Quando si parla di piattaforme elevatrici per disabili, si fa riferimento ad una delle più valide soluzioni di mobilità verticale, che si rendono necessarie e utili soprattutto nel caso in cui non sia possibile utilizzare mezzi più usuali come l’ascensore.
Queste apposite piattaforme possono essere realizzate sia all’esterno che all’interno dell’edificio interessato e il loro utilizzo, installazione e manutenzione viene disciplinato secondo precise normative, dalla legge, che adatta ad esse l’indicazione applicativa largamente fornita per gli elevatori inerenti alle sole merci, nel caso in cui queste piattaforme per disabili posseggano un’altezza di caduta maggiore di 2 metri.
Una delle normative vigenti più importanti riferite all’utilizzo di una piattaforma elevatrice per disabile riguarda la necessità di verificare in modo periodico l’efficacia della struttura, il funzionamento e la sua stabilità secondo rigidi test effettuati dalle note case produttrici tra le quali Vimec si distingue come leader di settore.
A queste componenti fondamentali si aggiunge l’obbligo di controllare che la sua realizzazione sia stata effettuata seguendo l’iter legislativo appropriato e che l’usura non abbia rovinato alcune parti, provocando dei malfunzionamenti che potrebbero rivelarsi pericolosi per chi usufruisce dell’impianto elevatore.
In questo modo, procedendo a delle verifiche biennali relative alla manutenzione, si provvederà a mantenere ottimale la qualità dei materiali, nonché degli elementi strutturali e dei meccanismi relativi all’impianto.
Tutte le operazioni di controllo dovranno essere obbligatoriamente svolte da operatori altamente qualificati e in possesso dei requisiti adeguati per effettuare la manutenzione.
Qualora inoltre si dovessero riscontrare degli errori nel funzionamento della piattaforma o delle problematiche, sarà compito del personale svolgere delle misure correttive che possano sistemare la piattaforma.
La fase di verifica è una delle operazioni riguardanti le piattaforme elevatrici più importanti, perché ne garantisce la sicurezza e l’efficienza.
Esistono due tipologie di licenza per piattaforme elevatrici per disabili:
Per quanto concerne la prima, questa viene rilasciata dal proprietario dell’edificio presso il quale sarà montata la piattaforma in questione, dopo aver preventivamente effettuato la comunicazione al sindaco.
La licenza di impianto riporterà non solo le indicazioni relative all’ubicazione dello stabile che vedrà l’installazione della piattaforma elevatrice, ma anche quelle inerenti la corsa, la portata, il numero delle fermate della piattaforma, la ragione sociale della società scelta per la realizzazione dei lavori.
Per quanto riguarda invece la licenza di esercizio, questa sarà ottenuta dopo aver superato la fase di marcatura della piattaforma e oltre a riportare gli stessi dati indicati nella licenza di impianto, indicherà anche la dichiarazione di conformità della società che provvederà all’installazione della piattaforma, nonché l’obbligo di svolgere i controlli di manutenzione obbligatori, da parte di una società autorizzata.
La documentazione relativa alle piattaforme elevatrici per disabili è molto ampia, per garantire che ogni fase, azione e parte strutturale rispetti la sicurezza di chi le utilizza.
Per quanto riguarda i documenti inerenti agli esiti delle ispezioni, questi saranno contenuti in un registro dove dovrà essere presente anche la copia delle comunicazioni effettuate al proprietario e al sindaco, nonché la copia della dichiarazione di conformità della piattaforma.
Si aggiunge a questa lista anche la targa che indica i dati della società, ditta o azienda che si occupa dei controlli periodici di manutenzione, nonché il numero di matricola, il Comune, il numero di fabbricazione della piattaforma e anche la portata in Kg.
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