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Ogni ambito del diritto predispone di determinate leggi, regole da seguire; anche il diritto commerciale, infatti si muove su dinamiche di trasformazione, mutazione e cambiamento che hanno alla base strutture bene precise.

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Chi si appresta ad entrare nel mondo degli investimenti soprattutto, ma anche coloro che richiedono finanziamenti e mutui e tutti gli italiani che vogliono rimanere sempre aggiornati sull'andamento dell'economia mondiale e italiana in primis, dovrebbe infatti informarsi sulle evoluzioni della borsa e sulle variazioni di determinati valori come lo Spread, i Bot, l'Euribor, l'Irs, i Cct, I titoli di stato, i buoni del tesoro, i bund tedeschi ecc.

Tali indici sono fondamentali non solo per gli investimenti personali di un singolo individuo, ma influiscono in modo davvero dominante anche e soprattutto sull'intera economia di una Nazione. Ecco perché è necessario sapere e conoscere tutto quello che concerne, ad esempio lo Spread, proprio per evitare passi falsi e cercare di risanare inoltre una situazione di crisi.

Recentemente infatti lo Spread è uno dei valori che sta particolarmente a cuore all'Italia; esso sta infatti subendo degli aumenti vorticosi che non fanno di certo bene all'economia della Penisola. Ecco perché, a tal proposito, il Governo Tecnico Monti sta lavorano ed attuando delle riforme che puntino anche a regolare l'andamento dello Spread. Da tenere particolarmente in considerazione ci sono anche: lo Spread bund e il Credit Spread.

Scopriamo cos'è lo spread

In materia di diritto e soprattutto di diritto commerciale, è necessario conoscere a fondo determinate dinamiche e indici utili a regolare l'andamento economico stesso personale o di una intera Nazione. Cos'è lo Spread, e conoscere argomenti come Bot, Euribor, Irs ecc. è importante: questi concetti vanno dunque compresi anche e soprattutto per evitare passi falsi e investimenti che potrebbero rivelarsi rovinosi.

Lo spread è un indicatore economico cruciale che ha recentemente avuto un impatto significativo sull'economia italiana e di diversi altri Paesi europei. La riforma Monti, implementata dal Governo Tecnico guidato da Mario Monti, mirava non solo a risolvere la crisi economica e a bilanciare il budget, ma anche a stabilizzare e ridurre lo spread.

Lo spread, termine inglese che in italiano può essere tradotto come margine o differenziale, ha un ruolo molto importante nell'economia. Conoscere lo spread significa essere consapevoli di un costo aggiuntivo, variabile a seconda delle circostanze e dei periodi storici, che le banche e gli istituti di credito includono nei tassi di interesse applicati su prestiti, mutui o finanziamenti.

Nel contesto bancario, lo spread è introdotto come un mezzo per generare profitto. Rappresenta una forma di guadagno per la banca che acquista un determinato prodotto finanziario a un costo definito - il tasso di scambio interbancario - e lo rivende a un prezzo superiore, incluso lo spread. Questo margine viene calcolato rispetto al tasso di riferimento europeo, noto come Euribor; a seconda del valore dell'Euribor, la percentuale dello spread sarà più o meno alta.

In altre parole, lo spread è la differenza tra il tasso di interesse al quale una banca presta denaro e il tasso di interesse che paga per raccogliere fondi. La gestione e la stabilizzazione dello spread è un aspetto chiave della politica economica e finanziaria di un Paese, poiché influisce direttamente sui costi del debito e sulla salute economica generale.

Cosa influenza lo spread

Si tratta inoltre una percentuale che può determinare diversi fattori di tipo economico, come ad esempio la quantificazione del rischio finanziario se si effettuano investimenti. In questo caso se lo è alto, molto rischioso sarà l'acquisto dei titoli il recupero del credito effettuato.

Può inoltre definire l'affidabilità, definita rating, di chi emette il credito; il rating diminuisce se lo spread aumenta. Lo spread è in grado infine di far capire come e quanto chi emette i titoli sia in grado di portare a buon fine le proprie attività finanziare e di produrre altri titoli; in questo caso tale capacità diminuisce se maggiore è lo spread. L'indice è in definitiva in grado di farci comprendere le reali capacità di un Stato di risanare il debito pubblico.

Varie tipologie di spread

Esistono varie tipologie di spread, che andiamo a scoprire:

  • Bid-Ask spread: Può essere inteso come il "differenzale domanda-offerta" (bid-ask spread)
  • Credit spread: Il termine spread può essere inteso anche come credit spread, che denota la differenza tra il tasso di rendimento di un'obbligazione e quello di un altro titolo preso a riferimento (benchmark); 

Credit Spread, una misura per il rischio di credito: cos'è il credit spread

Il credit Spread viene utilizzato in ambito finanziario per definire l'ammontare che andrà versato all'investitore in merito al rischio di credito (che determina il mancato o il parziale pagamento del credito di un debitore) di un titolo azionario. Il credit Spread rientra infatti nelle cosiddette “misure di credito” assieme a: , zero volatility spread, discount margin, default swap spread, hazard rate,yield spread, asset swap spread, option adjusted spread (OAS).

Il credit Spread si calcola attraverso una differenza tra il tasso di rendimento di una obbligazione, come un Titolo di Stato o un BOT, che può essere considerata a rischio (in gergo si dice di default) e l'ammontare del tasso di un titolo con un rischio molto basso.

Credit Spread, una misura per il rischio di credito: l'interest spread

Altro valore molto importante, anche ai fini del credit spread è l'interest spread che invece rappresenta il il differenziale tra il tasso d'interesse su un debito specifico e un tasso d'interesse di riferimento.

I Titoli di Stato: cosa sono?

Adesso ci addentreremo nel mondo dei titoli di stato, strumenti finanziari di fondamentale importanza nel quadro economico di una nazione. Prima di immergerci in questo argomento, è essenziale sottolineare l'importanza dello spread e il suo impatto significativo sui titoli di stato. Quando lo spread raggiunge valori elevati, le condizioni in cui lo stato emette i suoi titoli di debito possono cambiare, spesso risultando in tassi di interesse più alti, che rappresentano il costo che lo stato deve sostenere per ottenere finanziamenti attraverso la vendita di questi titoli.

I titoli di Stato, per mettere tutti sulla stessa lunghezza d'onda, sono essenzialmente obbligazioni o prestiti rilasciati dallo Stato stesso per finanziare il suo debito o deficit. Questi strumenti vengono emessi a intervalli regolari dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, che agisce come intermediario per lo Stato, allo scopo di finanziare il debito pubblico o di coprire direttamente il deficit pubblico. Questa pratica è una parte integrante della gestione finanziaria di uno stato, aiutando a equilibrare il bilancio e a coprire le spese necessarie.

Quando una persona o un'entità acquista un titolo di stato, essenzialmente sta prestando denaro allo stato con la promessa di essere rimborsato al momento della scadenza dell'obbligazione. In altre parole, l'acquirente del titolo diventa un creditore dello stato. Alla scadenza del titolo, lo Stato è obbligato a rimborsare l'importo del capitale iniziale all'acquirente. Questo rende i titoli di stato un investimento relativamente sicuro, poiché lo Stato, tranne in casi estremi, è sempre in grado di rimborsare i suoi debiti.

Che tipologie esistono?

credit spread

Il panorama dei titoli di stato è vasto e comprende una varietà di opzioni. 

Tra questi, i Buoni Ordinari del Tesoro, noti come BOT, sono tra i più noti. Si tratta di titoli a breve termine, con scadenze di 3, 6 e 12 mesi. Non emettono cedole, e il loro rendimento deriva dallo scarto tra il prezzo di emissione e quello di rimborso.

Un'altra categoria di titoli di Stato sono i BTP Italia, titoli a medio termine con una durata compresa tra i 4 e i 6 anni. 

I Certificati di Credito del Tesoro, o CCT, hanno una durata di 7 anni e emettono cedole variabili semestrali. Sono interessanti in quanto il loro rendimento è legato al tasso Euribor aggiunto allo spread.

I Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ), come suggerisce il nome, non emettono cedole. Hanno una durata di 24 mesi, rendendoli simili ai BOT in termini di struttura.

I Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) rappresentano titoli a lunga durata, con scadenze a 3, 5, 10, 15 e 30 anni. Questi titoli emettono cedole fisse semestrali.

L'acquisto di questi titoli può essere effettuato durante l'asta di emissione o sul mercato secondario, e deve sempre essere intermediato da una banca o da un ente finanziario autorizzato. Questo garantisce che le transazioni siano regolamentate e sicure per gli investitori.

Eurirs: cos'è e come si monitora il suo andamento? 

Al giorno d'oggi sono tante le persone che richiedono ad un istituto finanziario oppure ad una banca un prestito o un mutuo, magari al fine di acquistare un immobile oppure per altre necessità familiari. Tali somme di denaro possono essere concesse poi con un tasso d'interesse fisso o variabile. Tuttavia, prima di andare a sottoscrivere un contratto di mutuo, è importante conoscere diversi elementi che vanno a contribuire alla somma che un soggetto dovrà pagare come singola rata mensile.

Tra questi elementi fondamentali da conoscere, vi è il cosiddetto Eurirs che, come andremo in seguito a spiegare approfonditamente, rappresenta un tasso su cui vengono calcolati gli interessi fissi di un mutuo, che una persona dovrà corrispondere ad un ente finanziario. L'Eurirs si applica soltanto a questa tipologia particolare di prestiti, mentre per quelli ad interessi variabili si applicherà invece il cosiddetto Euribor, che rappresenta un altro genere di tasso, come vedremo successivamente. Andiamo comunque ad approfondire meglio l'argomento.

L'Eurirs, o Euro Interest Rate Swap, è un tasso di riferimento che riflette l'interesse medio al quale le principali banche europee concordano operazioni di swap per gestire il rischio di interesse. Questo tasso viene determinato quotidianamente dalla European Banking Federation (EBF), un'organità istituita nel 1960.

L'EBF è un consorzio di banche di notevole rilevanza, con circa 5.000 membri sparsi in 31 paesi. Queste banche detengono asset per un valore totale di 30.000 miliardi di euro, evidenziando l'importanza e l'influenza di questa organizzazione nel panorama finanziario europeo.

Oltre al suo ruolo nel calcolo dell'Eurirs, l'EBF svolge un ruolo cruciale come rappresentante del settore bancario europeo. È il principale interlocutore delle istituzioni dell'Unione Europea con sede a Bruxelles, influenzando le legislazioni del settore e garantendo che gli interessi delle banche siano presi in considerazione.

Va notato che sia l'Eurirs che l'Euribor, un altro tasso di riferimento importante, non sono direttamente legati al tasso di sconto o alla politica monetaria stabilita dalla Banca Centrale Europea (BCE). Questi tassi di riferimento sono influenzati da una serie di fattori, tra cui le condizioni di mercato e le aspettative dei principali istituti di credito. Ciò sottolinea la complessità del sistema finanziario europeo e l'importanza di organizzazioni come l'EBF nel facilitare la comunicazione e la cooperazione tra le banche.

Quando viene pubblicato l'andamento Eurirs

L'Eurirs, o Euro Interest Rate Swap, è un indice che non viene pubblicato direttamente sul sito ufficiale della Federazione Bancaria Europea né attraverso canali di stampa tradizionali per le informazioni finanziarie. Questo tasso viene spesso utilizzato come punto di riferimento per il calcolo degli interessi fissi, come ad esempio nei contratti di mutuo.

È importante sottolineare che l'Eurirs varia in base alla durata del prestito, non sull'importo del capitale. Di conseguenza, più a lungo è il termine del prestito, maggiore sarà il tasso Eurirs applicato. Nel contesto dei prestiti a tasso fisso, il creditore assume un certo rischio di mercato associato alla fluttuazione dei tassi di interesse.

Se i tassi di interesse diminuiscono al di sotto del tasso fisso, la banca trae beneficio. Tuttavia, se i tassi di interesse aumentano, la banca subisce una perdita pari alla differenza tra il tasso fisso e il tasso di interesse corrente. Per proteggersi da questo rischio, le banche stipulano contratti di swap, un tipo di strumento derivato.

Il prezzo di questi swap può essere espresso come un tasso di interesse percentuale sull'importo totale dei prestiti a tasso fisso riassicurati. L'Eurirs rappresenta quindi il tasso medio ponderato per i volumi di scambio a cui le banche stipulano tali contratti di swap.

Oltre all'Eurirs, le banche includono anche lo spread nel calcolo degli interessi fissi, come nei mutui. Lo spread rappresenta il guadagno per la banca che eroga il prestito e varia generalmente tra lo 0,50% e il 2%.

La determinazione dell'Eurirs viene aggiornata in base alle condizioni del mercato finanziario, pertanto è importante considerare i valori relativi al periodo in cui il prestito viene effettuato.

Eurirs

Il tasso di interesse quindi viene calcolato indicativamente applicando la seguente formula:
Tasso di interesse = EURIRS (durata mutuo) + spread

L'Euribor, acronimo di Euro Interbank Offered Rate (ossia il tasso interbancario di offerta in euro), è il tasso di riferimento per il calcolo degli interessi a tasso variabile. Questo indice è calcolato quotidianamente dalla Federazione Bancaria Europea e rappresenta il tasso di interesse medio applicato alle transazioni finanziarie in euro tra le principali banche europee. L'Euribor è considerato un indicatore attendibile del costo del denaro a breve termine sul mercato.

L'Eurirs, invece, può variare da una banca all'altra, in base a diversi criteri di determinazione di questo particolare tipo di tasso medio utilizzato in numerosi istituti di credito all'interno dell'Unione Europea. Ad esempio, la percentuale dell'Eurirs può variare approssimativamente tra lo 0,1% per un prestito della durata di 5 anni e l'1,07% per un prestito della durata di trent'anni, secondo le ultime rilevazioni.

Questa differenza è comprensibile e può essere spiegata considerando il livello di rischio associato alla concessione di un prestito. Quando il prestito ha una durata più breve, il tasso di interesse applicato è minore, dato che il rischio per la banca è relativamente basso. Al contrario, nel caso di prestiti a lungo termine, gli interessi da pagare sono maggiori a causa dell'aumento del rischio legato alla durata estesa del prestito. Tuttavia, è importante notare che al tasso Eurirs, come già menzionato, deve essere aggiunto lo spread.

Cos’è lo SWAP?

Lo Swap nella finanza, appartiene alla categoria degli strumenti derivati, e consiste nello scambio di flussi di cassa tra due controparti.
Nell’accordo di swap vengono definite le date in cui dovranno aver luogo i pagamenti ed il modo in cui saranno calcolati.
Possiamo distinguere due tipi di swap: swap di interessi e swap di valute.

Lo swap di interessi (Interest Rate Swap, IRS) è un contratto stipulato tra due parti che prevede lo scambio periodico di flussi di cassa aventi la natura di interessi e vengono calcolati sulla base di un capitale di riferimento.

Lo swap di valuta (Currency Swap, CS) è un contratto che viene stipulato tra due controparti che si scambiano nel corso del tempo un flusso di pagamenti aventi due differenti valute.

Riassumendo:

  • per Euribor intendiamo il costo del denaro che si scambiano tra banche, ed influenza i tassi variabili sui mutui;
  • per Eurirs la media ponderata delle quotazioni di questi flussi di cassa di interessi, alle quali le banche operanti nell’Unione Europea realizzano l’Interest Rate Swap (I.R.S).

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.