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Oggi vi presentiamo un approfondimento che risponderà ad una domanda più che lecita: cosa sono i tributi? Nell'ambito del diritto finanziario, ogni tipo di richiesta “forzata” da parte dello Stato, di una prestazione in denaro ad un singolo cittadino denominato contribuente, viene definita come tributo.

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Il tributo, dunque, è una prestazione coattiva a livello del patrimonio del contribuente, che è necessitato a versare allo Stato o a altro ente pubblico una quota dei propri beni in forma di denaro o in natura.

Nei confronti del tributo, lo Stato esercita dunque la propria potestà impositiva, affinché venga soddisfatto un certo tipo di spesa legata agli effettivi bisogni pubblici dello Stato stesso o degli altri enti pubblici.

Il tributo è regolato dalla Costituzione Italiana, che per conto dell'articolo 23 ricorda che “nessuna prestazione patrimoniale o personale può essere imposta se non in base alla legge." 

Cosa sono i tributi? Cosa dice la Costituzione 

In Italia, dunque, i tributi sono disciplinati dalla Costituzione (e dal Dipartimento della Finanza), attraverso i seguenti articoli: 

  • art. 23: Nessuna prestazione patrimoniale o personale può essere imposta se non in base alla legge (riserva di legge relativa); 
  • art. 53: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva
  • art. 75: [...] Non è ammesso referendum per le leggi tributarie e di bilancio [...]; 
  • art. 81: [...] Con la legge di bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese. Ogni altra legge che importi nuovi e maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte.
  • art. 120: La Regione non può istituire dazi di importazione o di esportazione o transito tra le Regioni [...]. 

Per concludere, in Italia il tributo è suddiviso in tre categorie: l'imposta, la tassa vera e propria e i contributi.

L'imposta consiste in un prelievo coattivo che avviene in relazione alla capacità contributiva e al reddito; la tassa è una prestazione richiesta in cambio della fruizione potenziale di un servizio pubblico; il contributo non è una categoria ben definito perché spesso oscilla fra una definizione di tassa e di imposta.

Cos’è un ente pubblico

Un ente pubblico, secondo l’ordinamento giuridico del nostro Paese, è un ente che è stato creato in base alle norme di diritto pubblico, grazie alle quali la pubblica amministrazione italiana, svolge la propria funzione amministrativa per il mirare ad un interesse pubblico.

Questi enti pubblici, i quali possono trattarsi anche di persona giuridica, vanno in contrapposizione agli enti che vengono creati secondo le norme del diritto privato. Tali norme, anche se sono create per perseguire degli interessi di carattere privato, sono utilizzate anche per svolgere le funzioni amministrative.

Essendo persone giuridiche, gli enti pubblici si prefiggono dei fini stabiliti dal loro statuto. La stessa cosa vale per l’ente pubblico principale, ossia lo Stato, perché anche lo Stato, dovrà perseguire le finalità dei propri associati. I poteri dello Stato prevedono i fini, in rappresentanza di tutta la comunità.

Per fare tutto ciò, gli enti pubblici sono quindi soggetti ad attribuzioni, fasci di poteri amministrativi che non soddisfano tutto ciò che l’ente è in grado di fare, ma che ne delimiterà solamente i propri poteri amministrativi. Le attribuzioni che abbiamo appena citato, saranno successivamente distribuite all’interno dell’ente a seconda dei vari organi e delle competenze di quest’ultimi.

Differenza tra Tasse, Imposte e Tributi

Sempre per il fatto che un ente pubblico è una persona giuridica, detiene ed acquisisce i poteri che provengono dal diritto privato. Esistono dei diversi criteri per cui vengono suddivise le attribuzioni e le competenze di cui abbiamo parlato fino ad ora, e sono la materia, i destinatari, il territorio e le dimensioni.

Per questo, gli organi che dirigono l’ente pubblico, sono chiamati a privilegiare i processi che valutano l’utente finale-cittadino, rispetto a quelli burocratici e quelli di supporto.

In queste operazioni, non sono ritenuti reati azioni come la stipula di mutui, se garantiti col patrimonio dell’ente in questione, per pagare le spese di rappresentanza, le collaborazioni o le classiche spese di trasferta.

Quali sono le diverse tipologie di tributi in Italia?

In Italia, il sistema tributario è piuttosto complesso e prevede diverse tipologie di tributi. I tributi possono essere classificati principalmente in tre categorie: imposte, tasse e contributi. Ecco un dettaglio di ciascuna categoria:

1. Imposte

Le imposte sono prelievi obbligatori senza una diretta controprestazione da parte dello Stato. Sono destinate a finanziare le spese generali dello Stato e sono basate sulla capacità contributiva del cittadino. Le imposte si dividono in:

  • Imposte Dirette: Riguardano il reddito e il patrimonio dei contribuenti. Esempi includono:
    • IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche): Tassa sui redditi delle persone fisiche.
    • IRES (Imposta sul Reddito delle Società): Tassa sui redditi delle società.
    • IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive): Tassa regionale sui redditi derivanti da attività produttive.
    • IMU (Imposta Municipale Propria): Tassa sul possesso di immobili.
  • Imposte Indirette: Incidono su costi di transazioni, beni o servizi. Includono:
    • IVA (Imposta sul Valore Aggiunto): Tassa sui beni e servizi.
    • Imposte di registro, ipotecarie e catastali: Tasse su atti, registrazioni e transazioni immobiliari.
    • Accise: Tasse su specifici beni come alcool, tabacco e benzina.

2. Tasse

Le tasse sono pagamenti dovuti in cambio di un servizio specifico o l'uso di un bene del pubblico dominio. Si differenziano dalle imposte per la presenza di una controprestazione diretta da parte dello Stato. Esempi includono:

  • Tasse scolastiche: Pagamenti per la frequenza di scuole pubbliche o servizi educativi.
  • Tasse universitarie: Pagamenti per la frequenza dell'università.
  • Tassa sui rifiuti (TARI): Pagamento per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

3. Contributi

I contributi sono pagamenti dovuti dai cittadini per finanziare specifici settori o per ottenere prestazioni sociali. Sono caratterizzati dalla correlazione tra il pagamento e i benefici ricevuti. Includono:

  • Contributi previdenziali e assistenziali: Pagamenti a enti come l'INPS per assicurazioni sociali, pensioni, e altre forme di welfare.
  • Contributi per l'accesso a servizi pubblici: Pagamenti per l'utilizzo di specifici servizi pubblici, come ad esempio l'uso di infrastrutture.

Altre Tipologie di Tributi

In aggiunta a queste categorie principali, esistono altre forme di prelievi fiscali che possono avere caratteristiche specifiche, come le imposte locali (es. IMU) e tributi speciali per particolari categorie professionali o economiche.

Il sistema fiscale italiano è in continua evoluzione, con frequenti aggiornamenti e modifiche normative. Pertanto, è sempre consigliabile consultare fonti aggiornate o professionisti del settore per informazioni dettagliate e specifiche.Inizio modulo

Termina qui il nostro approfondimento: speriamo sia più chiaro ora cosa sono i tributi.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.