Il sapere giuridico rappresenta senza ombra di dubbio uno dei settori più gettonati, e una delle strade preferite da chi valuta l’iscrizione all’università.
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Non c’è alcun dubbio sul fatto che, in termini di appeal, la facoltà di giurisprudenza possa contare su una storica tradizione in Italia. Anche se si tratta di un percorso di studi lungo e complesso, se portato a compimento con successo può regalare enormi soddisfazioni. Sono infatti numerosi gli sbocchi occupazionali e le opportunità concesse dal mondo del lavoro, anche alla luce delle novità in termini di digitale e di GDPR.
Fra le altre cose, chi desidera ottenere questa laurea può sfruttare anche il grande potenziale delle università telematiche, che approfondiremo proprio oggi.
La laurea in giurisprudenza online e le sue opportunità
Innanzitutto è bene sottolineare un fatto: se è riconosciuta dal MIUR, l’università telematica offre le stesse opportunità di un qualsiasi altro ateneo. Chiaramente si tratta di una regola che può e deve essere applicata anche ad una laurea in giurisprudenza online, che può essere conseguita studiando da casa. Il vantaggio principale di questa opzione è proprio il seguente: lo studente ha infatti la possibilità di seguire le lezioni registrate in video, in remoto e dunque senza la necessità di dover frequentare di persona.
Quali sono gli altri benefici di un corso di laurea in giurisprudenza frequentato per via telematica? Il risparmio economico, legato al fatto che si evita di pagare l’affitto per frequentare da fuori sede in altre città o regioni. Allo stesso tempo, la qualità dell’offerta formativa resta tale e quale, dunque non sussistono differenze fra gli atenei online e le facoltà di giurisprudenza classiche. In altre parole (a patto che l’ateneo sia riconosciuto dal MIUR), il laureato avrà le stesse “armi” dei colleghi quando affronterà il mondo del lavoro.
Giurisprudenza online: sbocchi classici e alternativi
Come detto, non vi sono differenze fra una laurea in giurisprudenza conseguita online e un titolo di studio tradizionale. Ciò vuol dire che gli sbocchi lavorativi sono esattamente gli stessi, ma con una piccola premessa da fare: chi si è laureato tramite strumenti telematici potrebbe avere addirittura più opportunità. Questo per via del fatto che, oggi, la conoscenza di tools e piattaforme informatiche rappresenta una skill spesso primaria anche nel settore in questione. Di riflesso, facendo pratica con il tipico sistema della DAD, il laureato potrebbe collezionare competenze extra preziose.
Chiaramente il primo sbocco occupazionale per un laureato in giurisprudenza è l’avvocatura, che resta ancora oggi una delle prospettive più attraenti. Non mancano le alternative, come le professioni di notaio e di magistrato, insieme ad altre figure del calibro dell’esperto legale per le aziende e del pubblico ministero.
Abbiamo già accennato alla questione GDPR, ma merita un approfondimento, dato che al momento rappresenta uno degli argomenti più di tendenza. Il rispetto della privacy da parte delle aziende, infatti, è un tema che spesso può cogliere alla sprovvista, causando errori e multe da centinaia di migliaia di euro. Ed è qui che entra in gioco il cosiddetto “data protection officer” (DPO), ovvero il consulente in materia di GDPR e di trattamento di dati personali e privati.
In realtà una laurea in giurisprudenza, sia essa online o meno, può aprire le porte ad altre occupazioni per così dire alternative. Fra queste si trova ad esempio il lavoro di diplomatico, insieme all’insegnante di giurisprudenza e al consulente del lavoro. Concludendo, chi sceglie questo settore può contare su molte opzioni, in grado di abbracciare un mondo di professioni e di sviluppi, con importanti prospettive di carriera.