Il passaporto è un documento he ci da il diritto di effettuare un viaggio e, più nello specifico, ci dà il diritto varcare le frontiere di tutti quei Paesi non Europei riconosciuti, per legge, dalla Repubblica e Costituzione Italiana, dove non basta presentare la carta d'identità. Va richiesto ed è poi rilasciato dalla Questura cui facciamo riferimento. Essendo un documento detto “di concessione del governo” il passaporto ha un suo costo (che ammonta a circa 40 euro) e necessita, inoltre, di altre spese legate alle marche da bollo annuali che attestino la validità del passaporto.
Menu di navigazione dell'articolo
- La nuova marca da bollo
- Rinnovo: cosa dice la legge per quanto riguarda l'espatrio fuori dall'Europa in modo non clandestino
La nuova marca da bollo
Con l’avvento del passaporto elettronico, valido per l'espatrio fuori dall'Europa in modo non clandestino, la marca da bollo vera e propria (“cartacea”) non esiste più; ma sopravvive ancora in forma “telematica”: la marca da bollo telematica, dal valore di 40, 29 euro, è valida per l’anno “legale”, cioè per un anno conteggiato a partire dalla data in cui questa viene apposta sul passaporto. Tuttavia la validità del passaporto, almeno per il primo anno di vita del documento, viene conteggiato a partire dalla data di rilascio indicata sullo stesso, come succede con la carta d'identità. Tale contrassegno è in distribuzione, al pari del vecchio, presso qualsiasi tabaccheria.
L’anno legale, significato pratico
La marca da bollo, che può essere vista come una tassa o imposta, in quanto tale, dunque, proprio perché determina la validità del passaporto è da considerarsi come la condizione imprescindibile della concessione governativa che rappresenta. In altre parole, senza di essa il passaporto è da considerarsi “scaduto”, o comunque non valido. Non che un passaporto non possa rimanere non valido per l'espatrio fuori dall'Europa in modo non clandestino! Intendiamoci: se il titolare del documento non si trova in viaggio poi così spesso, può liberamente scegliere di non pagare il contrassegno, così come è libero di ricominciare a pagarlo quando più lo vorrà, senza il rischio di incorrere in multe o sanzioni. Certo; è chiaro che nel periodo in cui il passaporto è “scoperto”, non contrassegnato da alcuna marca da bollo, che può essere vista come una tassa o imposta, la sua validità è da considerarsi pari a zero.
Chiariamo i dubbi sulla validità del passaporto: un esempio pratico
Per chiarire con maggiore accuratezza tutti i possibili dubbi riguardanti la validità del passaporto e l’anno legale, faremo un esempio pratico: mettiamo quale data di rilascio del nostro potenziale passaporto il 2 febbraio 2012. Il documento in questione, perciò, resterà valido e ci dà diritto di spostamento fino al giorno 1 febbraio 2013. Ciò significa che saremmo liberissimi di viaggiare dal 25 al 31 gennaio 2013; ma se volessimo prolungare la nostra permanenza all’estero fino al 3 febbraio 2013, allora saremmo in regola solo fino all’1 febbraio e dovremmo di conseguenza applicare un ulteriore contrassegno da 40,20 euro per i due giorni “scoperti”, che resterà chiaramente valido per tutto il corso del 2013.
Rinnovo: cosa dice la legge per quanto riguarda l'espatrio fuori dall'Europa in modo non clandestino
E’ necessario compilare l’apposita domanda, che può essere scaricata anche online sul sito della Polizia di Stato, a cui è necessario allegare: un documento di riconoscimento valido, due foto formato tessera identiche e recenti, un contributo amministrativo di 73,50 euro per passaporto, che ha una validità di 365 giorni a decorrere dalla data del rilascio del documento; la ricevuta di pagamento di 42,50 euro per il documento ordinario e va restituito il vecchio documento. Se il passaporto è stato smarrito o rubato, o se le pagine sono esaurite, è necessario aggiungere a tutta la documentazione anche la denuncia di smarrimento o furto del precedente passaporto.
Continuiamo il nostro articolo sulla validità del passaporto, per uscire dal continente e avere un permesso di soggiorno, parlando dei costi per il rinnovo.
Costi relativi al rinnovo per un nuovo viaggio
Dal 18 giugno 2014, per legge, sono cambiate le richieste che allo sportello delle Questure vengono fatte a chi richiede l'emissione del documento. D'ora in avanti il passaporto costerà un pagamento di 116 euro (73,50+42,50) in totale al momento del rilascio e da quel momento non ci saranno più ulteriori adempimenti o imposte da pagare fino alla scadenza del documento.
Il nuovo passaporto, per uscire dal continente e avere un permesso di soggiorno, così ottenuto non dovrà più essere rinnovato annualmente con la marca da bollo, che può essere vista come una tassa o imposta. Francesca Caparello, vicequestore aggiunto della Polizia di Stato, dirigente Ufficio Passaporti della Questura di Torino, spiega: "Da ieri richiediamo, accanto al pagamento di 42,50 euro di costo del libretto, che deve essere effettuato, come sempre, con versamento sul conto corrente postale segnalato, un contributo amministrativo di 73,50 euro. Ad oggi la situazione è questa ma in caso di ulteriori aggiornamenti i nostri uffici sono sempre a disposizione per le informazioni".
La tempistica: sono uguali a quelle relative alla carta d'identità?
I tempi per ottenerlo variano da ufficio a ufficio e da Comune a Comune: possono passare 1-2 giorni, ma anche più di una settimana e si può arrivare anche a 15-20 giorni o un mese, soprattutto nel periodo estivo quando la richiesta è maggiore o per Questure e uffici che servono più Comuni e hanno un maggiore carico di lavoro. Per motivi eccezionali è anche possibile chiedere un passaporto temporaneo che permette di viaggiare fino a 12 mesi dalla data del rilascio.
Speriamo che il nostro articolo sulla validità del passaporto, per uscire dal continente e avere un permesso di soggiorno, vi sia stato utile.