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Con il termine avvocato si intende un professionista, laureato in materie giuridiche, che si occupa di rappresentare assistendo o difendendo una parte processuale.
Per esercitare la professione di avvocato, è necessario essere iscritti all'albo: in questo modo è autorizzato a rappresentare un cliente, dietro pagamento di onorario, durante una controversia giudiziale o extragiudiziale.

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Requisiti per la professione di avvocato

Per poter svolgere la professione di avvocato, sono necessari una serie di requisiti: innanzitutto bisogna essere cittadini italiani o comunque cittadini di uno stato membro dell'Unione Europea; bisogna poi avere il pieno possesso dei diritti civili ed avere una laurea. La laurea prevista per esercitare è quella in giurisprudenza vecchio ordinamento, oppure la laurea specialistica in giurisprudenza o, per finire, la laurea magistrale in giurisprudenza di durata quinquennale.

Esami di abilitazione

Per esercitare bisogna effettuare due anni di praticantato presso un Avvocato già abilitato, ed essere in possesso del certificato di tale pratica compiuta: tale certificato viene rilasciato dal Consiglio dell'Ordine di riferimento.
Successivamente per diventare avvocato bisogna superare l'esame di abilitazione alla professione forense, proferire il giuramento presso il proprio Tribunale di residenza, e pagare la quota di iscrizione, consegnando verbale di giuramento e documentazione supplementare presso il proprio Consiglio dell'Ordine. In particolare, l'esame di abilitazione alla professione di avvocato consiste in tre prove scritte, che si svolgono nel periodo di dicembre, ed una prova orale, a partire da 30 giorni dopo i risultati delle prove scritte.

L'avvocato? Ora lo puoi trovare anche in rete

Con lo sviluppo delle tecnologie e, soprattutto, di Internet, rivolgersi ad un avvocato è diventato molto più semplice. Non è più necessario, infatti, telefonare, prendere appuntamento, recarsi fisicamente in uno studio e perdere così il proprio tempo, magari anche solo per una semplice lettera che, però, deve essere scritta da un professionista competente.
Non tutti lo sanno infatti, ma è possibile ottenere consulenza o assistenza legale online, ricevendo il parere di esperti anche direttamente sul web.

Risolvere i propri problemi è, quindi, più facile e immediato, dal momento che alcuni siti, come dirittosemplice.it, permettono di inviare una richiesta di consulenza o assistenza legale in modo molto rapido: basta scegliere la materia, indicare l’oggetto e spiegare il proprio problema, eventualmente allegando anche documenti, per ricevere, entro 24 ore, i preventivi da esperti del settore prescelto.

Agli avvocati è possibile chiedere ogni tipo di assistenza o consulenza legale che viene abitualmente offerta: invio di lettere, recupero crediti, consulenza, redazione di contratti, diffide, ricorsi, lettere, transazioni, procedure di mediazione, ecc. E' così possibile ottenere una risposta in poco tempo ed essere sicuro che la richiesta venga inoltrata solo agli avvocati che abitualmente trattano la materia indicata, in modo da ricevere un preventivo,e poi, dopo aver comparato i preventivi, un parere, solo da legali esperti e specializzati nel settore. Anche il mondo delle professioni è sempre più presente sul web!

In materia di diritto la figura dell'avvocato è fondamentale; dovrà ovviamente essere in regola con la sua professione e in primis, come spesso accade, non essere un ciarlatano. Un avvocato che si rispetti deve essere laureato in giurisprudenza e conoscere appieno tutte le dinamiche di natura giuridica e processuale, al fine di riuscire a difendere in modo valido e coerente il proprio assistito durante un processo importante.

Una delle cose più importanti, come previsto anche per tante altre categorie lavorative, deve possedere per poter esercitare la professione stessa è l'iscrizione all'albo forense. Prima dovrà però effettuare un periodo di due anni di praticantato, presso un altro avvocato abilitato a farlo e che possiede il regolare patentino; alla fine di esso dovrà iniziare le procedure per iscriversi all'albo forense.

Iscrizione e ammissione all'albo

Per poter iscriversi, il futuro avvocato dovrà sostenere un esame specifico; superato tale esame il Consiglio dell'Ordine di competenza, che varia in base al luogo in cui si vorrà esercitare la professione e si effettuerà l'esame stesso, potrà effettuare l'iscrizione.

L'articolo 3 del Regio Decreto del 27 novembre 1933, numero 1578, prevede inoltre che per l'ammissione all'albo forense sono necessari anche degli specifici requisiti che il Consiglio dell'Ordine dovrà valutare per effettuare l'effettiva ammissione di chi ne fa richiesta.

L'esame per l'iscrizione prevede tre prove scritte, che si effettuano solitamente durante il mese di dicembre, e una prova orale prevista trenta giorni dopo i risultati degli scritti. Dopo l'iscrizione all'Albo forense, dovrà fare giuramento innanzi alla Corte d'appello. Solo dopo tutta questa procedura l'avvocato potrà finalmente esercitare a tutti gli effetti la sua professione.

Alcuni requisiti

L'avvocato in questione dovrà inoltre essere cittadino italiano o al massimo appartenere a uno degli Stati membri dell'Unione Europea; deve altresì possedere la fedina penale pulita e il pieno possesso dei diritti civili.

Potrà occuparsi esclusivamente di questioni di natura civile, solo di argomenti inerenti alle materie penali, oppure di entrambe le branche giuridiche. Altre figure professionali collaborano e lavorano spesso assieme; tra queste assumono un ruolo fondamentale persone come il magistrato e tutti coloro che operano all'interno di un tribunale.

Chi svolge l’attività di avvocato rientra nel campo dei liberi professionisti. Il lavoro dell’avvocato è legato all’attività giudiziale, la quale comprende difesa e rappresentanza in giudizio, e all’attività stragiudiziale (composta da consulenze periodiche, stesura di pareri, arbitrati, redazione di contratti piuttosto complessi).

Coloro che desiderano svolgere tale professione devono: 

  • essere laureati in Giurisprudenza con laurea quadriennale (vecchio ordinamento) o specialistica,
  • compiere la pratica forense per almeno due anni presso uno studio legale della città di residenza.

Coloro che hanno frequentato una Scuola di Specializzazione per la professione di avvocato, devono compiere la pratica forense per un solo anno.

Pratica forense e retribuzione

Per compiere la pratica per la professione di avvocato è bene che il laureato si rivolga al Consiglio dell'Ordine Forense della propria città in modo da essere agevolato nel trovare uno studio legale per il tirocinio. Per svolgere la pratica forense il tirocinante non deve sostenere alcuna spesa. Al contempo la pratica forense non è retribuita ed è discrezionalità dello studio legale riconoscere un rimborso spese al tirocinante.

Dopo aver svolto questa sorta di tirocino, il futuro avvocato deve sostenere l’esame di Stato presso la sede di Corte d’Appello nel distretto in cui si è effettuata la pratica. L’esame per divenire avvocato si compone di una parte scritta e una orale, ed è di tipo teorico-pratico.

Esame dopo la pratica di avvocato

L’esame scritto è composto da tre prove che vertono su temi elaborati dal Ministero della giustizia e che trattano: 

  • la redazione di un parere motivato, da scegliersi tra due questioni in materia regolata dal codice civile;
  • la redazione di un parere motivato, da scegliersi tra due questioni in materia regolata dal codice penale;
  • la redazione di un atto giudiziario che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale, su un quesito proposto, in materia scelta dal candidato tra il diritto privato, il Diritto penale ed il Diritto amministrativo.

Cosa sono i parametri degli onorari forensi

La parcella o onorario dell’avvocato si determina tramite accordo tra avvocato e cliente – con o senza preventivo. In assenza di accordo la liquidazione dei compensi per la professione forense viene determinata secondo i parametri ministeriali secondo quanto stabilito dal D.M 55/2014.

I parametri forensi sono, dunque, delle linee guida che facilitano l’individuazione del valore delle prestazioni forensi in base anche al tipo di assistenza forense ricercata (civile, penale, lavoro, ricorso, giudice di pace, immobiliare, tributario e così via).

I parametri forensi fissano, così, i criteri oggettivi a tutela, da un lato, dei clienti che non sono esposti ad abusi da parte dei professionisti e anche gli avvocati dall’altro lato che si vedono riconosciuto il giusto valore del lavoro svolto.

I parametri e le tabelle degli onorari trovano applicazione nel caso in cui:

  1. Manca un accordo preventivo in forma scritta con il cliente per la determinazione dell’onorario;
  2. Si necessita che la liquidazione del compenso sia stabilita dal giudice mediante provvedimento o sentenza con cui si chiude un giudizio;
  3. L’esercizio dell’attività è svolto per interesse di un terzo;
  4. In caso di assunzione di un avvocato d’ufficio.

Le parcelle si determinano in base alla tipologia di incarico, alla materia della prestazione, al valore della controversia, alle varie fasi processuali (indagini, primo grado, impugnazione, stragiudiziale), e tipologia di atto. Inoltre, i parametri prevedono anche fattori come il calcolo delle maggiorazioni o diminuzioni dei valori medi precedenti, le imposte amministrative e gli adeguamenti al caro vita.

A questo proposito, il nuovo D.M. n 147 del 13 agosto 2022 ha modificato il D.M. precedente in vigore dal 2014 e che non è più stato aggiornato dal 2018. L’aggiornamento del 2022 ha introdotto delle novità, ha colmato le lacune e corretto le inadeguatezze delle tabelle dei compensi anche rispetto all’aumento del costo della vita.

Rimane valida la modalità di ricorso alle tabelle forensi, ovvero solo in caso in cui non si raggiunge un accordo tra professionista e cliente. Le tabelle non sono vincolanti né per il cliente né per l’avvocato, ma sono solo indicative. Le nuove tabelle si applicano alle prestazioni professionali concluse a partire dal 23 ottobre 2022, ovvero sono entrate in vigore dal 15° giorno successivo a quello della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale.

FAQ

Come si calcola la parcella di un avvocato?

Il compenso si determina tramite accordo tra cliente e professionista. In caso di mancato accordo, si ricorre all’applicazione dei parametri ministeriali.

Quando è entrato in vigore il D.M 147/2022?

I nuovi parametri di compensi per la professione forense che modificano quelli definiti dal D.M. 55/2014 sono entrati in vigore il 23 ottobre 2022 in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.M. 147/2022.

Cosa sono i parametri forensi?

I parametri sono delle linee guida utili per individuare il valore delle prestazioni professionali in ambito forense. Non sono vincolanti e possono essere usati in via consultiva e orientativa.

Come si calcola il compenso di un avvocato domiciliatario?

L’avvocato incaricato di svolgere funzioni di domiciliatario ha diritto a un compenso non inferiore al 20% dell’importo previsto dai parametri forensi nelle tabelle allegate al decreto ministeriale.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.