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Per il Codice Civile (ai sensi dell’art. 2135 C.C., come modificato dal D. Lgs. 228/2001), può diventare imprenditore agricolo chi esercita una o più delle seguenti attività: coltivazione del fondo; selvicoltura; allevamento di animali; attività dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione del territorio.

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L'imprenditoria agricola può assumere diverse forme, a seconda delle caratteristiche specifiche dell'impresa e del tipo di attività svolta. Ecco una breve descrizione delle diverse tipologie di imprenditoria agricola che hai citato:

  1. Coltivatore Diretto (CD): Questa categoria include coloro che si dedicano direttamente e in modo abituale alla coltivazione del terreno e alla cura degli animali. Secondo l'articolo 48 della Legge 2 giugno 1961, n. 454 e l'articolo 2083 del Codice Civile, la forza lavorativa del nucleo familiare non deve superare un terzo di quella necessaria per le normali necessità della coltivazione del fondo e per l'allevamento e la cura degli animali.
  2. Imprenditore agricolo (IA): Come definito dall'articolo 2135 del Codice Civile, l'imprenditore agricolo svolge attività di coltivazione del terreno, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. A differenza del coltivatore diretto, l'imprenditore agricolo può far ricorso a lavoratori dipendenti o collaboratori per lo svolgimento dell'attività.
  3. Imprenditore Agricoltore Professionale (IAP): Questa categoria, precedentemente nota come IATP, include gli imprenditori che svolgono l'attività agricola in maniera professionale, ovvero come attività principale. Gli IAP devono possedere una specifica qualifica professionale e dedicare la maggior parte del proprio tempo all'attività agricola.

Ciascuna di queste categorie ha requisiti specifici e diversi diritti e responsabilità. Inoltre, la scelta della forma di impresa può avere implicazioni significative dal punto di vista fiscale e previdenziale.

Le iscrizioni nel registro, a norma dell’articolo 2189 del codice civile, sono eseguite e su domanda sottoscritta dall’interessato.

Se stai cercando la tua strada professionale, considera altre carriere oltre a quella di imprenditore agricolo, come diventare pilota di linea, diventare vigile del fuoco o informarti sulle offerte di lavoro come grafico.

Imprenditore agricolo professionale

immagine esemplificativa su diventare imprenditore agricolo

Aprire un'attività agricola

Per diventare imprenditore agricolo serve un'idea di base. Oggi le possibilità sono molte e non esistono più soltanto i tradizionali coltivatori della terra. Si possono pensare a soluzioni innovative che vanno dalla specializzazione di un settore alle convenzioni con scuole (agricoltura didattica) e pubbliche amministrazione.

Quindi, il primo passo è decidere cosa diventerà il proprio terreno.
In secondo luogo, esistono pochi adempimenti da portare a termine per aprire l'attività:

  • apertura della partita IVA
  • Iscrizione al Registro delle Imprese – Sezione Agricoltura (nel caso si prevedano fatturati superiori ai 7000€ l'anno)
  • Iscrizione all'Inps

Una volta aperta a title="Scopri che come intraprendere l'attività di guardiano del faro"""l'attività, o contestualmente a questo processo, è necessario cercare finanziamenti pubblici o privati http://www.arealavoro.org/prestito-donore.htm. Per farlo, è necessario redigere un ottimo business plan http://www.arealavoro.org/il-business-plan-progetto-dimpresa.htm che spieghi qual è l'idea di base dell'azienda, verso cosa punta e le strategie che si utilizzeranno.

Sono infatti disponibili, soprattutto per gli under 30, numerose agevolazioni fiscali e finanziamenti. Si consiglia di informarsi a livello regionale ma anche a livello comunitario: l'Unione Europea non è scevra da iniziative di questo tipo. A tal proposito, sono da tenere sotto controllo siti quali Agricoltura24, del gruppo Sole24Ore, e Agricoltura News, entrambi siti ricchi di news e approfondimenti di settore.

Per la qualifica di imprenditore agricolo professionale è infine necessario acquisire un bagaglio di conoscenze dell'agricoltura e delle tecniche utilizzate. Non è impossibile: le Regioni organizzano spesso corsi di formazione professionali in questo settore anche gratuiti. Una ricerca sul web darà maggiori informazioni a riguardo. 

Contributi per l'attività

Per favorire gli investimenti nel settore primario e per incrementare lo sviluppo dell'imprenditoria agricola, a livello nazionale ed europeo sono stati realizzati degli incentivi in tal senso. Sono infatti previste agevolazioni per i giovani agricoltori di età compresa tra i 18 e i 39 anni, che subentrano a un parente entro il terzo grado (genitori, fratelli/sorelle, nonni, zii) nella conduzione dell'azienda familiare.

Il subentro nell'azienda agricola può avvenire:

  • nei 12 mesi precedenti il ricevimento della domanda di ammissione alle agevolazioni
  • non oltre 3 mesi dalla data della delibera di ammissione alle agevolazioni

Alcuni dei requisiti richiesti per ottenere i finanziamenti europei a fondo perduto sono:

  • l'essere imprenditori agricoli a titolo professionale
  • la residenza nelle aree ammesse alle agevolazioni alla data del subentro
  • l'ubicazione dell'azienda agricola di famiglia nei medesimi territori

Le aree ammesse ai Contributi agricoltura unificati (o per ettaro) sono le seguenti:

  • i territori dei Fondi Strutturali Comunitari
  • le aree ammesse alla deroga di cui all'articolo 87 (già articolo 92), paragrafo 3, lettera c), del Trattato UE
  • le aree ammesse a un regime di sostegno transitorio
  • le aree che presentano rilevante squilibrio tra domanda e offerta di lavoro individuate dal Ministero del Lavoro

I progetti che richiedono i Contributi per l'agricoltura biologica devono riguardare la produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti in agricoltura, con alcune specifiche limitazioni stabilite da disposizioni comunitarie e non devono prevedere investimenti superiori a 1.032.000 euro.

Coltivatori diretti. Per essere finanziabili, i porgetti devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi

  • ridurre i costi di produzione
  • migliorare e riconvertire la produzione
  • tutelare e migliorare l'ambiente naturale, le condizioni di igiene e di benessere degli animali
  • promuovere la diversificazione delle attività agricole.

Sono infatti esclusi dal finanziamento i progetti che prevedono investimenti di mera sostituzione di beni preesistenti. Le agevolazioni consistono in:

  • finanziamenti per l'investimento (contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato), entro i limiti fissati dall'Unione europea.
  • servizi di assistenza tecnica, finalizzati alla crescita imprenditoriale dei giovani (istruzione e formazione, servizi di gestione aziendale, etc.), per un periodo di tre anni ed entro limiti prestabiliti.

Non sono invece previsti contributi agricoltura per le spese di gestione; per gli imprenditori agricoli di primo insediamento infine, è previsto un premio unico dell'importo massimo di 25.000 euro.

Agevolazioni sulla sicurezza inps: aggiornamento 2014 (anche per i dipendenti). Occhio alla trasparenza della dichiarazione dei redditi

Un capitolo a parte lo merita la sicurezza sui veicoli utilizzati dagli agricoltori che hanno visto purtroppo un’incidenza troppo alta sul fronte degli incidenti. In Italia si contano infatti 94 vittime su quasi 200 incidenti, 88 dei quali riguardano i conducenti di questi mezzi. Nella sola Toscana, invece, nei primi sei mesi del 2014 si sono verificati due incidenti al mese, per un totale quindi di dodici semestrali.

Un rapporto che non può essere ignorato e che porta a delle riflessioni profonde se si vuole eliminare questo problema che in una certa misura chiama le morti bianche che accadono troppo di frequenza tra gli operai nei cantieri. Per questa ragione, l’INAIL ha pubblicato un bando relativo ad incentivi fino al 65% per chi adeguasse i propri veicoli sul fronte della sicurezza riguardo i seguenti ambiti:

  • dispositivi che permettano di mettere in sicurezza il conducente in caso di ribaltamento del mezzo
  • adeguare il mezzo affinchè esso abbia i requisiti minimi come la protezione da zone rischiose, impianti di illuminazione e segnalatori acustici

Per ogni impresa il bando mette a disposizione una somma che non può superare la soglia dei 50mila euro. Le domande potranno partire dal 3 novembre 2014 presso il portale dell’INAIL per cui chi fosse interessato può intanto informarsi su come accedere a questi incentivi. Esistono tuttavia dei requisiti preliminari come per esempio la registrazione dell’azienda presso gli archivi dell’INAIL.

Formulata la propria domanda, da metà dicembre l’Ente prenderà in esame ogni singola pratica e avrà tempo sei mesi per dare l’ok all’accesso all’agevolazione così come messo a disposizione dal bando. Qualora si ottenga l’ok, si avranno altri sei mesi di tempo per realizzare ciò che è stato scritto sul progetto. Questa iniziativa ha lo scopo primario di ridurre gli incidenti su questi mezzi che hanno provocato finora troppe vittime.
Per rimanere aggiornati sugli incentivi messe a disposizione dalle singole Regioni, è consigliabile andare a consultare i portali ufficiali degli Enti regionali per sapere quali misure sono state varate a favore delle ditte.

Un settore in crescita

Al contrario di tanti altri settori economici, l’agricoltura sta registrando segnali positivi sul terreno dell’occupazione: nel secondo trimestre del 2014 si parla di un aumento del 5% rispetto al 2013 con una crescita di oltre il 20% sia al Nord che al Centro mentre al Meridione purtroppo il dato è negativo (-8%). Sono aumentate inoltre le aziende under 35 presenti sul territorio italiano e il 25% delle assunzioni riguarda una persona che ha meno di 40 anni, segno di una vitalità del settore che contrasta invece con la stagnazione di altri mercati.

Agricoltura 4.0: su cosa puntare per gli investimenti

Negli ultimi anni insieme al concetto di industria 4.0 è stato introdotto anche quello di agricoltura 4.0, per una filiera agricola che comprenda anche tecnologie avanzate, digitalizzazione, attenzione all’ambiente e ai metodi di produzione di alcuni dei prodotti di cui l’Italia intera si fa un vanto.

L’innovazione digitale per agricoltura 4.0 si può declinare in vari modi, a partire dall’uso di nuove tecnologie per monitorare le coltivazioni. Si tratta per molti versi di uno dei trend economici del momento, considerando anche il fatto che proprio le aziende agricole che stanno implementando tecnologie correlate all’agricoltura 4.0 hanno subito molto meno la crisi correlata alla pandemia da covid 19.  Investire in agricoltura è quindi oggi un’ottima idea, soprattutto se si considerano le aziende al passo con i tempi.

Secondo l’osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano nel corso degli ultimi 5 anni i numeri dell’Agricoltura 4.0 sono aumentati in modo significativo. In particolare, si ravvisa un boom tra il 2017 e il 2018, con un aumento del 270% del fatturato delle aziende agricole che usano soluzioni tecnologicamente avanzate; negli anni successivi l’aumento medio è stato del 20%. Al termine del 2020 solo il 4% dell’intera superficie coltivata in Italia è di aziende agricole che sfruttano strumenti di agricoltura 4.0, ma si tratta di un trend in forte crescita. La Comunità europea e per altro sta da tempo investendo in questo settore, che si presenta oggi come uno dei più promettenti per il futuro, soprattutto considerando il lungo termine. Effettivamente oggi chiunque può investire in questo settore, avvicinandosi al concetto di investimenti sostenibili (Fondi ESG).

Come investire

Si tratta sostanzialmente di seguire i trend del momento, valutando investimenti in fondi attenti all’ambiente, a preservare le risorse naturali, a favorire coltivazioni a basso impatto sull’ambiente a livello globale. Di fatto si tratta di una strategia attenta all’evoluzione del mondo agricolo, visto e considerato che sono proprio le aziende agricole che applicano tecniche e metodi derivati da Agricoltura 4.0 a riscuotere sempre maggiori successi negli ultimi anni. Non solo, anche gli interventi pubblici in questo ambito ne favoriscono la crescita e lo sviluppo, cosa che fa ben sperare gli investitori che utilizzano il proprio capitale per l’acquisto di fondi comuni ESG. Questa sigla indica i fondi comuni di investimento che sono particolarmente attenti all’impatto ambientale, politico e sociale delle imprese in cui investono il capitale raccolto. Investimenti pensati a lungo termine, che potranno però godere dell’elevato successo che le nuove aziende agricole stanno mostrando già oggi.

I vantaggi di agricoltura 4.0

I vantaggi offerti dalla digitalizzazione dell’agricoltura sono molto ampi. Come l’aumento delle opportunità commerciali, per citare poi anche la possibilità di offrire ai consumatori una garanzia di sostenibilità, o la maggiore efficienza della supply-chain.

Chiaramente digitalizzare l’agricoltura, utilizzare sistemi di monitoraggio e di gestione più efficienti e precisi, offre ampie possibilità per quanto riguarda i risultati finali: raccolti più ricchi, minore utilizzo di fertilizzanti o di prodotti potenzialmente inquinanti, attenzione alle materie prime, una migliore pianificazione e la possibilità di offrire una migliore tracciabilità di ogni singolo prodotto. Oltre a questo, per l’agricoltura 4.0 la legge di bilancio per il 2022 prevede una serie di investimenti e di contributi per tutte quelle aziende agricole che implementano tecnologie innovative.

Quali contributi

All’interno del concetto di agricoltura 4.0 i contributi proposti dallo Stato sono di vario genere. Chiaramente vi è una proposta per gli imprenditori che sono pronti a investire in tecnologia, considerando anche attività volte a migliorare l’impatto ambientale delle coltivazioni. Oltre a questo, i finanziamenti sono offerti anche per l’acquisto di beni immateriali, come ad esempio appositi software, già presenti sul mercato. La legge di bilancio prevede anche strumenti per quanto riguarda il credito d’imposta o l’abbattimento degli interessi passivi per le somme spese per la formazione e la consulenza in azienda.

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Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

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