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Rispetto ai decenni passati, si è assistito ad una diminuzione della natalità generale, nel nostro Paese come in altri, e questo dipende da molteplici fattori. Uno di tali fattori è la maggiore difficoltà di poter avere dei figli in modo naturale. Da qui il ricorso, da parte di diverse coppie, a tecniche alternative come la fecondazione assistita, per poter coronare il sogno di avere dei bambini. Tra le differenti tecniche maggiormente utilizzate, vi è quella di cui parleremo e le percentuali di successo dell’ICSI sono estremamente buone.

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Andiamo a conoscere in modo più dettagliato in cosa consista la ICSI, com'è possibile eseguirla, perché riguardi in modo particolare gli uomini, in che modo si differenzi rispetto alla cosiddetta FIVET (tecnica di fecondazione assistita più tradizionale) e, infine, quali siano le percentuali di successo dell’ICSI. Entriamo quindi nell’universo complesso e particolare della fecondazione assistita e cerchiamo di conoscere meglio una delle tecniche più utilizzate per favorire la procreazione.

Cos'è la ICSI

Questa è un genere di fecondazione in vitro a cui si fa ricorso soprattutto in caso di grave infertilità maschile e tale tecnica PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) sta riscuotendo un’attenzione ed applicazione sempre maggiore, in quanto le percentuali di successo dell’ICSI tendono ad essere molto buone. Comunque sia, ICSI non è altro che l’acronimo di Intra Cytoplasmatic Sperm Injection (in italiano, iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi).

Questa tecnica, come accennato, viene utilizzata in presenza di infertilità maschile, dovuta ad un numero limitato di spermatozoi oppure con ridotta motilità o, ancora, a disfunzioni o anomalie morfologiche. Inoltre, si ricorre alla pratica della ICSI, tra l’altro, per quegli uomini sottoposti a vasectomia, a chemioterapia o radioterapia e con varie problematiche eiaculatorie. Prima di passare a vedere le percentuali di successo dell’ICSI, vediamo in cosa consista in dettaglio tale pratica e quale sia la differenza con la FIVET.

La tecnica ICSI e la differenza con la FIVET

Con la ICSI vi è l’inserimento di un solo spermatozoo in un ovocita maturo e questo è importante nell’ipotesi in cui il campione seminale non presenti i criteri necessari per eseguire una FIVET. Infatti, questa si differenzia dalla ICSI per la modalità con cui si ottiene la fecondazione. La FIVET, d’altronde, si pratica inserendo un numero considerevole di spermatozoi in gocce di coltura contenenti diversi cumuli oofori. Per il resto, le due tecniche sono identiche.

Percentuali di successo dell'ICSI con un pò di numeri

percentuali di successo dell’ICSI

Per coloro che vi si sono sottoposti, come abbiamo detto, le percentuali di successo dell’ICSI sono molto buone incoraggianti. A livello di numeri, secondo alcuni dati della Società Americana per la Medicina Riproduttiva (ASRM), le percentuali di successo dell’ICSI per la fertilizzazione variano tra il 50% e l’80%. Vi sono anche casi in cui non si sono prodotti embrioni, ma si rientra comunque nella tradizionale casistica esistente nella procreazione di tipo naturale.

Sempre a livello di percentuali di successo dell’ICSI, nell’anno 2017, ad esempio, si sono effettuate quasi 50.000 terapie ICSI, mentre le gravidanze avviate sono state poco meno di 8.000 e che hanno portato alla luce quasi 6.000 bambini. Le percentuali di successo dell’ICSI, e quindi di gravidanza, sono aumentate per diverse fasce d'età rispetto agli anni precedenti e si va da una crescita del 36% per soggetti di età inferiore ai 34 anni fino ad arrivare ad un incremento di quasi l’11% per quelle persone con più di 43 anni.

Le percentuali di successo dell’ICSI tendono ad incrementarsi notevolmente e pertanto si riescono a offrire nuove opportunità a quei soggetti che desiderano arricchire la propria vita con dei bambini, speranza ancora più importante e confortante soprattutto per quelle persone che purtroppo sono state soggette a terapie pesanti ed invasive, come chemioterapia, radioterapia o vasectomia. 

Le percentuali di successo dell’ICSI, così come quelle relative ad altri tipi di terapie, pertanto rappresentano anche un incentivo ad affidarsi a processi di fecondazione assistita sempre più innovative. Per coloro che sognano di diventare genitori rappresenta un ulteriore passo avanti per tramutare tale sogno in realtà.  

Quali sono le tecniche di fecondazione assistita permesse in Italia?

Le tecniche di fecondazione assistita in Italia sono regolate principalmente dalla legge 40/2004. Questa legge ha imposto diverse restrizioni e linee guida etiche riguardanti le tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA). Tuttavia, alcune parti di questa legge sono state successivamente modificate a seguito di Referendum e decisioni della Corte Costituzionale. Ecco una panoramica delle tecniche permessi e delle restrizioni principali, basata sulle informazioni disponibili fino al mio ultimo aggiornamento nel settembre 2021:

Tecniche Permesse:

  1. FIVET (Fecondazione In Vitro ed Embryo Transfer):
  • Comprende la fecondazione di un ovulo con uno spermatozoo in laboratorio, e successivamente, il trasferimento dell'embrione nell'utero.
  • Inseminazione Artificiale:
    • Includono l'inseminazione intrauterina (IUI), in cui lo sperma trattato viene inserito direttamente nell'utero.

    Restrizioni e Linee Guida:

    1. Donazione di Gameti e Embrioni:
    • La donazione di ovuli e spermatozoi è permessa, ma la donazione di embrioni è vietata.
    • Le tecniche di PMA che prevedono l'uso di gameti o embrioni di donatori sono permessi solo per coppie eterosessuali.
  • Numero di Embrioni:
    • Si può procedere con la creazione di un numero limitato di embrioni e il loro trasferimento contemporaneo, per ridurre il rischio di gravidanze multiple.
  • Diagnostica Genetica Preimpianto (PGD):
    • PGD è permesso per identificare malattie genetiche gravi.
  • Utilizzo di Tecnologie per la Selezione del Sesso:
    • La selezione del sesso è permessa solo per ragioni mediche, come evitare la trasmissione di malattie legate al sesso.
  • Accesso alle Tecniche di PMA:
    • Le coppie devono essere di sesso differente, in età potenzialmente fertile, e vivere insieme in modo stabile.
  • Conservazione di Ovuli, Spermatozoi e Embrioni:
    • È permesso conservare gameti ed embrioni per l'utilizzo futuro, particolarmente in caso di trattamenti che potrebbero compromettere la fertilità.

    Le leggi e le normative possono cambiare nel tempo, e potrebbe esserci stata un'evoluzione nelle regole e nelle pratiche dopo il mio ultimo aggiornamento nel settembre 2021. Pertanto, ti consiglierei di consultare fonti aggiornate o un legale specializzato in materia per ottenere informazioni più recenti e precise.

    Quali sono le differenze legislative tra l'Italia e il resto d'Europa per quanto concerne la fecondazione assistita?

    L'Italia è uno dei paesi europei con le leggi più restrittive in materia di fecondazione assistita. La legge italiana, risalente al 2004, consente solo la fecondazione in vitro (FIVET) con ovociti della coppia o di donatrice, con un massimo di tre cicli. È inoltre vietata la fecondazione eterologa, ovvero l'utilizzo di spermatozoi o ovociti di donatori.

    La maggior parte dei paesi europei, invece, ha leggi più liberali in materia di fecondazione assistita. In molti paesi, la fecondazione eterologa è consentita, sia con ovociti che con spermatozoi di donatori. In alcuni paesi, come la Spagna, la fecondazione assistita è anche accessibile a donne single e coppie lesbiche.

    Ecco un confronto delle principali differenze legislative tra l'Italia e il resto d'Europa per quanto concerne la fecondazione assistita:

    Italia

    Resto d'Europa

    Fecondazione eterologa vietata

    Fecondazione eterologa consentita in molti paesi

    Finanziamento pubblico della fecondazione assistita limitato

    Finanziamento pubblico della fecondazione assistita più esteso

    Accesso alla fecondazione assistita per donne single e coppie lesbiche limitato

    Accesso alla fecondazione assistita per donne single e coppie lesbiche più esteso


    Le differenze legislative tra l'Italia e il resto d'Europa sono spesso dovute a fattori culturali e religiosi. In Italia, la Chiesa cattolica ha un forte peso politico e sociale, e questo ha influenzato l'orientamento delle leggi in materia di fecondazione assistita.

    Negli ultimi anni, si è assistito a un progressivo allentamento delle restrizioni legislative in materia di fecondazione assistita in Italia. Nel 2014, è stata introdotta la possibilità di donazione di gameti a scopo di ricerca scientifica, e nel 2022 è stata approvata una legge che consente la fecondazione assistita per coppie con infertilità di grado severo.

    È possibile che in futuro si assista a un ulteriore allentamento delle restrizioni legislative in materia di fecondazione assistita in Italia. Tuttavia, è probabile che la questione continuerà a essere oggetto di dibattito politico e sociale.

    FAQ: ICSI e FIVET

    Che cos'è l'ICSI e in che modo differisce dalla FIVET?

    L'ICSI, acronimo di Iniezione Intracitoplasmatica dello Spermatozoo, è una tecnica avanzata di fecondazione in vitro che prevede l'iniezione diretta di uno spermatozoo selezionato all'interno dell'ovocita. Questo metodo è particolarmente indicato per coppie che affrontano problemi di infertilità maschile severa, come bassa conta spermatica o scarsa motilità degli spermatozoi. La FIVET, o Fecondazione In Vitro ed Embryo Transfer, è una tecnica di riproduzione assistita più ampia, che comprende la raccolta di ovociti dalla donna e la loro successiva fecondazione in laboratorio con gli spermatozoi del partner prima di trasferire gli embrioni risultanti nell'utero materno. L'ICSI è considerata una variante specifica della FIVET, utilizzata quando vi sono ostacoli significativi alla fecondazione naturale o convenzionale in vitro.

    Quali sono i tassi di successo dell'ICSI e della FIVET?

    I tassi di successo di entrambe le procedure, ICSI e FIVET, possono variare significativamente a seconda di numerosi fattori, tra cui l'età della donna, la qualità degli ovociti e degli spermatozoi, e la presenza di eventuali condizioni di salute sottostanti. In generale, le statistiche mostrano che le probabilità di gravidanza per ciclo possono variare dal 30% al 35% per la FIVET, con l'ICSI che mostra tassi di successo simili, soprattutto in casi di infertilità maschile severa. È importante discutere con il proprio medico specialista per comprendere meglio le aspettative di successo basate sul proprio contesto clinico specifico.

    Quali sono i rischi associati all'ICSI e alla FIVET?

    Entrambe le tecniche, ICSI e FIVET, comportano alcuni rischi, sebbene siano generalmente considerate sicure. I rischi comuni includono reazioni agli ormoni utilizzati per la stimolazione ovarica, rischi associati alla procedura di prelievo degli ovociti, e una maggiore probabilità di gravidanze multiple, che possono portare a complicazioni sia per la madre che per i neonati. Inoltre, alcuni studi hanno suggerito un leggero aumento del rischio di anomalie genetiche con l'ICSI, sebbene la ricerca sia ancora in corso. È fondamentale discutere dettagliatamente con il medico i potenziali rischi e benefici prima di intraprendere queste procedure.

    L'ICSI e la FIVET sono indicate per tutti i tipi di infertilità?

    La FIVET è indicata per una gamma più ampia di cause di infertilità, sia maschile che femminile, inclusi problemi ovulatori, danni o ostruzioni delle tube di Falloppio, endometriosi e infertilità inspiegata. L'ICSI, d'altra parte, è specificamente consigliata per affrontare casi di infertilità maschile severa, dove la qualità o la quantità degli spermatozoi potrebbe impedire la fecondazione tramite la FIVET convenzionale. La scelta tra ICSI e FIVET dipenderà dalla diagnosi specifica e dalle raccomandazioni del team di specialisti in fertilità.

    Cosa posso aspettarmi durante il recupero da una procedura di ICSI o FIVET?

    Dopo una procedura di ICSI o FIVET, la maggior parte delle donne può riprendere le normali attività entro pochi giorni, sebbene possano verificarsi lievi disagi o gonfiore dovuti alla stimolazione ovarica e al prelievo degli ovociti. È consigliato evitare sforzi fisici intensi e seguire le istruzioni del medico per il supporto alla fase luteinica, se prescritto. Le coppie sono generalmente consigliate di attendere circa due settimane prima di effettuare un test di gravidanza per valutare l'esito della procedura. Durante questo periodo, è importante cercare supporto emotivo e medico, poiché l'attesa può essere emotivamente impegnativa.

    Autore: Avvocato Giacomo Locopo

    Immagine di Giacomo Locopo

    Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.