Con oltre 10 milioni di multe l’anno, ben 26.000 contravvenzioni quotidiane, gli italiani versano nelle casse dello Stato un miliardo di euro; non stupisce quindi che gli automobilisti nostrani abbiano a cuore la legge n.125/2010 che in particolare ha ridotto il termine di notifica della multa per passaggio con semaforo rosso o eccesso di velocità, ed altre da 150 a 90 giorni, il cui superamento da parte delle autorità rende il verbale viziato e quindi non più valido.
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- Come determinare il primo giorno dalla notifica
- Proroga nei termini di notifica della multa
- Multe e sanzioni: ecco lo street control
Se questa drastica riduzione dei tempi offre nuove possibilità di risparmio al guidatore già provato dal caro benzina, prima di avviare un ricorso apparentemente vittorioso ma destinato al fallimento è opportuno innanzi tutto saper verificare se questo limite sia stato effettivamente superato.
Come determinare il primo giorno dalla notifica
Il primo giorno da considerare per calcolare i 90 giorni dalla notifica della multa può variare a seconda della situazione e corrispondere:
- il giorno in cui è stata compiuta la trasgressione;
- il giorno in cui è stata accertata la violazione (ovvero dopo i tempi funzionali necessari alla ricostruzione della dinamica di un incidente);
- il giorno in cui l’autorità ha ottenuto l’accesso ai dati del conducente del veicolo.
Proroga nei termini di notifica della multa
Quando le autorità sono in grado di risalire al conducente unicamente tramite la targa si affidano a database che possono non essere aggiornati a passaggi di proprietà avvenuti in tempi recenti; la notifica della sanzione arriverà quindi al precedente proprietario che dovrà dimostrare di non esserne più in possesso.
Successivamente chi effettua la contestazione avrà 5 anni di tempo per risalire al conducente, decorsi i quali la multa sarà considerata prescritta. Bisogna tenere presente che questo secondo termine di notifica della multa è eccezionalmente esteso a 100 giorni (contro i 90 degli altri casi), 10 giorni di differenza poco conosciuti responsabili del rigetto di un buon numero di ricorsi dati per vinti.
Ulteriori cause di nullità del verbale
Invalidano inoltre la multa l’assenza della firma di chi l’ha scritto, imprecisione nell’indicazione di tempo e luogo della trasgressione ed infine poca chiarezza nella relazione tra la norma violata e la condotta del conducente.
Prima di avviare entusiasticamente le pratiche per un ricorso che potrebbe riservare un’inaspettata delusione è necessario capire come calcolare i termini di notifica della multa.
Altre cause di invalidità del verbale
La notifica è considerata nulla se mancano uno o più elementi essenziali: il testo deve infatti contenere la firma di coloro che hanno effettuato la contestazione, l’indicazione precisa dell’orario e del luogo dove è avvenuta (necessari oltre alla via il verso di percorrenza e il punto in cui è stata commessa l’infrazione); particolare attenzione infine alla descrizione della norma violata e alla sua relazione con la condotta del conducente: se il rapporto di causa-effetto non è esaustivo ci sono infatti tutti gli estremi per non fare il pagamento!
Multe e sanzioni: ecco lo street control
Vita dura per gli automobilisti negli ultimi anni. Le autorità hanno infatti aumentato i controlli e soprattutto potenziato gli strumenti per sanzionare i conducenti. Ecco che oltre all’autovelox è arrivato anche il tutor (che controlla i limiti di velocità lungo un tratto di strada, punendo chi percorre quel tragitto al di sotto della media) e soprattutto lo street control, che ha scatenato molte polemiche tra i cittadini. Lo street control infatti funziona con una telecamera posta sopra la macchina dei vigili che sanziona i veicoli in sosta vietata o in doppia sosta.
In teoria, bisognerebbe prima accertarsi che il guidatore sia nelle vicinanze del proprio mezzo e solo dopo si può procedere con la sanzione e il verbale che arrivano a casa. Una misura che però ha scatenato tantissime polemiche e soprattutto a Roma si prevede un ricorso massiccio a queste contravvenzioni visto che non viene segnalato quale sia lo strumento adottato per punire i colpevoli con il rischio che le foto vengano anche archiviate e cestinate. Si preparano dunque fiumi di ricorsi ai Giudici di Pace per una misura che dava una boccata d’ossigeno alle disperate casse comunali, che grazie proprio allo street control avrebbero un flusso molto ingente di denaro fresco. Si prevede perciò una lunghissima battaglia su questo fronte, che già a Torino ha provocato il dietrofront degli amministratori locali.
Multe per far cassa?
Ma è proprio qui il punto nevralgico della questione. Questi dispositivi sono utilizzati per prevenire incidenti, inducendo i conducenti alla buona condotta per strada, oppure sono solo dei mezzi utili agli Enti Locali per far cassa? Il dubbio è legittimo visto che da qualche anno a questa parte i bilanci dei Comuni sono ridotti allo stremo e c’è totale assenza di denaro fresco da poter investire in opere e servizi. Trovare questi soldi dalle tasche dei cittadini, inasprendo un servizio che ha ben altra finalità, è però un lavoro scorretto che fa venire in mente tutti gli sprechi di cui si sono macchiati gli amministratori locali, sperperando soldi e tasse dei cittadini onesti.