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Dopo aver parlato di condono, oggi vi presentiamo un approfondimento sui punti di invalidità. Ogni singolo cittadino italiano possiede determinati diritti imprescindibili e altrettanti doveri da rispettare. Una società civile intesa come tale deve infatti garantire a tutti gli individui di una data nazione diritti importantissimi come il diritto al lavoro e il diritto alla salute.

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I diritti legati al lavoro e alla salute vanno spesso di pari passo soprattutto quando si verificano ad esempio incidenti gravi proprio durante lo svolgimento delle normali attività lavorative. Lo Stato italiano disciplina le dinamiche relative ai diritti dei lavoratori e agli incidenti sul lavoro, attraverso leggi mirate e assegni d'invalidità specifici per ogni caso.

È inoltre possibile ottenere anche la pensione d'invalidità, concessa dalla Costituzione italiana ed emessa dall'Inps, per garantire assistenza e previdenza a coloro che non possiedono le minime capacità lavorative per via di menomazioni fisiche o mentali. Molti dei diritti relativi a coloro che soffrono di diverse patologie fisiche e mentali, vengono concessi solo dopo accurati controllo ai fini dell'ottenimento dell'invalidità civile stessa.

Punti di invalidità: ecco come ottenerli

L'invalidità civile viene riconosciuta tenendo conto di determinate tabelle basate su criteri percentuali fissi, utili ad assegnare i punti di invalidità per ogni caso specifico. Le tabelle sono state realizzate basandosi:; sulla gravità della malattia posseduta dal richiedente; su eventuali perdite di organi o apparati che possono ledere le capacità lavorative; su criteri di età, sesso, istruzione, sulla qualificazione tecnica, sul ruolo lavorativo e sulle competenze del soggetto.

I punti di invalidità verranno poi assegnati, solo dopo una visita del medico preposto, che compilerà la cartella clinica da inviare alle Commissioni delle ASL locali.

Sarà dunque il medico a stabilire i punti di invalidità da assegnare in base alla patologia del soggetto richiedente. Se si hanno, ad esempio, 46 punti d'invalidità ci si può iscrivere al Collocamento Obbligatorio; con 74 punti di invalidità si potrà invece chiedere la relativa pensione.

Nei casi in cui si guadagni un punteggio leggermente inferiori alle percentuali previste, si può fare ricorso entro sessanta giorni al Patronato, consegnando il verbale della commissione medica con la denuncia dei redditi, il codice fiscale e il certificato contestuale del soggetto richiedente. Trascorsi 180, nei casi di mancata risposta, si può in alternativa intraprendere una vera e propria causa legale.

Ricorso civile

Quando si richiede l'ottenimento dell'invalidità civile e della relativa pensione d'invalidità si è sottoposti a visite mediche da parte delle Commissioni mediche preposte e da accertamenti volti a verificare l'effettivo stato di inabilità e menomazione fisica e mentale del soggetto richiedente.

Seguendo le tabelle d'invalidità ministeriali, i medici valuteranno attentamente le condizioni di salute del richiedente e assegneranno un determinato punteggio utile ad ottenere l'invalidità civile e gli altri benefici di natura previdenziale e assistenziale previsti dalla legge ed erogati dall'Inps.

Può però succedere che l'invalidità civile non venga concessa. In questi casi è però possibile fare ricorso per chiedere che tale diritto venga riconosciuto. Per fare ricorso al mancato riconoscimento dell'invalidità civile è necessario compilare un modulo prestampato da consegnare successivamente all'Inps. Bisogna inoltre avere una copia del provvedimento di accertamento, la tessera sanitaria, la carta d'identità o altro documento di riconoscimento valido e qualunque altro reperto medico volto a comprovare l'effettivo stato di inabilità e malattia mentale o fisica del soggetto richiedente.

Cos'è l'assegno per gli invalidi e come influisce il punteggio

Ci sono alcuni diritti imprescindibili che uno Stato dovrebbe assicurare a tutti i cittadini residenti e appartenenti allo stesso; tra questi il diritto al lavoro e, in primis il diritto alle giuste cure e alla salute, dovrebbero essere garantiti in qualunque momento.

Tra le dinamiche e le concessioni che rientrano in materia di diritto alla salute c'è anche quella legata all'erogazione e alla distribuzione dell'assegno d'invalidità a determinati individui che hanno delle menomazioni fisiche o di natural psicologica.

Per coloro che subiscono degli incidenti sul lavoro è, ad esempio, obbligatorio fornire loro la dovuta pensione d'invalidità. È inoltre previsto dalla legge, soprattutto all'interno di aziende commerciali e a carattere imprenditoriale l'assunzione di un determinato numero di lavoratori disabili. È infine importante che, a coloro che soffrono di gravi patologie, ai ciechi e ai sordi, venga riconosciuta, previa accertamenti, la dovuta invalidità civile.

L'assegno è disciplinato dalla legge numero 222 del 12 giugno 1984 e rappresenta un compenso che viene elargito sia ai lavoratori dipendente che autonomi in caso di gravi menomazioni fisiche o mentali che possono limitare l'attività lavorativa stessa.

Non rappresenta la pensione di un lavoratore; esso infatti dura solo per tre anni, ma può essere richiesto, e ottenuto, il rinnovo dal contraente solo dopo ulteriori accertamenti medici. Si può fornire anche ad un lavoratore che continua a prestare servizio presso un pubblico o privato; il beneficiario necessiterà però di visita medico-legale annuale.

Riconoscimento della situazione di invalido

Per ottenere l'assegno d'invalidità, la capacità lavorativa del richiedente deve essere ridotta di almeno un terzo. È necessario avere inoltre una contribuzione minima di cinque anni, ovvero di 260 contributi settimanali dei quali 156 (tre anni di contribuzione e assicurazione) dovranno essere stati accumulati nel quinquennio precedente la data di presentazione della domanda.

Soggetti richiedenti

Possono richiedere l'assegno: gli iscritti a fondi di pensione sostitutiva o integrativa, relativi alle assicurazioni obbligatorie, i lavoratori dipendenti, i dipendenti autonomi come artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri. Può inoltre ottenerla chi ha un'infermità fisica o mentale accertata e chi possiede un anziano con anzianità contributiva o assicurativa di almeno cinque anni. 

Notizie generali sui punti di invalidità

Uno dei diritti principali di un cittadino italiano è senz’altro il diritto alla salute. Lo Stato deve infatti tutelare sempre gli individui vittime di incidenti, soprattutto sul lavoro, e offrire loro la giusta assistenza sanitaria e anche economica se necessario.

Tra i vari problemi di natura clinica e fisica che rientrano nel diritto alla salute c’è anche l’invalidità; essa va rispettata e con essa vanno segnalati anche i falsi invalidi, al fine di tutelare i reali soggetti che hanno questo problema.

Quando è riconosciuta la condizione di invalido

Dall’1 gennaio 2010 la domanda di richiesta di invalidità civile va presentata sempre all’Inps ma in maniera telematica, attraverso internet. Rientrano inoltre nelle malattie previste la cecità, la sordità, handicap e disapilità di varia natura.

La fascia di età per cui si è riconosciuti invalidi, deve essere compresa tra i 18 e i 65 anni. È necessario, al fine del riconoscimento dell’invalidità civile, allegare alla domanda: fotocopia della documentazione medica più recente e che confermi lo stato di salute; il certificato medico originale, firmato e scritto dal medico del carcere o da uno specialista, che attesti tutte le menomazioni e malattie cause di invalidità stessa.

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Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.