU?

Sì, considerata la libertà di azione e godimento del bene, la legge prevede che l’IMU sia versata dall’usufruttuario.

Cosa non può fare l’usufruttario?

L’unico limite dell’usufruttuario è di non cambiare la destinazione d’uso dell’immobile.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.

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