Oggi vi raccontiamo nel dettaglio La legge sulla banda larga in Italia. Qualcosa si muove nel settore; infatti, in quella che possiamo considerare l'agenda del digitale in Italia, veniamo a sapere dal Sole 24 ore che è tonata alla ribalta il cosiddetto piano di sviluppo in materia.
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Si tratterebbe di una legge relativa alla banda larga, frutto di una partnership fra il settore pubblico ed il privato. Pare infatti che per arrivare finalmente ad una soluzione su questo che è uno dei capisaldi del divario digitale fra noi e l'Europa, sarà istituita una cabina di regia da parte del Governo Monti, su proposta del ministro dello Sviluppo economico, di quello dell'Istruzione e del ministro per la Pubblica amministrazione.
Finalmente le istituzioni si stanno preoccupando di questa importante lacuna presente nel nostro paese, relativa appunto allo sviluppo della rete a banda larga.
L'Agenda della legge sulla banda larga
Dopo le divergenze fra i ministri Profumo e Passera, si è giunti alla definizione di una serie di competenze relative alla cosiddetta Agenda sul digitale in Italia. Questa cabina di regia sulla legge banda larga avrà come obiettivo innanzitutto lo sviluppo di un programma strategico relativo alle infrastrutture e ai servizi tecnologici in Italia.
A quanto pare si è arrivati ad una soluzione frutto di un'insieme di proposte, presente già sulla bozza del decreto relativo alle semplificazioni.
Il decreto legge in oggetto, contenente anche il tema della banda larga, prevede una sorta di soggetto capofila che vada a porsi come intermediario fra la Pubblica Amministrazione qualora voglia partecipare ad un bando di finanziamento operato da una rete d'impresa.
Tale soggetto avrà una serie di compiti:
- di rappresentanza dell'intero gruppo di impresa, anche in vista del tipo di garanzia da prestare;
- di presentazione del progetto e delle varie modifiche in corso;
- di richiesta delle erogazioni e di monitoraggio dello stato di avanzamento del progetto;
- di monitoraggio dell'intero svolgimento del programma sulla banda larga.
Di cosa stiamo parlando
La banda larga, dopo i provvedimenti presi dal Governo Monti torna a far parlare di sé anche nel 2015. L’attuale governo, infatti, vuole mettere in campo un piano di investimenti nel settore pubblico da 12 milioni di Euro nei prossimi 7 anni.
Questo piano di investimenti sarebbe finanziato da fondi europei come possiamo leggere dalle recenti pubblicazioni sul sito del Governo: ” 4,4 miliardi da Fondo europeo agricolo sviluppo rurale, Fondo europeo sviluppo regionale e 5 miliardi dal fondo per lo sviluppo e la coesione a cui sommare altre risorse come Fondo Juncker, Sblocca Italia, economie SPC”.
Affermando che l’Italia è pronta per la sua rivoluzione digitale, l’ obiettivo è quello di andare oltre l'Agenda digitale europea "portando i 100 mega all'85% della popolazione entro il 2020.
Il Consiglio dei Ministri infatti ha approvato il piano per la banda ultralarga e la crescita digitale 2014-2020.
Entro il 2020 un italiano su due sarà raggiunto dalla fibra ottica nelle case a 100 MB e tutti avranno, con diverse tecnologie, banda larga fino a 30 MB.
Alcuni dei miliardi stanziati non saranno altro che uno sprono per gli operatori ad investire ancora di più nelle aree in cui non avrebbero potuto farcela da soli. Il piano inoltre prevede delle semplificazioni burocratiche e anche delle agevolazioni per gli operatori che investiranno in questo settore.
Inizialmente l’obbiettivo era quello di raggiungere l’85% della popolazione con la fibra ottica nelle case fino a 100 Megabit. Gli operatori, però, rendendosi conto della grandezza del lavoro da svolgere, hanno fatto in modo di opporsi e dire che per loro quest’obbiettivo era troppo alto per la loro possibilità di investimento.
In questo stesso piano che l’Europa ha deciso di finanziare, sono presenti anche:
- 750 milioni per la modernizzazione della sanità in Italia;
- 33 milioni per migliorare l’Agricoltura;
- 6 milioni per finanziare il Turismo.
Il futuro ormai punta su un filo di fibra ottica e alla scomparsa del rame per la banda larga nelle case degli italiani.
Novitá del 2021
La Strategia per la crescita digitale 2014-2020 e la Strategia italiana per la banda ultralarga rappresentano i due punti di riferimento fondamentali per le iniziative del nostro Paese nel settore. Tuttavia, nel corso del tempo, in riferimento alla legge sulla banda larga, alcuni ritardi si sono accumulati e sono stati effettuati alcuni interventi normativi per colmare tali lacune, accelerare sullo sviluppo delle infrastrutture necessarie e semplificare a livello burocratico l'attivitá delle imprese coinvolte.
Da qui il Decreto Legge nº 135/2018 che ha introdotto semplificazioni dei procedimenti relativi al dispiegamento delle reti, poi il Decreto Legge nº 119/2018 emanato al fine di favorire lo sviluppo delle reti a banda ultralarga. Piú recentemente, col Decreto Legge nº 18/2020 e poi successivamente con quello nº 76/2020 si sono fornite importanti direttive alle imprese del settore per l'operativitá dei servizi ed il funzionamento delle reti e, col secondo intervento normativo, semplificato ulteriormente il dispiegamento delle reti stesse.
A questo proposito, un esempio è la presentazione di un'unica Scia (cioé Segnalazione Certificata di Inizio Attivitá) alle amministrazioni locali, da parte delle imprese coinvolte nei lavori, per lo svolgimento di molteplici interventi ed infrastrutture. Ulteriore passaggio normativo importante è stata la legge di conversione del cosiddetto Decreto Semplificazioni (Legge 120/2020).
Esso, tra le altre cose, ha anche modificato parzialmente il Codice delle comunicazioni elettroniche, determinando che per l'installazione di reti per la fibra ottica non viene applicata la disciplina edilizia e urbanistica. Inoltre, viene consentita un'attivitá autorizzatoria semplificata per la posa di impianti temporanei di telefonia mobile, cosí come per sperimentazioni da parte di enti di ricerca ed universitá, per quanto concerne l'innovazione tecnologica e la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione.
Quest'ultimo punto è divenuto, in generale ma soprattutto per le amministrazioni centrali e locali, di fondamentale importanza, proprio allo scopo di favorire il cosiddetto smart working, nel periodo di restrizioni alle attivitá di imprese ed enti e alla mobilitá delle persone, a causa della pandemia da Covid19. Comunque, ormai, la banda larga e la banda ultralarga rappresentano obiettivi fondamentali per il prossimo futuro per l'intero Paese.