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Oggi vi illustriamo le regole per gli arresti domiciliari. Al giorno d'oggi, rispetto al passato, ciascuna persona (soprattutto nel mondo occidentale) possiede diverse libertà e diritti: da quello di opinione a quello di professare liberamente la propria religione. Tuttavia, nella società umana, a questi diritti si sono abbinati anche dei limiti, per ridurre eventuali abusi di tali libertà. In pratica, un soggetto può essere libero di svolgere delle azioni, ad esempio esprimere un'opinione su una persona, purché ciò non sia dannoso o lesivo nei confronti di questi. E nel caso tale comportamento lesivo avvenga, allora il soggetto deve essere punito. E' questo il cosiddetto Diritto penale.

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Il diritto penale fa parte del diritto pubblico interno e si occupa di definire le dinamiche della pena per coloro che commettono reati più o meno gravi. Il diritto penale va ad analizzare dunque la gravità del reato commesso definendo la giusta pena da infliggere a colui che ha commesso un illecito penale.

Cos’è il diritto penale: ecco le regole che lo determinano

Scavando più in fondo e andando sempre più nel dettaglio, il diritto penale è un ramo dell’ordinamento giuridico, precisamente del diritto pubblico. Esso è una determinata branca del diritto, il quale indica le norme che descrivono i vari reati e le pene, ossia le conseguenze, derivanti da tali reati.

Infatti lo Stato, per tutelare la sicurezza e i valori fondanti di un popolo, proibisce determinati comportamenti dannosi, ossia i reati, per mezzo di una minaccia, una sanzione che verrà afflitta al colpevole di tali reati, ossia la pena.

Il reato, viene distinto dal tipo di sanzione, o pena, ossia l’illecito penale, dagli illeciti civili e amministrativi. Stesso discorso vale per quanto riguarda le norme, infatti la pena distingue la norma penale dalla norma civile e la norma amministrativa. La sanzione che viene applicata in seguito alla violazione di un precetto penale, è la pena, che sarà di forma e gravità diversi, in base del reato che viene commesso.

Il precetto compone quindi la disposizione penale. Tale precetto proibirà un determinato comportamento dannoso umano. La disposizione penale, è anche composta dalla sanzione, la quale prevedrà delle conseguenze per la violazione del precetto precedentemente spiegato.

Come molti sapranno, le pene per un determinato reato, non per forza devono essere uguali in ogni Stato del mondo, ma possono variare le tipologie di pene inflitte per un determinato tipo di reato, a seconda dello Stato in cui viene commesso tale reato. I reati infatti possono essere uguali in ogni Stato, trattandosi di azioni umane, ma le pene, essendo sanzioni giuridiche, cambiano a seconda dello Stato in cui ci si trova e delle decisioni prese dal governo di tale Stato.

Viene attribuita infatti, una diversa gravità e un diverso peso a determinati comportamenti scorretti. Potrebbe essere possibile anche trovare dei comportamenti che sono ritenuti scorretti e quindi reato in un determinato Stato, che però non sono ritenuti scorretti, quindi reato, in un’altro determinato Stato.

E' possibile fare un esempio molto semplice e che denota la diversità di trattamento e considerazione di un medesimo comportamento in due Stati (in questo caso anche culture differenti). Infatti, nel nostro Paese e nel mondo occidentale un'automobile può essere guidata indifferentemente sia da un uomo che da una donna. Tuttavia, invece, in Arabia Saudita fino a qualche anno fa era proibito alle donne guidare qualsiasi autovettura e tale pratica veniva considerata punibile anche con pene detentive, fino a 20 anni.

Quindi l’azione compiuta nello Stato in cui non è considerato reato, non verrà punita e non verrà esercitata alcun tipo di sanzione per il facitore di tale azione. Anche il diritto penale, come ogni cosa in questo mondo, è in continua evoluzione. Ad esempio, molte azioni che venivano ritenute come reato molti anni fa, oggi non sono considerate tali, e non sono quindi più sanzionate. Altresì molte azioni che in passato non venivano considerate come reato, oggi vengono considerate come tale.

Da questo punto di vista è possibile fare due esempi concreti per rendersi conto di questa evoluzione costante nel diritto penale. Il primo riguarda il topless effettuato da alcune donne sulle spiagge in estate. Fino ad alcuni decenni fa tale comportamento veniva punito in quanto non consono alla cosiddetta pubblica decenza o addirittura fatto rientrare, da alcuni, tra gli atti osceni in luogo pubblico e pertanto considerato punibile appunto come reato. Al giorno d'oggi, invece, tale pratica, per la maggior parte dei casi, viene accettata ed ammessa sulle spiagge nel nostro Paese.

Il secondo esempio invece riguarda il reato dello stupro. Quest'ultimo, fino a poco tempo fa, purtroppo, veniva considerato come atto contro la morale pubblica ed il buon costume e come tale le pene inflitte al suo autore erano lievi. Fortunatamente oggi la violenza sessuale è considerata un delitto contro la persona e pertanto punibile con una pena ben più pesante e grave rispetto al passato. Questo esempio ci permette di osservare come alcuni delitti, nel corso del tempo e con l'evoluzione della società, vengano ritenuti più gravi e meritevoli di maggiore tutela nei confronti di chi li subisce.

La pena più severa inflitta in Italia è sicuramente quella dell’ergastolo, che viene inflitto soprattutto in caso di uno o più delitti efferati e rappresenta la detenzione a vita del condannato. Tutte le condanne attribuite a un determinato soggetto vengono poi registrate all’interno di appositi certificati e nella fedina penale inserita poi nell’apposito casellario Giudiziario.

I condannati che si distinguono per buona condotta all’interno del carcere, e solitamente non hanno commesso reati davvero efferati possono poi godere di sconti di pena particolari oppure oppure degli arresti domiciliari.

Cosa sono gli arresti domiciliari

Gli arresti domiciliari sono regolati dall’articolo 284 del Codice Penale. Gli arresti domiciliari prevedono, secondo provvedimento specifico del Giudice che si occupa del processo e del caso, che il condannato può scontare la pena presso la propria abitazione di residenza o presso un istituto di assistenza fisica o psichica (se il condannato ha bisogno di cure specifiche) senza però allontanarsi da essa.

In alcuni casi l’imputato può inoltre interagire esclusivamente con le persone che lo assistono e che abitano con lui e con nessun altro. Saranno poi il Pubblico ministero o al Polizia Giudiziaria o i Carabinieri a controllare che il condannato rispetto le regole secondo quanto previsto dai provvedimenti del giudice.

Gli arresti domiciliari non vengono comunque concessi a tutti; non può ad esempio essere dato a chi è stato condannato per evasione nei cinque anni che precedono la condanna stessa. Chi è agli arresti domiciliari viene infine considerato in stato di custodia cautelare.

Arresti domiciliari: le regole

Arresti domiciliari: le regole

La detenzione domiciliare si differenzia invece dagli arresti domiciliari, che sono considerati per lo più delle misure cautelari in determinate situazioni particolari. La detenzione domiciliare che consente di scontare la pena nella propria abitazione o in istituti di natura assistenziale viene invece considerata come una forma di riscatto di pena.

La detenzione di pena può infatti essere concessa a:

  • coloro che soffrono di gravi problemi di salute;
  • donne incinte o madri di prole di età inferiore a dieci anni ;
  • i padri con potestà, di figli di età non superiore a dieci anni, in assenza o impossibilità della madre;
  • le persone di età superiore ai sessant'anni, inabili anche parzialmente;
  • le persone di età inferiore ai ventun'anni, che hanno particolari situazioni di salute, famiglia, studio o lavoro. 

I soggetti che possono usufruirne: reati e fedina penale

In materia di Diritto Penale, quando a un condannato viene data da scontare una determinata pena sono diverse le forme di detenzione possibili. Nei casi di delitti davvero efferati viene infatti dato, da parte del giudice all'interno di una sentenza in tribunale, regolata dall'intervento dell'avvocato difensore dell'imputato, l'ergastolo, ovvero la reclusione a vita in carcere; per reati minori vengono dati determinati anni, a seconda della gravità della pena e della fedina penale, da scontare all'interno di un carcere.

Per coloro che vengono premiati per buona condotta vengono poi effettuate delle riduzioni di pena o concessi gli arresti domiciliari, che con i nuovi decreti del Governo Monti relativi alle carceri italiane stanno subendo alcune variazioni importanti. Un altro tipo di reclusione possibile a livello penale è poi la cosiddetta detenzione domiciliare.

I soggetti che possono beneficiare della detenzione domiciliare sono ad esempio le persone che versano in gravi condizioni di salute e che necessitano di cure costanti presso istituti sanitari appositi.

Anche le donne incinte o le madri e i padri che abbiano dei figli con un'età che non supera i dieci anni possono godere della detenzione domiciliare. Possono inoltre usufruire della detenzione domiciliare i soggetti con età al di sotto dei ventuno anni per motivi di lavoro, studio o salute e gli inabili di età superiore ai sessanta anni.

Non possono invece essere ammessi alla pena a detenuti e internati che hanno commesso delitti efferati; essa è infatti possibile solo nei casi di collaborazione con la giustizia.

Quando può essere concessa? Vediamo cosa dice la giustizia riguardo questa sanzione

La detenzione domiciliare speciale viene concessa quando non ricorrono le condizioni riportate nell’articolo 47 ter, solo se non c’è il pericolo concreto che vengano commessi altri reati e se c’è la possibilità di ripristinare la convivenza con i proprio figli. Può anche essere concessa al padre detenuto, in caso la madre sia deceduta o impossibilitata ad assistere i figli e che non ci sia modo di affidare i figli ad altri oltre il padre.

Chi può usufruire della pena a domicilio speciale?

È importante sottolineare che sia il padre che la madre per poter usufruire di questa misura alternativa, debbano aver scontato almeno un terzo della pena, oppure in caso di ergastolo, almeno 15 anni.

La revoca della misura: le sanzioni in caso di evasione

Se l’assenza diventa più lunga e si protrae per un tempo maggiore, il condannato viene punito ai sensi dell’articolo 385 del codice penale nel quale è descritta la condanna per evasione. La condanna per l’evasione comporta la revoca della misura alternativa.

Riduzione della pena agli arresti domiciliari

Negli ultimi anni, il dibattito sulla riduzione della pena agli arresti domiciliari è diventato sempre più rilevante nel campo della giustizia penale. Questa misura alternativa alla detenzione tradizionale è stata oggetto di attenzione e discussione sia da parte degli esperti del settore che del pubblico in generale. In questo articolo, esploreremo i vari aspetti della riduzione della pena agli arresti domiciliari e analizzeremo i suoi potenziali vantaggi e svantaggi.

Benefici della riduzione della pena agli arresti domiciliari

Una delle principali ragioni per cui viene considerata la possibilità di ridurre la pena attraverso gli arresti domiciliari è quella di alleviare l'ingorgo delle carceri sovraffollate. Le strutture detentive spesso sono costrette a ospitare un numero di detenuti superiore alla loro capacità, creando condizioni difficili per i prigionieri e mettendo a dura prova le risorse dello Stato. Gli arresti domiciliari permetterebbero di ridurre la popolazione carceraria, consentendo alle prigioni di operare in modo più efficiente.

Inoltre, la riduzione della pena attraverso gli arresti domiciliari potrebbe favorire la reintegrazione sociale dei detenuti. La detenzione tradizionale può creare un'atmosfera di isolamento e alienazione, rendendo difficile per i detenuti reinserirsi nella società una volta terminata la pena. Gli arresti domiciliari, al contrario, consentirebbero ai condannati di rimanere all'interno della comunità, mantenendo legami familiari e sociali, e fornendo loro l'opportunità di svolgere un ruolo attivo nella società.

Potenziamento dei controlli e svantaggi potenziali

Naturalmente, la riduzione della pena agli arresti domiciliari richiederebbe un sistema di monitoraggio rigoroso per garantire la conformità dei condannati alle restrizioni imposte. Questo può rappresentare una sfida in termini di risorse e logistica per le autorità competenti. La tecnologia può svolgere un ruolo fondamentale in questo contesto, con dispositivi di tracciamento elettronico e altre misure che possono aiutare a garantire la sicurezza pubblica senza la necessità di incarcerazione fisica.

Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi potenziali associati alla riduzione della pena agli arresti domiciliari. Ad esempio, potrebbe essere difficile valutare la gravità del reato commesso e stabilire se il condannato sia idoneo per beneficiare di questa misura. Inoltre, alcuni potrebbero sostenere che gli arresti domiciliari potrebbero essere considerati una forma di "punizione leggera" rispetto alla detenzione tradizionale, sollevando preoccupazioni in merito alla giustizia dell'applicazione delle leggi.

Differenza tra Arresti Domiciliari e Detenzione Domiciliare

Nel sistema giudiziario, quando una persona viene condannata o sospettata di un reato, possono essere prese diverse misure per limitarne la libertà personale. Due di queste misure sono gli arresti domiciliari, di cui abbiamo parlato nei precedenti paragrafi, e la detenzione domiciliare. Sebbene possano sembrare simili, esistono alcune differenze importanti tra le due.

Cos’è la detenzione domiciliare

La detenzione domiciliare è una misura che limita la libertà personale di un individuo, imponendogli di scontare la pena detentiva all'interno della propria abitazione anziché in un carcere. Questo tipo di detenzione viene solitamente applicato per punire i reati meno gravi o come misura alternativa alla prigione per i soggetti considerati a basso rischio.

La detenzione domiciliare mira a ridurre il sovraffollamento carcerario e a favorire la reintegrazione sociale del condannato, consentendogli di mantenere i legami familiari e lavorativi. Durante la detenzione domiciliare, la persona può essere soggetta a regole e restrizioni specifiche, come l'obbligo di rimanere a casa per determinate ore o la limitazione dei movimenti al di fuori dell'abitazione.

Differenze chiave

Gli arresti domiciliari sono spesso temporanei e possono durare solo per il periodo del processo o fino al termine di una sentenza. La detenzione domiciliare, d'altra parte, viene applicata come una forma di pena, e la sua durata può variare in base al reato commesso e alla decisione del tribunale. L'obiettivo degli arresti domiciliari è principalmente prevenire la fuga o l'interferenza con l'indagine, mentre la detenzione domiciliare punta a sanzionare e riabilitare il condannato.

Monitoraggio e restrizioni

Durante gli arresti domiciliari, la persona può essere sottoposta a un monitoraggio costante, come l'utilizzo di braccialetti elettronici o l'obbligo di segnalare la propria posizione alle autorità. Nella detenzione domiciliare, le restrizioni possono essere più ampie e definite con precisione, ad esempio limitando i movimenti solo all'interno del raggio della propria abitazione.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.