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Il comodato rappresenta una figura contrattuale antica, profondamente radicata nelle pratiche giuridiche e nella vita quotidiana, che regola il prestito di beni tra due parti. In questa tipologia di accordo, un soggetto, noto come comodante, mette a disposizione di un altro soggetto, denominato comodatario, un bene mobile o immobile, affinché quest'ultimo possa utilizzarlo per un periodo di tempo prestabilito.

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L'elemento distintivo del comodato risiede nella natura temporanea e nella specificità dell'uso concesso, nonché nell'obbligazione, per il comodatario, di restituire il bene ricevuto in prestito al termine dell'utilizzo, nelle stesse condizioni in cui è stato ottenuto, salvo il normale deperimento dovuto all'uso corretto del bene.

Caratteristiche e Obblighi nel Comodato

La definizione di comodato si concentra sull'uso temporaneo e gratuito del bene, distinguendolo da altre forme contrattuali che prevedono la cessione di beni, come il leasing o l'affitto. Tuttavia, esiste anche una variante, meno comune ma ugualmente rilevante: il comodato oneroso. In questa modalità, il comodatario è tenuto a corrispondere un canone o a sostenere determinate spese, configurando così una forma di prestito che, pur mantenendo la caratteristica principale dell'uso temporaneo del bene, prevede un onere aggiuntivo per il beneficiario.

Il comodato si basa su principi di fiducia reciproca e rispetto degli accordi presi. Il comodante si aspetta che il bene venga trattato con cura e restituito secondo le condizioni concordate, mentre il comodatario beneficia dell'uso del bene senza doverne acquistare la proprietà, con l'unico onere di garantirne la conservazione e la restituzione. Le responsabilità del comodatario includono la manutenzione ordinaria del bene e la copertura di eventuali danni causati da negligenza o uso improprio.

Legislazione sul comodato gratuito e oneroso

Dal punto di vista legale, il comodato richiede chiarezza e precisione nella definizione dei termini contrattuali, al fine di tutelare i diritti e gli interessi di entrambe le parti. Elementi quali la descrizione dettagliata del bene, la durata dell'accordo, le condizioni di uso e le modalità di restituzione sono fondamentali per prevenire incomprensioni o dispute future. Inoltre, la stipula di un contratto scritto, sebbene non sempre obbligatoria, è fortemente consigliata per fornire una documentazione chiara e ufficiale dell'accordo.

Il comodato trova applicazione in numerosi contesti della vita quotidiana, dalla condivisione di beni tra individui alla cessione temporanea di immobili o attrezzature tra entità legali. La sua flessibilità lo rende uno strumento utile per soddisfare esigenze temporanee, promuovendo al contempo la condivisione e l'uso efficiente delle risorse. Tuttavia, la gestione attenta delle dinamiche contrattuali e la comprensione approfondita dei diritti e dei doveri che derivano dal comodato sono essenziali per garantire che questa antica figura giuridica continui a servire efficacemente le esigenze contemporanee di prestito e utilizzo di beni.

Il comodato oneroso fa parte dei cosiddetti contratti reali, ovvero si può dichiarare concluso nel momento in cui avviene la consegna della cosa. Prima di tale consegna, si avrà un contratto preliminare oppure una trattativa; viene regolato nell'ambito del codice civile, libro quarto, titolo terzo, sezione terza, al capo XIV rubricato "Del comodato".

Il comportamento è dunque un capo composto dagli articoli che vanno dal 1803 al 1812, più altre norme tributarie sparse che impongono la sua registrazione per evitare la sua stessa nullità.

Il contratto di comodato, stando all'art. 1803 c.c., rubricato "definizione", è essenzialmente gratuito, poiché se ci fosse di mezzo il denaro staremmo parlando di locazione, ovvero di affitto. Pertanto quando si definisce qualcosa come “gratuito” si sta ribadendo un concetto già di per sé definito in sé.

Quando si parla di contratto con oneri?

E' tuttavia possibile parlare di comodato oneroso quando il bene viene ricevuto in cambio di una prestazione, come ad esempio quando si riceve un immobile per un periodo, in cambio della cura di alcune parti dello stesso. Inoltre, la Cassazione ha stabilito che può essere oneroso anche qualora il comodatario pagasse una somma periodica come rimborso di determinate spese (Cass. 2001, n. 3021).

Il comodato d’uso per gli immobili

Per quanto riguarda il comodato d’uso per l’affitto degli immobili, il Codice Civile disciplina questa materia dall’articolo 1803 all’articolo 1812. Questa tipologia contrattuale può essere stipulata sia per forma scritta che verbale: generalmente si è soliti utilizzare questa tipologia per parenti di 1° grado, in modo da non creare diatribe ed equivoci con i proprietari.
Invece, se si vuole utilizzare la forma scritta, si deve procedere alla scrittura dei dati su carta intestata, la quale deve essere inviata a mezzo raccomandata.

C’è da aggiungere una differenza tra la tipologia contrattuale dei beni mobili e quelli immobili. In quest’ultimo caso, la tassa di registro da pagare è pari a € 168.00, sia che esso appartenga alla forma pubblica o privata dell’atto.
Colui che usufruisce del bene in comodato, è tenuto a rispettare nel migliore dei modi l’immobile, con l’obbligo di non cederlo per altri scopi e di utilizzarlo solo per il fine previsto dall’accordo.

Cosa bisogna sapere?

Negli articoli dal 1803 al 1812, sono specificate tutte le nozioni da sapere nella tipologia del contratto per comodato d’uso per immobili. Ecco le principali:

  • non si può cedere ad altro l’utilizzo dell’immobile
  • qualora non vengano rispettati i patti dell’accordo, il comodante ha la facoltà di chiedere immediatamente la restituzione dell’immobile
  • se gli oggetti si deteriorano per il loro utilizzo e senza la colpa del comodatario, quest’ultimo non risponde di tale deterioramento
  • nelle spese straordinarie e di urgenza, il comodatario può richiedere il rimborso delle spese
  • l’immobile deve essere restituito al termine della scadenza dell’accordo tra le parti
  • in assenza di accordi sulla durata dell’accordo, il comodatario restituirà l’immobile appena arriverà la richiesta della controparte.
  • dall’articolo 1803, si evince che questa tipologia è essenzialmente gratuita, altrimenti si rientrerebbe in un’altra tipologia contrattuale, ossia quella della locazione, che prevede altre norme e regolamenti. Tecnicamente, il comodato fa parte dei contratti reali, per la cui conclusione è necessaria la consegna della “cosa” o immobile.

FAQ

Che cos'è il comodato d'uso oneroso?

Il comodato d'uso oneroso è una variante del più comune comodato d'uso gratuito e rappresenta un contratto mediante il quale una parte, detta comodante, consegna alla controparte, chiamata comodatario, un bene affinché lo utilizzi per un periodo o scopo determinato, con l'obbligo di restituirlo dopo l'uso. A differenza della forma gratuita, nel comodato d'uso oneroso, il comodatario è tenuto a corrispondere un canone o un corrispettivo per l'utilizzo del bene.

Quali sono le principali differenze tra comodato gratuito e comodato oneroso?

Nel comodato gratuito, il comodatario ha il vantaggio di utilizzare il bene senza dover corrispondere alcun compenso al comodante. Invece, nel comodato oneroso, il comodatario è tenuto a pagare un canone, rendendo il contratto simile a un affitto, sebbene il comodato rimanga orientato all'uso specifico del bene e non alla sua godimento economico.

Quali obbligazioni ha il comodatario in un comodato d'uso oneroso?

Nel comodato d'uso oneroso, il comodatario è tenuto a corrispondere il canone pattuito, a utilizzare il bene secondo le condizioni concordate e a restituire il bene al termine del periodo stabilito o dopo l'uso convenuto. Inoltre, deve prendersi cura del bene e restituirlo nello stesso stato in cui l'ha ricevuto, salvo il normale deterioramento dovuto all'uso corretto dello stesso.

È necessario registrare un contratto di comodato d'uso oneroso?

In Italia, la normativa fiscale prevede particolari disposizioni per la registrazione dei contratti di comodato, specialmente quando questi assumono la forma di comodato d'uso oneroso, caratterizzato dalla presenza di un canone o di un corrispettivo. Questo aspetto differenzia il comodato oneroso dal classico comodato gratuito, dove il prestito del bene avviene senza oneri per il comodatario. La registrazione di tali contratti non è un mero adempimento burocratico, ma una necessità legale che porta con sé implicazioni sia per il comodante sia per il comodatario, soprattutto in termini di trasparenza fiscale e di tutela dei diritti contrattuali.

Criteri per l'Obbligatorietà della Registrazione

La registrazione del contratto di comodato d'uso oneroso diventa obbligatoria sotto specifiche condizioni:

  • Presenza di un Canone o Corrispettivo: il contratto prevede un onere finanziario per il comodatario, distaccandosi così dalla natura gratuita tipica del comodato. Questo onere può essere rappresentato da un canone periodico o da un corrispettivo una tantum.
  • Forma Scritta del Contratto: l'accordo di comodato è stato formalizzato per iscritto, offrendo una documentazione tangibile degli obblighi e dei diritti concordati tra le parti.
  • Richiesta di Registrazione da Parte di una delle Parti Contrattuali: almeno uno dei soggetti coinvolti nel contratto, sia esso il comodante o il comodatario, esprime la necessità di procedere con la registrazione del documento.

Procedura e Tempi di Registrazione

La registrazione deve avvenire presso l'Agenzia delle Entrate, l'organo preposto alla gestione delle pratiche fiscali in Italia, entro un termine preciso: 30 giorni dalla data di stipula del contratto o dalla data in cui viene fatta richiesta di registrazione da una delle parti. Questo passaggio è fondamentale per conferire al contratto piena validità fiscale e per garantire che tutti gli aspetti relativi alla tassazione del canone o del corrispettivo siano gestiti in conformità con le norme vigenti.

Importanza della Registrazione

La registrazione del contratto di comodato d'uso oneroso riveste un'importanza cruciale sotto diversi aspetti:

  • Certezza Giuridica: conferisce al contratto un'ufficialità che tutela legalmente entrambe le parti in caso di controversie.
  • Trasparenza Fiscale: assicura che le operazioni economiche derivanti dal contratto siano tracciate e gestite secondo le leggi fiscali italiane, evitando possibili sanzioni per omessa o tardiva registrazione.
  • Documentazione: crea un archivio ufficiale degli accordi di comodato d'uso oneroso, utile per eventuali verifiche future.

In sintesi, la registrazione dei contratti di comodato d'uso oneroso rappresenta un adempimento legale che incarna i principi di trasparenza e correttezza fiscale. È essenziale per le parti coinvolte nel contratto informarsi adeguatamente e rispettare le tempistiche previste dalla legge, al fine di garantire una completa regolarità del proprio accordo di comodato e di navigare senza intoppi nel panorama legislativo italiano relativo alla gestione dei beni immobili e mobili.

Quali sono le implicazioni fiscali di un comodato d'uso oneroso?

Dal punto di vista fiscale, il comodato d'uso oneroso può avere implicazioni sia per il comodante sia per il comodatario. Il comodante deve dichiarare i canoni percettibili come reddito di capitale e, di conseguenza, sono soggetti a tassazione. Il comodatario può dedurre i costi sostenuti per il canone se il bene è utilizzato per esercizio di attività commerciali, artistiche o professionali.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.