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La forma di governo del nostro Paese è di tipo parlamentare, cioè nella quale, in pratica, il parlamento (eletto direttamente dai cittadini) rappresenta l'organo principale attraverso cui si elegge a sua volta un Governo ed un Presidente della Repubblica. Poi, per guidare il Paese, solitamente a seguito di elezioni politiche, i principali partiti vincitori si alleano per formare un governo. Tuttavia, non sempre esistono le condizioni politiche o di altra natura che permettano di ottenere tale ultimo scopo.

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Esistono diverse modalità di formazione del Governo Italiano; è possibile infatti che venga formato un Governo Tecnico quando, in particolari situazioni politiche, i singoli partiti non vogliano istituire una alleanza politica vera e propria.

Altra problematica che vede spesso la formazione di questo genere specifico di governo è quella in cui il Paese deve far fronte ad una forte crisi economica, che potrebbe mettere a repentaglio la tenuta del sistema finanziario nazionale. Come vedremo, una situazione che si è verifica proprio in anni recenti in Italia.

Altre problematiche, politiche in questo caso, che possono determinare la nascita di un esecutivo tecnico vi sono quando i partiti vincitori delle elezioni non riescano a trovare un accordo per la formazione di un governo e pertanto ci si trovi in una fase di stallo istituzionale. In questa ipotesi, per cercare di uscirne, si può decidere di formare un governo di breve durata e che possa portare subito a nuove elezioni.

Tuttavia, delle volte questo genere di esecutivo viene denominato anche come "Istituzionale" (di cui parleremo in seguito) oppure "del Presidente (della Repubblica)" o ancora "di larghe intese". Tutte denominazioni che presentano alcune caratteristiche in comune tra loro, ma non necessariamente possono essere considerati sinonimi tra loro. Comunque, com'è formata la nostra Repubblica e in cosa consiste nello specifico un governo tecnico? Proviamo a chiarire un pò le idee.

La struttura dello Stato italiano

Lo Stato italiano è costituito da alcuni organi fondamentali come il Parlamento Italiano con competenze di natura legislativa e di supervisione del governo; la funzione principale del Parlamento, considerato l'Organo Costituzionale per eccellenza, è sicuramente quella legata all'approvazione delle leggi. La Camera dei Deputati, è invece la prima delle due assemblee costituite dal Parlamento stesso; la seconda assemblea è il Senato della Repubblica Italiana.

Come definito dalla Costituzione Italiana, c'è poi il Presidente della Repubblica italiana, che è un organo costituzionale eletto dai membri del Parlamento; la sua carica dura per sette anni e la sua figura di Capo dello Stato è volta a rappresentare l'unità nazionale. Un altro organo fondamentale dello Stato Italiano è inoltre il Governo della Repubblica italiano, che ha potere esecutivo ed è costituito dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dai Ministri; insieme costituiscono i Consiglio dei Ministri, ai sensi dell'articolo 92 della Costituzione Italiana.

Quali sono stati i Governi tecnici andati al potere negli ultimi venti anni in Italia?

Negli ultimi venti anni, in Italia, sono stati due i governi tecnici:

  • Governo Dini (1995-1996): guidato da Lamberto Dini, ex ministro del Tesoro del governo Berlusconi I, subentrò al governo Berlusconi II, caduto a seguito di una crisi politica. Il governo Dini si occupò di attuare una serie di riforme economiche, tra cui la privatizzazione di alcune aziende pubbliche e l'introduzione dell'euro.
  • Governo Monti (2011-2013): guidato da Mario Monti, ex commissario europeo, subentrò al governo Berlusconi IV, caduto a seguito della crisi dello spread. Il governo Monti si occupò di attuare un programma di austerità economica, finalizzato a ridurre il deficit pubblico e a riportare la fiducia dei mercati finanziari sull'Italia.

Entrambi i governi tecnici sono stati nominati dal presidente della Repubblica, su richiesta delle forze politiche.

Cosa dice la Costituzione italiana riguardo la possibilità che si configuri un Governo tecnico?

La Costituzione italiana non fa esplicito riferimento al concetto di "Governo tecnico". Tuttavia, la formazione del governo in Italia è disciplinata dalla Costituzione in termini generali, e ciò consente, in determinate circostanze, la formazione di un governo tecnico.

Articoli Rilevanti della Costituzione Italiana

  1. Articolo 92: Stabilisce che il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di quest'ultimo, i ministri. La scelta del Presidente del Consiglio non è limitata a membri del Parlamento, e questo permette teoricamente la nomina di un tecnico.
  2. Articolo 94: Afferma che il Governo deve ricevere la fiducia delle due Camere del Parlamento (Camera dei Deputati e Senato della Repubblica). Un governo tecnico, come qualsiasi altro governo, deve quindi ottenere la fiducia del Parlamento.
  3. Articolo 95: Pone il Presidente del Consiglio dei Ministri alla guida della politica generale del Governo e ne è responsabile. Assicura anche il mantenimento dell'unità di indirizzo politico e amministrativo, promuovendo e coordinando le attività dei ministri.

Governo Tecnico

  • Definizione: Un governo tecnico, a volte chiamato anche "governo di tecnici", è un esecutivo composto principalmente o interamente da ministri non eletti e non appartenenti a partiti politici, spesso scelti per la loro competenza professionale o tecnica in specifici campi.
  • Circostanze di Formazione: I governi tecnici in Italia sono spesso formati in periodi di crisi politica o economica, quando si ritiene che un governo di esperti possa essere meglio attrezzato per gestire determinate situazioni.
  • Legittimità e Pratica: Sebbene non espressamente previsti dalla Costituzione, i governi tecnici sono diventati una prassi accettata nel sistema politico italiano. La loro legittimità deriva dal fatto che, come tutti i governi, devono ottenere la fiducia del Parlamento.
  • Esempi Storici: In passato, l'Italia ha avuto diversi governi tecnici, spesso formati per affrontare specifiche sfide economiche o riforme strutturali.

In conclusione, la Costituzione italiana non menziona specificamente il concetto di governo tecnico, ma la flessibilità nell'interpretazione degli articoli relativi alla formazione del Governo ha permesso, in determinate circostanze, la nomina di governi tecnici. La chiave sta nell'ottenere la fiducia del Parlamento, indipendentemente dalla composizione politica o tecnica del governo.

In alcuni casi nasce dunque il Governo Tecnico, scaturito da una fiducia da parte dei partiti stessi nei confronti della creazione di un tipo di governo di natura transitoria; resta in carica per un determinato periodo di tempo e precede solitamente una successiva fase elettorale vera e propria. I vari ministri e il Presidente del Consiglio vengono eletti al di fuori di una determinato partito politico e non dal Parlamento.

La definizione di "tecnico" nasce dal fatto che le personalità chiamate a formare questo esecutivo particolare e transitorio spesso sono delle figure di spicco o importanti nel loro ambito di lavoro o professione (tecnici per l'appunto), non facenti parte, come abbiamo detto, di alcun partito. Infatti, tra queste figure si ritrovano spesso giuristi, economisti o docenti universitari di fama. Nella storia recente del nostro Paese, nuovamente si è dovuti ricorrere proprio ad un esecutivo di questo tipo.

Dopo il biennio, 1995-1996, con il Governo Tecnico affidato a Lamberto Dini, recentemente è stato istituito un nuovo Governo Tecnico, voluto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con a capo Mario Monti.

Il Governo Monti

Il sessantunesimo governo della Repubblica Italiana, noto come Governo Monti, fu il secondo e ultimo esecutivo della XVI Legislatura, in carica dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013, per un totale di 529 giorni. La sua costituzione fu decisa dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 16 novembre 2011, dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi il 12 novembre, che segnarono la fine del suo quarto governo.

Mario Monti, al momento della formazione del suo governo, era considerato da alcuni come un "tecnico" perché non aveva mai aderito a nessun partito politico né era stato membro del parlamento italiano prima di essere nominato senatore a vita da Napolitano il 9 novembre 2011. Altri, tuttavia, consideravano le sue precedenti esperienze come Commissario europeo per il mercato interno e i servizi (1995-1999) e come Commissario europeo per la concorrenza (1999-2004) sufficienti per qualificarlo come politico.

Il governo Monti fu il secondo esecutivo tecnico nella storia della Repubblica Italiana, dopo il governo Dini. La stampa internazionale lo descrisse come un governo tecnico d’emergenza, nato in risposta alla grave crisi economica che colpiva l’Italia e altri paesi dell’eurozona. Nel suo discorso inaugurale al Senato, Monti definì il suo esecutivo come un "governo di impegno nazionale".

Il governo ottenne la fiducia al Senato il 17 novembre 2011 con 281 voti favorevoli, 25 contrari e nessun astenuto. Il 18 novembre 2011, ottenne la fiducia dalla Camera dei deputati con 556 voti favorevoli, 61 contrari e nessun astenuto.

Monti si dimise il 21 dicembre 2012, ma rimase in carica per la gestione ordinaria fino all’insediamento del nuovo governo di grande coalizione presieduto da Enrico Letta. A causa delle difficoltà nella formazione di un nuovo esecutivo dopo le elezioni del 24 e 25 febbraio 2013, il governo Monti rimase in carica come governo dimissionario per oltre quattro mesi (128 giorni), stabilendo un record nella storia dei governi repubblicani.

Il governo Monti è ricordato principalmente per le rigide misure di austerità adottate per affrontare la crisi del debito e prevenire il rischio di default, misure che furono spesso criticate dall’opposizione e dai sindacati, soprattutto in relazione alla controversa riforma Fornero.

Un Governo Istituzionale viene formato quando il parlamento non riesce a ottenere la maggioranza necessaria per eleggere il Presidente del Consiglio, ma il paese necessita urgentemente di tale organo. Questo tipo di governo viene istituito per gestire situazioni di crisi economica o altre emergenze critiche di natura economica, sociale o politica, rimanendo in carica dal momento della crisi governativa fino alla fase elettorale successiva.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.