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Succede (è sempre successo e continuerà a succedere sempre, specie di questi tempi) di sentire storie in cui si parla di assegni, cambiali e di mancati pagamenti. Ma cosa succede veramente quando non si è in grado di pagare una cambiale?

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Innanzitutto il possessore della cambiale deve dimostrare all’autorità competente (quindi a un pubblico ufficiale) che il debitore in questione rifiuta di pagare la propria cambiale. Il pubblico ufficiale, quindi, certificherà tale rifiuto. Sottolineiamo che, nel caso in cui la cambiale appartenesse a una società, allora il protesto cambiale riguarderà la società e non i soci presi singolarmente: questo perché la società è considerata come una persona giuridica.

A questo punto i protesti saranno iscritti al bollettino dei protesti cambiari della Camera di Commercio e al debitore verranno assegnate non solo il pagamento del debito contratto, ma anche gli interessi su tale debito nonché le spese di protesto. Una volta effettuato il pagamento, allora l’ex debitore potrà richiedere di essere cancellato dall’elenco di cui prima: potrà farlo presentando alla Camera di Commercio un’adeguata richiesta comprensiva della ricevuta di pagamento effettuato.

Protesto cambiale per mancato pagamento parziale

Comunque è solo dopo le fasi di protesto cambiale che il creditore può avviare le pratiche connesse al recupero credito, e non prima. Il protesto, tanto per chiarire le idee ai “non addetti ai lavori” è un atto pubblico (che, in quanto tale, deve essere redatto da un notaio o, in alternativa, da un pubblico ufficiale o da un ufficiale giudiziario) che attesta la ormai avvenuta presentazione del titolo insieme all’ormai avvenuto rifiuto di pagamento. Il protesto può essere effettuato, chiaramente, anche per un mancato pagamento parziale e la conseguente azione esecutiva riguarderà la parte della somma non pagata indicata nella cambiale. il creditore potrà quindi richiedere sia l’ammontare non pagato che gli interessi a tasso legale partendo dal giorno di presentazione dell’ingiunzione di pagamento oltre che, naturalmente, le spese legate al protesto cambiale stesso.

Ottenere il pagamento

Per ottenere il pagamento, il possessore della cambiale può effettuare il protesto per azione cambiaria diretta o per azione di regresso. Agire nei confronti dell’obbligato principale significa effettuare un’azione cambiaria diretta, la quale si prescrive in tre anni dalla scadenza della cambiale. L’azione di regresso, invece, si istituisce nei confronti degli obbligati di regresso che non pagano volontariamente e si prescrive nel giro di un anno dal protesto.

Cosa fare in caso di mancato pagamento

In molti casi, al momento della scadenza della cambiale il beneficiario può trovarsi di fronte alla triste realtà di non vedersi effettuare il pagamento da parte del debitore.

Dunque, in caso di mancato pagamento della cambiale possono essere presi diversi provvedimenti, che andiamo ad elencare:

Esecuzione forzata sul patrimonio del debitore

Qualora la cambiale sia in regola, è possibile servirsene come titolo esecutivo: tramite legale si fa in modo di dare inizio ad un atto di precetto con conseguente pignoramento dei beni del debitore.

Il procedimento ingiuntivo

Qua non non è possibile procedere nella maniera precedente, bisogna rivolgersi ad un giudice affinchè emani un decreto ingiuntivo, prima di procedere al pignoramento sopra descritto. E' necessario aggiungere oltre al titolo di credito, anche una prova scritta del proprio credito (sono valide fatture, contratti, ecc).

Se questo articolo sta suscitando il tuo interesse, allora ti consigliamo di mettere da parte anche questo su come Rintracciare una Raccomandata.

L’ordinario giudizio di cognizione

Quando non è possibile procedere in nessuno dei modi precedenti per farsi pagare una cambiale, si può provare con questo terzo provvedimento: in questo caso però l'operazione sarà più lunga e complessa in quanto va messo in piedi un processo civile attraverso cui accertare il credito del beneficiario della cambiale e citando in giudizio il debitore. Al termine del processo, il giudice dovrà condannare il debitore ad effettuare il pagamento della cambiale.

Esistono due diverse tipologie di cambiali:

  • La cambiale tratta che è un titolo di credito mediante il quale una persona (trattario o traente) ordina ad una altra persona (trattario o debitore) che accetta apponendo la firma sulla cambiale di pagare una determinata somma di denaro nel luogo e nella scadenza indicati sul titolo a favore del beneficiario;
  • La cambiale pagherò che è un titolo di credito mediante il quale una persona (emittente o traente) assume l’obbligo incondizionato di pagare ad una altra persona (beneficiario) una determinata somma di denaro nel luogo e nella scadenza indicati sul titolo.

Questo documento presenta diverse caratteristiche: è un titolo all’ordine, ossia è trasferibile mediante girata; è un titolo autonomo: non si fa riferimento al rapporto fondamentale tra creditore e debitore che ha dato origine all’emissione della cambiale; è un titolo formale: solo il documento che ha i requisiti previsti dalla legge vale come titolo di credito.

E’ un titolo esecutivo: se in regola con il bollo, vale come titolo esecutivo, non c’è quindi bisogno di munirsi di una sentenza di condanna o di un decreto ingiuntivo di pagamento nel caso in cui l'emittente (nel caso del pagherò) e/o il trattario (nel caso della cambiale tratta) non paga a scadenza l'effetto. Inoltre è un titolo astratto: non dice la causa per cui è stata emessa la cambiale.

Il protesto si ha in caso di mancato pagamento della cambiale stessa, nel momento in cui all'atto di presentazione per l'incasso viene certificato da un atto pubblico redatto dal notaio o da un ufficiale giudiziario, il rifiuto di pagare da parte del debitore in seguito alla presentazione in tempo utile.

Dal momento in cui avviene il protesto cambiale, essa diventa un titolo esecutivo pari all'ammontare non pagato. Può accadere che la cambiale risulti non pagata solo in parte, e in quel caso l'azione esecutiva viene riservata solo alla parte della somma della cambiale che non risulta essere pagata.

Cosa fa il portatore

In caso di protesto cambiale, il portatore può richiedere una serie di pagamenti oltre all'ammontare del non pagato della cambiale, ovvero gli interessi al tasso legale a partire dal giorno di presentazione della cambiale, nonché le eventuali spese per il protesto e ulteriori spese legali.

Per far fronte al protesto cambiale, è possibile procedere in tre direttrici, ovvero il procedimento per ingiunzione, se non si può far valere la cambiale in base a un titolo esecutivo.

Un altro caso è il procedimento di cognizione, se oltre al caso precedente non ci sono elementi per l'ottenimento di un decreto ingiuntivo.

Un'ultima modalità è l'azione di arricchimento, in cui il possessore della cambiale non può esercitare altre azioni e la cambiale è prescritta.

Come aprire conto corrente se sono protestato

Chi è protestato ha comunque la possibilità di aprire un conto corrente: è sufficiente rivolgersi a Conto Protestati Service, che si occupa della ricerca di istituti di moneta elettronica e di banche con conti che possano essere proposti anche a coloro che sono segnalati al CRIF o, in passato, hanno affrontato un protesto cambiale. Scegliendo Conto Protestati Service si ha la certezza di raggiungere lo scopo desiderato e di ottenere il conto voluto (tenendo sempre conto del fatto che la concessione del conto è subordinata al giudizio insindacabile della banca che lo emette, e che quindi deve approvarlo). Nei rari casi in cui si concretizzi un rifiuto, infatti, esso non è mai dovuto alla situazione di protestato, ma ad altri elementi che riguardano unicamente l'istituto erogante.

Possono aprire conti correnti da protestate anche le ditte di capitale, di persone o individuali; in caso di fallimento o di segnalazione, non c'è alcun impedimento, e il conto può comunque essere richiesto e ottenuto. Insomma, per rispondere alla domanda come aprire un conto se sono protestato non bisogna fare altro che affidarsi a Conto Protestati Service, per raggiungere l'obiettivo in tempi brevi. Non bisogna mai dimenticare, comunque, che un conto per protestati non ha la possibilità di usufruire di linee di credito né di versare assegni né di andare in rosso né di emettere assegni: in altre parole, è obbligato ad operare sempre e in qualsiasi momento su base attiva, con limiti di spesa che variano da caso a caso e da banca a banca.

Le carte IBAN per protestati: che cosa sono e a che cosa servono

In questo scenario, un ruolo importante è svolto dalle carte con IBAN per protestati. Si tratta di carte prepagate che costituiscono una valida e utile alternativa rispetto ai conti correnti on line tradizionali e rispetto alle carte di credito, garantendo il massimo della sicurezza e della comodità dal punto di vista dell'utilizzo. Tali carte riducono i costi, e al tempo stesso rappresentano una opportunità eccellente per tutti i soggetti che sono stati dichiarati falliti, che sono stati segnalati al CRIF o i cui nomi sono inseriti nei database bancari.

Con queste carte prepagate chiunque ha la possibilità di tornare a lavorare e, per esempio, incassare i crediti, pagare gli stipendi, incassare le pensioni e svolgere ogni altra attività economica e professionale. Una soluzione che si rivela al tempo stesso efficiente e innovativa, con un valore di saldo massimo che cambia in base al contesto e alle situazioni: per esempio, chiedendo più di un conto il valore può essere aumentato. In questo modo, tra l'altro, si ottiene una duplice agevolazione, non solo sui costi dei conti, ma anche sul costo di attivazione, all'insegna della migliore convenienza che si possa desiderare.

Consigli pratici per gestire una cambiale

La gestione delle cambiali richiede attenzione e precisione, sia da parte dei creditori sia da parte dei debitori. Per i creditori, è fondamentale verificare l'affidabilità finanziaria del debitore prima di emettere una cambiale. Questo può includere la richiesta di informazioni creditizie o la valutazione del passato finanziario del debitore. Allo stesso modo, mantenere una comunicazione aperta e costruttiva con il debitore può aiutare a prevenire incomprensioni o ritardi nei pagamenti.

Per i debitori, è essenziale pianificare con anticipo il pagamento della cambiale, valutando accuratamente la propria situazione finanziaria e le scadenze imminenti. In caso di difficoltà finanziarie, è cruciale non ignorare il problema. Contattare il creditore per discutere la situazione e negoziare termini di pagamento più favorevoli, come una ristrutturazione del debito o una dilazione dei pagamenti, può essere una strategia efficace. L'onestà e la trasparenza nelle comunicazioni sono chiavi per mantenere un rapporto positivo e trovare soluzioni reciprocamente vantaggiose.

Un altro consiglio utile è quello di mantenere una documentazione dettagliata di tutte le transazioni e comunicazioni relative alla cambiale. Questo non solo aiuta a prevenire malintesi, ma fornisce anche un supporto essenziale in caso di disputa.

L'importanza della consulenza legale

L'ambito legale delle cambiali può essere complesso e pieno di insidie per i non addetti ai lavori. Questo rende la consulenza legale non solo utile, ma spesso indispensabile. Un avvocato specializzato in diritto commerciale o in materia di cambiali può offrire una guida preziosa per navigare le questioni legali legate all'emissione, alla gestione e al recupero dei crediti tramite cambiali.

Per i creditori, un consulente legale può delineare le opzioni legali disponibili per il recupero del credito in caso di mancato pagamento, compresi il procedimento per il protesto cambiale e l'avvio di azioni legali esecutive. Inoltre, può assistere nella redazione di documenti e contratti per minimizzare i rischi legali e finanziari.

Per i debitori, l'assistenza legale è cruciale quando si trovano ad affrontare un protesto cambiale o azioni legali per il recupero del credito. Un avvocato può aiutare a comprendere i diritti e le possibili vie di difesa, negoziare con i creditori, e in alcuni casi, strutturare accordi di pagamento che evitino conseguenze legali severe.

La consulenza legale, inoltre, può essere preziosa per prevenire dispute, fornendo una corretta interpretazione delle leggi e assicurando che tutte le azioni intraprese siano in linea con la normativa vigente. La prevenzione è spesso la migliore strategia, e un approccio informato e proattivo, sostenuto da consulenza legale, può risparmiare tempo, risorse e stress nel lungo termine.

Alternative al protesto cambiale

Il protesto cambiale è un'azione legale che ha implicazioni significative sia per il debitore sia per il creditore, portando a costi aggiuntivi e potenzialmente danneggiando i rapporti commerciali. Fortunatamente, esistono alternative che possono facilitare il recupero del credito in maniera meno conflittuale.

Una di queste alternative è la mediazione. Questo processo prevede l'intervento di un mediatore neutrale che aiuta le parti a trovare una soluzione condivisa al problema del mancato pagamento. La mediazione è generalmente più veloce e meno costosa di un procedimento legale, e può aiutare a preservare i rapporti commerciali tra le parti.

L'arbitrato è un'altra opzione, dove un arbitro o un panel di arbitri ascolta le argomentazioni di entrambe le parti e poi prende una decisione vincolante. Anche se simile a un processo giudiziario, l'arbitrato è solitamente più flessibile, rapido e meno formale.

Esistono anche programmi di negoziazione del debito, attraverso i quali un'agenzia o un consulente specializzato lavora con il debitore per negoziare un accordo di pagamento che sia gestibile per il debitore e accettabile per il creditore. Questi programmi possono prevedere la ristrutturazione del debito, consentendo al debitore di evitare il protesto e al creditore di recuperare una parte del credito senza intraprendere azioni legali.

Implicazioni fiscali e creditizie

Il mancato pagamento di una cambiale e il successivo protesto possono avere conseguenze a lungo termine sulla salute finanziaria di un individuo o di un'azienda, influenzando la loro reputazione creditizia e la capacità di accedere a finanziamenti futuri.

Dal punto di vista fiscale, il protesto di una cambiale può comportare l'aggiunta di sanzioni e interessi sulle somme dovute, aumentando il debito originale. Inoltre, determinate spese legate al recupero del credito possono essere deducibili, ma ciò dipende dalle specifiche normative fiscali vigenti e dalla situazione particolare dell'azienda o dell'individuo.

Per quanto riguarda l'impatto sul credito, un protesto cambiale viene registrato nei database delle informazioni creditizie, come il CRIF in Italia. Questa registrazione può rimanere visibile per anni, incidendo negativamente sulla capacità di ottenere prestiti, ipoteche, linee di credito o altre forme di finanziamento. Le istituzioni finanziarie vedono il protesto come un indicatore di rischio più elevato, il che può portare a condizioni di finanziamento meno favorevoli o addirittura al rifiuto delle richieste di prestito.

Per mitigare queste conseguenze, è importante per i debitori affrontare proattivamente qualsiasi problema di pagamento, cercando soluzioni alternative prima che la situazione sfoci in un protesto. Allo stesso tempo, i creditori dovrebbero considerare l'uso di metodi alternativi di recupero del credito che possano preservare la relazione commerciale e facilitare il recupero del debito in modo meno distruttivo.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.