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Il decreto penale è un atto di diritto processuale penale pensato dall'art.459 c.p.p. Con questo decreto si stabilisce un procedimento deflattivo del dibattimento (il soggetto cui è diretto il decreto può impugnare l'atto obiettandosi e avviando il giudizio ordinario). Il decreto penale può essere proposto solo dal Pubblico ministero al G.I.P nei casi previsti dall'art.459. 

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Nei procedimenti per reati perseguibili di ufficio ed in quelli perseguibili a querela se questa è stata validamente presentata e se il querelante non ha nella stessa dichiarato di opporvisi, il pubblico ministero, quando ritiene che si debba applicare soltanto una pena pecuniaria, anche se inflitta in sostituzione di una pena detentiva, può presentare al giudice per le indagini preliminari, entro sei mesi dalla data in cui il nome della persona alla quale il reato è attribuito è iscritto nel registro delle notizie di reato e previa trasmissione del fascicolo, richiesta motivata di emissione del decreto penale di condanna, indicando la misura della pena. 

Cerchiamo, a questo punto, di spiegare in termini più semplici di cosa si tratti. Il "Decreto Penale di Condanna" rappresenta un procedimento speciale previsto dall'ordinamento giuridico italiano per ridurre i tempi della giustizia e si caratterizza per l'emissione di una sentenza di un giudice, ma senza le parti ed un dibattimento e quindi senza un vero e proprio processo (cosiddetta sentenza Inaudita altera parte).

Questo tipo di giudizio viene emesso in casi particolari, cioè quando l'accertamento riguardi reati di modesta entità. Un esempio si ha quando si vendano in Italia modeste quantità di tabacchi lavorati all'estero e di contrabbando. In generale, il decreto penale può essere richiesto per reati perseguibili d'ufficio o perseguibili a querela (se il querelante non vi ha dichiarato opposizione); quando è applicabile una pena pecuniaria in sostituzione di quella detentiva o quando sussistano evidenti prove di responsabilità dell'imputato.

I Requisiti dell'atto sono stabiliti dall'art.460 c.p.p.. 

Il decreto penale di condanna deve contenere

  • le generalità dell’imputato
  • l’enunciazione del fatto
  • la concisa esposizione dei motivi di fatto e di diritto su cui la decisione è fondata
  • il dispositivo
  • l’avvertimento all’imputato e alla persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria che, in caso di mancata opposizione, il decreto diviene esecutivo
  • l’avviso che l’imputato e la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria hanno la facoltà di nominare un difensore
  • la data e la sottoscrizione del giudice e dell’ausiliario che lo assiste. 

Un decreto penale di condanna consente, ad un Pubblico Ministero che lo richiede, di proporre una pena ridotta fino alla metà rispetto a quella minima prevista dall'ordinamento giuridico. Inoltre, tale decreto permette poi all'imputato di non pagare le spese processuali e di vedere cancellato il reato se nei due anni (in caso di contravvenzione) o cinque anni successivi (in caso di delitto) non commetta ulteriori reati. Tuttavia, il procedimento per decreto penale non può essere ammesso quando vi sia necessità di applicazione di misure di sicurezza personale.Il giudice che accoglie la richiesta del Pubblico Ministero ha la facoltà di decidere se approvarla o meno (nel secondo caso restituisce gli atti). Nel primo caso emette il decreto penale di condanna, applicando la pena. L'opposizione è disciplinata dall'art.461: 

L’opposizione è inammissibile, oltre che nei casi indicati nel comma 2, quando è proposta fuori termine o da persona non legittimata. 

Se non è proposta opposizione o se questa è dichiarata inammissibile, il giudice che ha emesso il decreto di condanna ne ordina l’esecuzione. Contro l’ordinanza di inammissibilità l’opponente può proporre ricorso per cassazione (606).

In pratica, l'opposizione può essere presentata dall'imputato o dal difensore di questi entro 15 giorni dalla notifica del decreto penale e richiedere un processo tradizionale (giudizio immediato) oppure un rito cosiddetto speciale. In quest'ultimo caso, è possibile definire il processo stesso con un patteggiamento oppure un giudizio abbreviato o, ancora, con un'oblazione (cioè il pagamento allo Stato di una somma di denaro prestabilita e che determina l'estinzione del reato stesso) oppure, infine, con la messa alla prova, cioè con dei lavori socialmente utili.

Modifiche della Riforma Cartabia

La Riforma Cartabia, con il d. lgs. 150/2022, ha introdotto la possibilità che la pena detentiva possa essere sostituita con lavoro di pubblica utilità. Inoltre, l'imputato può ora chiedere la sostituzione della pena detentiva con lavoro di pubblica utilità entro 15 giorni dalla notificazione del decreto, senza formulare l'atto di opposizione. Questa riforma mira a rendere più efficiente il sistema di giustizia, permettendo anche la presentazione telematica dell'opposizione.

Aspetti procedurali

Il decreto penale di condanna deve contenere specifici requisiti come elencati dall'art. 460 c.p.p., tra cui le generalità dell’imputato, l’enunciazione del fatto, i motivi di fatto e di diritto, il dispositivo, l’avviso di possibilità di opposizione, e la sottoscrizione del giudice​.

Confronto tra il decreto penale di condanna in Italia e meccanismi simili in altri sistemi giuridici?

Il decreto penale di condanna è una particolare forma di sentenza che può essere pronunciata dal giudice in Italia per alcune tipologie di reati, a condizione che sussistano determinate condizioni. Il decreto penale di condanna è un provvedimento che ha la stessa forza di una sentenza di condanna ordinaria, ma si distingue da quest'ultima per la procedura semplificata che prevede.

In altri sistemi giuridici esistono meccanismi simili al decreto penale di condanna italiano. Questi meccanismi possono essere definiti "procedimenti giudiziari abbreviati" o "procedimenti giudiziari alternativi".

Somiglianze tra il decreto penale di condanna italiano e i meccanismi simili in altri sistemi giuridici

I meccanismi simili al decreto penale di condanna italiano presentano alcune somiglianze tra loro. In particolare, questi meccanismi sono caratterizzati da una procedura semplificata rispetto a quella prevista per i processi ordinari. In generale, la procedura semplificata prevede che il giudice possa pronunciare la sentenza sulla base delle sole dichiarazioni rese dall'imputato, senza l'espletamento di ulteriori indagini.

Inoltre, i meccanismi simili al decreto penale di condanna italiano sono generalmente previsti per reati di minore gravità. In Italia, il decreto penale di condanna può essere pronunciato per reati che prevedono una pena detentiva non superiore a due anni, o una pena pecuniaria non superiore a 2.582 euro.

Differenze tra il decreto penale di condanna italiano e i meccanismi simili in altri sistemi giuridici

I meccanismi simili al decreto penale di condanna italiano presentano anche alcune differenze tra loro. In particolare, queste differenze riguardano i requisiti necessari per l'applicazione dei meccanismi, le modalità di assunzione delle dichiarazioni dell'imputato e le conseguenze della sentenza pronunciata.

In merito ai requisiti necessari per l'applicazione dei meccanismi, in alcuni sistemi giuridici è previsto che l'imputato debba esprimere il consenso alla procedura abbreviata. In altri sistemi giuridici, invece, l'applicazione del meccanismo è subordinata alla valutazione del giudice.

In merito alle modalità di assunzione delle dichiarazioni dell'imputato, in alcuni sistemi giuridici l'imputato è interrogato dal giudice in camera di consiglio. In altri sistemi giuridici, invece, l'imputato è interrogato in pubblica udienza.

In merito alle conseguenze della sentenza pronunciata, in alcuni sistemi giuridici la sentenza pronunciata con un meccanismo abbreviato ha la stessa efficacia di una sentenza pronunciata con un processo ordinario. In altri sistemi giuridici, invece, la sentenza pronunciata con un meccanismo abbreviato può comportare conseguenze più gravi per l'imputato, come la perdita dei benefici penitenziari.

Esempi di meccanismi simili al decreto penale di condanna italiano in altri sistemi giuridici

Ecco alcuni esempi di meccanismi simili al decreto penale di condanna italiano in altri sistemi giuridici:

  • In Francia, il "procès de comparution sur reconnaissance préalable de culpabilité" (procedimento di comparizione con riconoscimento preventivo di colpa) è un meccanismo che consente al giudice di pronunciare una sentenza di condanna sulla base delle sole dichiarazioni rese dall'imputato. Il procedimento è applicabile per reati che prevedono una pena detentiva non superiore a cinque anni.
  • In Germania, il "Strafbefehl" (decreto penale) è un provvedimento che ha la stessa forza di una sentenza di condanna. Il decreto penale è pronunciato dal giudice sulla base delle sole dichiarazioni rese dall'imputato. Il decreto penale è applicabile per reati che prevedono una pena detentiva non superiore a due anni.
  • In Spagna, il "juicio rápido" (processo rapido) è un procedimento che consente al giudice di pronunciare una sentenza di condanna sulla base delle sole dichiarazioni rese dall'imputato. Il procedimento è applicabile per reati che prevedono una pena detentiva non superiore a due anni.

In conclusione, il decreto penale di condanna italiano è un meccanismo che presenta alcune somiglianze con meccanismi simili presenti in altri sistemi giuridici. Tuttavia, esistono anche alcune differenze tra questi meccanismi, che riguardano i requisiti necessari per l'applicazione dei meccanismi, le modalità di assunzione delle dichiarazioni dell'imputato e le conseguenze della sentenza pronunciata.

 

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.