Logo del Sito Portal Diritto

L'operazione del pagamento della cambiale può sembrare la cosa più semplice a questo mondo, ma in realtà nasconde molte insidie, specie se non si è stati molto chiari al momento della sua emissione. La cambiale va pagata naturalmente il giorno della sua scadenza, ed il beneficiario della stessa (oppure l'ultima persona a cui è stata girata) può comportarsi nei seguenti modi: può aspettare naturalmente la data di scadenza e riscuoterla; può invece girarla ad altri trasferendone così la proprietà; oppure può girare "all'incasso" la cambiale, ovvero la cede alla banca prima della data di scadenza.

Menu di navigazione dell'articolo

In questo ultimo modo, il beneficiario può riscuotere anticipatamente la cifra attraverso lo "sconto bancario", un vero e proprio contratto stipulabile con la banca nel caso esso possieda un conto corrente e la banca gli abbia concesso un fido da poter usare a questo scopo. Quindi, l'anticipazione del pagamento potrà essere effettuata solo per conto di una banca, e mai facendo anticipare il pagamento al debitore, che anzi comportandosi in questo modo rischierebbe di tasca propria.

Quando deve avvenire il pagamento?

Il pagamento della cambiale avviene quando il beneficiario presenta la stessa nel giorno di scadenza o con un margine massimo di due giorni feriali successivi; se la scadenza avviene in un giorno in cui è impossibile effettuare il pagamento (giorno festivo ad esempio), il beneficiario può chiedere che venga pagata il primo giorno feriale utile.

Il pagamento va effettuato all'indirizzo indicato nel titolo della cambiale; qualora mancasse un indirizzo vanno bene i seguenti domicili: quello del debitore e del soggetto designato a pagare per esso; quello di un terzo soggetto accettante.

Una volta pagata la cambiale, ne diventa legittimo proprietario il debitore. In caso la cifra indicata in lettere non corrisponda a quella indicata in numeri, viene ritenuta valida esclusivamente la prima.

Le varie tipologie di cambiali

Nel mondo variegato di questo macro-argomento, andiamo ad analizzare le principali tipologie di cambiali:

  • tratta da due persone, detta tecnicamente “tratta”: in questa tipologia, il traente sostiene la garanzia di tale cambiale;
  • pagherò cambiario: si tratta di una promessa di pagamento a colui che risulta beneficiario della cambiale. La cambiale viene firmata da colui che la emette;
  • agraria: questa tipologia riserva dei trattamenti diversi e agevolati sia per quanto riguarda il fisco che per il privilegio dei beni;
  • cambiale finanziaria: questo strumento finanziario, disciplinato dalla legge numero 43 del 1994, non ha avuto lo stesso successo così come accaduto in altri Paesi. La principale caratteristica della cambiale finanziaria era la durata limitata nel tempo e quando era stata concepita si era pensato a uno strumento che fosse una via di mezzo tra l’obbligazione e la tipologia classica di cambiale. Lo strumento finanziario è stato rilanciato oltre dieci anni fa;
  • ipotecaria: la principale caratteristica della cambiale ipotecaria risiede nel fatto che la garanzia è nel rapporto cartolare stesso;
  • cambiale in bianco: la cambiale in bianco è ritenuta rischiosa perchè il pericolo è il non rispetto dell’accordo precedentemente stipulato tra le parti.

I tempi del pagherò

Pagamento di una cambiale

La materia finanziaria è diventata in Italia un sistema pieno di ostacoli, dove una minima disattenzione può costare cara. Dai tempo dei “pagherò” si è passati agli assegni senza copertura mentre oggi, nonostante delle leggi più stringenti, comunque molti trovano i modi più disparati per truffe e frodi. Ecco quindi che l’Italia è divenuto un Paese dove stare sempre attenti per non trovarsi in mezzo a guai economici oppure a soldi o compensi non pagati. “Mi stai facendo firmare cambiali” è infatti diventato un modo di dire per far capire di trasformare delle semplici dichiarazioni in truffe dove a rimetterci sono i cittadini onesti. D’altronde, dai massimi organismi fino ad arrivare alla gente comune, il sistema finanziario si è talmente evoluto che le frodi hanno raggiunto cifre spaventose, con passaggi di soldi e denari dietro società off-shore o scatole cinesi che hanno come principale fine l’evasione delle tasse.

Che cos'è una fideiussione bancaria?

Una fideiussione bancaria è un tipo di garanzia finanziaria offerta dalle banche per assicurare il pagamento di qualsiasi debito o obbligo dovuto da una persona, un'azienda o un'altra entità. L'emittente dell'obbligazione - di solito una banca o un'altra istituzione finanziaria - garantisce che il debitore effettuerà i pagamenti in modo completo e puntuale. Se non lo fa, l'emittente coprirà le perdite subite. Le fideiussioni bancarie sono comunemente utilizzate nelle transazioni commerciali come protezione per entrambe le parti coinvolte. Possono essere utilizzate anche per procedimenti giudiziari, contratti di leasing, progetti edilizi e altro ancora. In alcuni casi, l'ottenimento di una fideiussione bancaria può essere richiesto dalla legge per ottenere determinate licenze o permessi dalle agenzie governative.

Come ottenerla?

Ottenere una fideiussione bancaria non è un processo complesso, ma ci sono alcuni passi da compiere.

  • In primo luogo, è importante contattare un istituto bancario accreditato e informarsi sui diversi tipi di obbligazioni disponibili.
  • Una volta selezionata l'obbligazione desiderata, la società di fideiussione avrà bisogno di alcune informazioni, tra cui i bilanci e altri documenti di supporto.
  • Dopo aver esaminato i documenti, il banchiere fisserà un incontro per discutere ulteriori dettagli e tariffe.
  • Una volta concordate tutte le condizioni, il banchiere emetterà la fideiussione che rimarrà in vigore fino a quando tutti gli obblighi non saranno soddisfatti o assolti

I vantaggi di avere una Fideiussione bancaria

I vantaggi includono prima di tutto la garanzia che qualsiasi obbligo finanziario sarà rispettato, oltre alla protezione da potenziali perdite. Inoltre, avere una fideiussione bancaria può aiutare a dimostrare l'affidabilità e la credibilità di un'azienda a potenziali clienti e finanziatori.

E i costi?

Tuttavia, è importante tenere presente che possono esserci costi aggiuntivi associati all'ottenimento di una fideiussione bancaria. Questi includono le spese di sottoscrizione, le spese legali e altri costi a seconda del tipo specifico di fideiussione scelta. È importante avere pronte tutte le informazioni pertinenti prima di discutere ulteriori dettagli con l'istituto bancario su questi costi.

Quando potresti averne bisogno?

Le fideiussioni bancarie sono spesso richieste in alcuni casi quando si stipula un prestito o un altro accordo finanziario. Possono anche essere necessarie per ottenere una licenza da un'agenzia governativa. È importante comprendere i requisiti di qualsiasi situazione in cui possa essere necessaria una fideiussione bancaria e assicurarsi che tutti gli obblighi legali siano rispettati.

In generale, capire cosa sono le fideiussioni bancarie, come funzionano e quando potrebbero essere necessarie può aiutare a garantire che le aziende rimangano protette da potenziali perdite.

Alternative 

In alcuni casi, le aziende possono utilizzare altre forme di protezione finanziaria al posto della fideiussione bancaria. Queste alternative includono lettere di credito, garanzie reali e garanzie personali. Ogni opzione comporta rischi e benefici diversi e deve essere discussa in dettaglio con un consulente finanziario prima di prendere qualsiasi decisione. Il creditore potrà chiedere l'adempimento della fideiussione bancaria al fideiussore o al debitore, a meno che non sia previsto il beneficio di escussione. 

Fideiussione bancaria: tipologie varie

Il creditore ha dunque l'onere di chiedere l'adempimento prima al debitore garantito e solo dopo il rifiuto di questo può orientarsi verso il fideiussore. Altre fonti ritengono che alla scadenza il creditore goda di una libera electio per determinare verso quale obbligato operare.

Tipologia di contratti bancari

I contratti bancari sono tutta quella serie di contratti conclusi dalle banche al momento in cui vanno a svolgere una serie di operazioni nell'ambito dell'attività dell'istituto di credito.

Si parla di attività bancaria quando una impresa raccoglie i risparmi dei cittadini ed eroga il credito andando a finanziare gli utenti, attraverso gli stessi capitali raccolti dai cittadini risparmiatori. A causa della loro funzione sociale, che serve a sostenere l'economia, le imprese bancarie hanno un particolare regime giuridico: il Testo unico approvato dal Consiglio dei ministri il 27 agosto 1993.

Ogni volta che vengono effettuate delle operazioni in tal senso, fra l'impresa bancaria e l'utente, vengono stipulati dei contratti per adesione, ovvero l'utente firma ed accetta tutta una serie di condizioni preimpostate sui documenti forniti dalla banca. Il contenuto è infatti predisposto dall'ente di credito sulla base delle generali condizioni di contratto.

Operazioni correlate

Fideiussione

I contratti bancari si basano sulle operazioni bancarie, proprio come la fideiussione bancaria, che possono essere attive o passive; quelle attive consistono nell'impiegare i capitali raccolti a favore della clientela. Tutti i vari tipi di finanziamenti alle imprese sono operazioni attive.

Le operazioni passive consistono invece nel reperire capitali per un impiego futuro: si tratta dunque di operazioni in cui si raccolgono fondi, come nel caso di depositi. Esistono poi le operazioni accessorie, che servono a favorire un miglioramento del servizio nei confronti degli utenti: rientrano in questo campo ad esempio il servizio di pagamento bollette, il rilascio degli assegni, l'amministrazione dei titoli, ecc.

Termini e soggetti delle obbligazioni

Prima di parlare di adempimento delle obbligazioni è bene capire cosa si intende per “obbligazione” in termini giuridici e chi sono i soggetti.
L’obbligazione è un vincolo giuridico che si crea tra due o più soggetti, - definiti creditore e debitore. Il suddetto vincolo prevede che il debitore s’impegni a compiere una prestazione a favore del creditore. Il creditore è, dunque, il soggetto attivo del rapporto e può pretendere l'esecuzione della prestazione, mentre il debitore è il soggetto passivo, colui che è tenuto alla prestazione.

Banalmente, si consideri il caso di una riparazione di un rubinetto i cui “attori” sono l’idraulico e il cliente. L’idraulico si impegna nella riparazione ed è il “debitore”, mentre il cliente che esige il lavoro è il creditore. L’impegno che il debitore si assume nell’adempiere all’obbligo deve essere svolto con diligenza, pertanto se l’idraulico realizza un lavoro incompleto o dannoso darà modo al cliente-creditore di pretendere l’assolvimento dell’obbligo o chiedere il risarcimento dei danni. Quest'operazione può essere “preteso” anche tramite il giudice. Nel caso del nostro esempio, il giudice può costringere l’idraulico ad eseguire la riparazione e in caso di rifiuto, la riparazione potrà essere effettuata da un altro idraulico ma a spese dell’inadempiente.

Questo esemplifica anche tutti gli altri casi, ivi inclusa l’obbligazione pecunaria, cioè il pagamento del debito.

La disciplina giuridica dell’adempimento

Come già esplicitato, quest'operazione deve essere:

  • esatto;
  • per intero;
  • nel luogo e nel tempo previsti;

Con l’adempimento termina l’obbligazione e viene meno sia la pretesa del creditore che l’obbligo del debitore.
Il codice civile dedica numerosi articoli all'adempimento (1176 e ss.) che ne disciplinano le regole: modalità, natura, legittimazione.

  • Natura giuridica: l’adempimento non è un negozio giuridico, ma un atto giuridico in senso stretto in quanto è un atto dovuto pertanto non vi si applicano le regole del negozio giuridico quali, ad esempio, i vizi di volontà. Inoltre, non essendo negozio giuridico, l’adempimento è valido anche quando è adempiuto da incapace (art. 1191 c.c.) o da terzi (art. 1180 c.c.).
  • legittimazione a ricevere il pagamento: può accadere che il debitore paghi ad una persona diversa dal legittimo creditore. Il codice civile prevede che sia legittimato al pagamento:
    • il creditore;
    • il suo rappresentante o persona da lui indicata;
    • persona autorizzata dalla legge o dal giudice. Se il pagamento viene erogato a persona diversa da quelle sopraindicate, ciò non “libera” il debitore dal suo adempimento.

Può altresì accadere che il pagamento o prestazione sia evoluto a favore di un creditore apparente (art. 1189c.c.); in questo caso, il debitore potrà ritenersi libero dall’obbligo se riesce a dimostrare la sua buona fede.

Scadenze e termini

Il debitore che non adempie deve allora risarcire il danno provocato; a meno che non dimostri che la prestazione è diventata improponibile per cause esterne. Il danno comunque è calcolato in base alla condotta, all’evento e all’elemento psicologico. Il risarcimento danni invece consiste in Lucro cessante e Danno emergente mentre le forme di risarcimento del danno sono rappresentate dalla reintegrazione in forma specifica e dal risarcimento per equivalente in denaro

Luoghi del pagamento

Qualora le parti non hanno stabilito un luogo per l’adempimento dell’obbligazione (art.1182 c.c.) o non vi sono le circostanze per desumerlo, occorre seguire le regole previste dal codice e sono le seguenti:

La mora del debitore

La mora del è infine un ritardo di una prestazione che può ancora essere effettuata. Il debitore è in mora per iniziativa del creditore. Ovvio dunque che la mora produce conseguenze dannose per il debitore (pagare interessi moratori).

Le commissioni tributarie: scopriamo qual è il loro ruolo?

Nell'ambito dell'ordinamento italiano, esistono particolari organi giurisdizionali denominati Commissioni tributarie. Queste sono dei giudici particolari che si esprimono in materia tributaria.

Articolazione

Le commissioni tributarie sono articolate in maniera specifica a partire dal Decreto legislativo 31/12/1992, n. 545; secondo tale decreto, esistono dunque le commissioni tributarie provinciali, con sede nei vari capoluoghi di provincia; queste commissioni tributarie giudicano in merito al primo grado.

Esistono poi quelle provinciali regionali, che hanno sede nei vari capoluoghi di regione, a cui ci si rivolge per il giudizio in appello.

Eccezione va fatta per il Trentino, in cui non esistono le commissioni provinciali e regionali ma le cosiddette tributarie di primo e secondo grado.

Struttura

Attualmente, le varie commissioni tributarie sono suddivise in una serie di sezioni, il cui numero è variabile a seconda del luogo.

A capo di ogni commissione tributaria è presente un presidente, il quale oltre a presiedere la propria commissione di riferimento, presiede anche la prima sezione. Tutte le altre sezioni, invece, hanno un proprio specifico presidente e vicepresidente.

Di ciascuna sezione fanno poi parte quattro giudici tributari, ed il collegio giudicante, formato dal presidente, il vicepresidente e un terzo membro. In questo modo in ogni sezione possono costituirsi una coppia di collegi.

A supportare la struttura di ogni commissione tributaria è presente un ufficio di segreteria, alla dipendenze dirette del Ministero dell'economia e delle finanze.

Tali uffici di segreteria di ogni commissione tributaria hanno fra i vari compiti quelli di preparare le attività di udienza e assistenza ai collegi giudicanti.

I componenti di ogni commissione tributaria vengono scelti dal Presidente della Repubblica, secondo un'ordine in cui sono collocati attraverso determinati elenchi predisposti per ogni specifica commissione tributaria, il quale si basa su una serie di titoli posseduti dai vari candidati.

Mansioni del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria

Per quanto riguarda l'ordinamento italiano, esiste un apposito organo di autogoverno dei magistrati delle commissioni tributarie, denominato Consiglio di presidenza della giustizia Tributaria. Il cosiddetto CPGT si occupa in pratica di tutto ciò che è relativo alla magistratura tributaria.

Questo organo svolge numerose mansioni, vediamo nel dettaglio le principali.

La prima cosa di cui si occupa in genere il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria è quella di verificare innanzitutto i titoli di ammissione dei propri componenti interni, e di decidere su eventuali reclami relativi alle elezioni degli stessi. Una volta definiti i componenti, disciplina attraverso un regolamento interno il proprio funzionamento.

In materia di rapporti con gli usufruttuari del servizio tributario, il stabilisce innanzitutto i criteri di massima per formare le varie sezioni e i collegi giudicanti; inoltre, si occupa di stabilire e promuovere tutta una serie di iniziative per la creazione di schemi di regolamento e convenzioni in merito al funzionamento delle commissioni tributarie.

Ha anche funzione di garante, vigilando sul funzionamento delle commissioni tributarie. Deve dunque anche deliberare su ogni altra materia che ad esso è attribuita da apposite norme legislative.

Costituzione

Il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria viene costituito da apposito decreto del Presidente della Repubblica, ed è composto da undici membri eletti tra i vari componenti le commissioni tributarie provinciali e regionali; è anche costituito da quattro membri eletti direttamente dal Parlamento, due da parte del Senato e due da parte della Camera. Questi membri sono scelti fra i professori delle università in materie giuridiche o affini. Il Consiglio dura 4 anni ed elegge al suo interno il presidente e due vicepresidenti.

La riforma della Giustizia, le novità del pacchetto del ministro Severino

Dopo il decreto Salva Italia, il decreto liberalizzazioni e la riforma del mercato del lavoro, il Governo Monti vuole modificare l’assetto della giustizia che troppo spesso in passato è stato oggetto di discussioni tra le varie forze politiche, attratte in molti casi a difendere più qualche interesse di parte che a promuovere una vera e propria riforma del settore. Le novità promosse dal Ministro Severino sulla giustizia interessano diversi campi: concussione, corruzione, intercettazioni e responsabilità civile delle toghe.

Concussione

commissioni tributarie

Il reato della concussione, nella proposta di riforma del Governo Monti, viene spacchettato in due: infatti l’induzione (ossia il pubblico ufficiale che induce qualcuno a dare o promettere denaro o altra utilità) andrà costituire un reato a parte, punibile dai tre agli otto anni. Viene aumentata invece la pena per la concussione, che sarà punita dai sei anni ai dodici anni massimo.

Corruzione

Per ciò che riguarda la corruzione, altro tema molto discusso in sede di giustizia, si può dividere questo capitolo in quattro rami: corruzione per esercizio di funzione, corruzione per atto contrario, corruzione in atti giudiziari e corruzione tra privati. Per i primi due casi la reclusione è dai tre anni fino ai sette anni mentre per il terzo caso, che comprende i due precedenti esempi commessi per favorire o danneggiare una parte in un qualunque tipo di processo (civile, penale o amministrativo), la pena è dai quattro ai dieci anni di reclusione. Per l’ultimo caso, invece, la reclusione per direttori generali, dirigenti, sindaci, amministratori e liquidatori sarà da un anno a tre anni con il raddoppio della pena qualora la società fosse quotata in Borsa.

Intercettazioni

Il campo delle intercettazioni è stato la vera e propria ossessione del precedente Governo, che in tutti i modi ha cercato di modificare questo settore della giustizia. Il Governo Monti ripartirà dal dal ddl Alfano-Bongiorno, depositato attualmente in Commissione alla Camera. Le novità per ora risiedono nel fatto che non saranno più i tribunali collegiali ad autorizzare le eventuali intercettazioni. Tuttavia sul campo delle intercettazioni sono molto distanti le posizioni delle forze di maggioranze per cui un accordo sul testo è ancora lontano dall’essere raggiunto.

Come vengono regolamentate le intercettazioni telefoniche?

Mai come in questo periodo storico le intercettazioni telefoniche sono state utilizzate per garantire la trasparenza dell’informazione sia in campo politico che in campo giuridico (e anche sportivo). Strumentalizzanti o garantite dalla costituzione? Andiamo ad analizzare alcuni temi legati alle intercettazioni per carpire i criteri che vanno a condizionare i vari schieramenti. L'intercettazione nel diritto processuale penale italiano è un mezzo di ricerca in quanto previsto e disciplinato dall'art. 266 e seguenti del codice di procedura penale.

L’intercettazione è consentita (226 coord.) nei:

  • delitti non colposi
  • delitti contro la pubblica amministrazione
  • delitti concernenti sostanze stupefacenti
  • delitti riguardanti le armi
  • delitti di contrabbando
  • reati di ingiuria e minaccia

Negli stessi casi è consentita l’intercettazione di comunicazioni tra presenti.

L’intercettazione telefonica consiste nell'attività diretta a carpire conversazioni altrui, nonché flussi di comunicazioni informatiche. Da sottolineare che l'intercettazione limita alcune importanti libertà costituzionali, fra cui la libertà di comunicazione del pensiero e la libertà domiciliare.

Nei casi di urgenza è lo stesso Pubblico ministero a disporre l'intercettazione con decreto motivato. In caso di mancata conferma l'intercettazione non può essere portata avanti ed i risultati acquisiti non possono essere utilizzati. Le intercettazioni telefoniche possono durare per un periodo di quindici giorni, prolungabili per altri quindici dal giudice per le indagini preliminari.

Responsabilità civile delle toghe

Il Governo Monti ha modificato nella sua bozza per la riforma della giustizia anche ciò che attiene alla responsabilità civile delle toghe: si passerà dalla responsabilità diretta a quella indiretta. Questo significa che sarà lo Stato a risarcire il cittadino dell’eventuale danno della toga e successivamente sarà lo stesso Stato che si rivarrà su di essa, attraverso un taglio dello stipendio, che passerà da un terzo previsto attualmente alla metà.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.