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Benvenuti in un altro articolo firmato Portal Diritto! Oggi vi proponiamo un approfondimento dedicato alle Multe per eccesso di velocità: ecco una guida imperdibile che vi farà risparmiare. Le sanzioni, in seguito alle modifiche portate al codice della strada nell'estate del 2010, vanno a farsi più severe. La multa è una pena “pecuniaria”. Poche volte consideriamo l'importo delle multe una somma ragionevole rispetto all'infrazione effettuata. Per questo è bene conoscere quali sono gli importi delle multe per evitare di riceve spiacevoli avvisi da parte delle forze di Polizia. Portaldiritto vi fornisce un breve ma utile elenco contenente gli importi delle multe per infrazione del codice della strada. È interessante notare come ci sono multe “economiche” di 38,00 Euro, ma anche quelle da 6.000,00 Euro e perfino quelle da 100.000,00 Euro e dunque è bene essere ben informati relativamente a tutti gli importi di multe.

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Le multe per eccesso di velocità, per chi supera il limite imposto dalla legge o indicato dai cartelli stradali, variano la loro severità anche a seconda di quanto si è superato il limite stesso.

Ecco i limiti che stabiliscono le multe per eccesso di velocità

L’articolo che regola i limiti di velocità da rispettare e le sanzioni è il n. 142 del Codice della Strada (o Cds). Nello specifico, le indicazioni vengono fornite dai comma 7, 8, 9 e 9bis, i quali sono molto chiari nel definire gli importi delle multe per eccesso di velocità. Dal 1° gennaio 2015, sono entrate in vigore le nuove disposizioni in merito, valide per due anni.

Fino a 10 km/h

Per chi supera il limite entro i 10 km/h sarà tenuto a pagare una somma di 41 euro con un aumento di circa il 30% se l’infrazione viene effettuata in orario notturno (dalle ore 22 alle ore 7). In questo caso non vengono decurtati i punti dalla patente.

11-40 km/h

Pertanto, la multa per eccesso di velocità compreso fra 11 e 40 km/h, porta ad una sanzione monetaria di 169 euro e non solo: infatti vengono detratti tre punti patente. Solo per questo caso si tratta effettivamente di una pena alleggerita rispetto al passato.

40-60 km/h

Una multa per eccesso di velocità compreso fra 40 e 60 km/h, invece, prevede la sottrazione di sei punti patente invece dei dieci precedenti, ma la sanzione pecuniaria invece sale a 531 euro rispetto ai 370 precedenti.
A questo va ad aggiungersi la sospensione della patente da uno a tre mesi più l'inibizione alla guida del veicolo nella fascia oraria che va dalle 22 alle 7.

Multa per velocità oltre i 60 km/h

Una multa per eccesso di velocità oltre i 60 km/h porta alla sottrazione di 10 punti patenti e alla sanziono monetaria pari a 828 euro. Inoltre, è prevista la sospensione della patente da sei a dodici mesi. Inoltre, nel caso in cui si viene multati una seconda volta per violazione di questo comma, si subisce la revoca della patente.

Le somme appena indicate si riferiscono alle infrazioni occorse durante l’orario diurno, vale a dire, dalle 7 del mattino alle 22 della sera. Dopo questo orario vengono applicati i nuovi importi maggiorati del 30%, ad esempio: violazione del comma 9, la multa è di 708 euro, mentre per il comma 9bis si arriva a dover pagare anche 1104 euro.
Se il pagamento della multa viene effettuato entro 5 giorni dalla contestazione o notifica del verbale di multe per eccesso di velocità, il codice prevede una riduzione del 30% della somma.

Neopatentati e multe per eccesso di velocità

Per quanto riguarda i patentati da meno di tre anni, esistono dei limiti di velocità ad hoc: 100 km/h su autostrada e 90 km/h su strade extraurbane principali.
Chi non rispetta questi limiti avrà una multa per eccesso di velocità con sanzione di 160 euro e sospensione della patente da due a otto mesi, che vanno ad aggiungersi alle sanzioni viste precedentemente.

Inoltre, la sottrazione dei punti patente è raddoppiata rispetto a quanto previsto dalle norme precedenti.

Limiti di velocità di riferimento

Il Codice della Strada impone che, sulle strade italiane, bisogna rispettare determinati limiti di velocità “ai fini della sicurezza della circolazione e della tutela della vita umana”. In sintesi, questi limiti vengono fissati, in base al tipo di strada, in:

  • in autostrada: 130 km/h. In caso di condizioni metereologiche difficili, il limite è di 110 km/h;
  • strade extraurbane principali: in genere 110 km/h, ma 90 per maltempo;
  • strade extraurbane secondarie e locali: 90 km/h;
  • città e centri abitati: limite di 50 km/h, a volte di 70 opportunamente segnalato.

Rilevazioni delle violazioni

La misurazione della velocità e l’eventuale rilevazione del superamento dei limiti imposti viene effettuato tramite un’apparecchiatura elettronica fissa o mobile, l’autovelox. Questi vengono posti su strade principali e autostrade oppure in base ad esigenze stradali specifiche, ad esempio per servizi di controllo straordinari.
La posizione degli autovelox non è un mistero in quanto quelli fissi sono segnalati da cartelli ben visibili, mentre per quelli mobili sono indicati ogni settimana e per conoscerli è sufficiente collegarsi al sito della Polizia di Stato.

Le sanzione da autovelox

Immagine di Multe per eccesso di velocità

Quanti automobilisti si sono accorti di quella scatoletta troppo tardi per frenare senza causare incidenti, rassegnandosi a salate multe per eccesso di velocità da autovelox ancor prima di averla effettivamente presa? Ebbene è possibile che pagamento e punti persi si sarebbero potuti evitare. Da casa.

Procedura per il ricorso sulle Multe per eccesso di velocità

L’automobilista che volesse presentare ricorso ha diritto a farlo davanti al Giudice di Pace entro 30 giorni dall’arrivo della notifica di multe per eccesso di velocità o 60 giorni volendo ricorrere al Prefetto. In caso si optasse per la seconda via, è bene sapere che, in caso di rigetto del ricorso, la sanzione viene raddoppiata.
Il ricorso per la multa da autovelox deve essere presentato in carta libera con raccomandata con ricevuta di ritorno, entro e non oltre i termini previsti, pena la sua non validità.

Ricorsi più difficili per gli automobilisti

Brutte notizie per gli automobilisti. Secondo una recente sentenza della Corte della Cassazione, è sufficiente nel verbale redatto dalle autorità indicare solo i dati del decreto prefettizio senza neanche allegarlo. Scompare quindi la contestazione secondo la quale ogni sanzione dovrebbe essere contestata immediatamente al trasgressore, ossia che in passato molti Giudici di Pace annullavano i verbali perchè non era descritta la ragione per cui il Prefetto aveva dato ordinanza che in quella specifica strada non si poteva fermare all’istante la vettura per la pericolosità della strada stessa. Nell’analizzare il caso bisogna tuttavia trovare un punto d’equilibrio tra la necessità di dare una sicurezza stradale e dall’altra di non far apparire l’autovelox solo come uno strumento in dote ai Comuni per far cassa.

Quest’ultimo fattore sarebbe infatti un cattivo scherzo ai conducenti e sarebbe un segnale contrario rispetto all’installazione di questi dispositivi, nati soprattutto per l’esigenza di dare un controllo alla velocità delle macchine, che in alcuni casi sfrecciano nelle vie cittadine con un livello di pericolosità altissimo soprattutto per tutti gli altri conducenti, che alcune volte si sono trovati in mezzo ad incidenti mortali senza colpe. Da rivedere poi il sistema in alcuni casi, come la sanzione erogata per aver superato il limite di velocità ma sempre stando entro una soglia ragionevole (le cosiddette multe per eccesso di velocità per 60 km/h).

Importo delle altre multe stradali

  • Guida non rispettando il provvedimento di sospensione del Prefetto: 389 Euro e sospensione patente da 1 a 4 mesi e sospensione carta circolazione da 1 a 4 mesi
  • Guida nonostante l'ordine impartito con verbale: 155 Euro o 389 Euro se il veicolo è destinato al trasporto cose e sospensione della patente da 2 a 6 mesi e sospensione della carta di circolazione da 1 a 4 mesi
  • Sosta senza osservare il divieto o le prescrizioni del segnale: 38 Euro
  • Guida senza rispettare il provvedimento di sospensione della circolazione: 78 Euro
  • Guidava il veicolo in senso contrario a quello consentito: 38 Euro
  • Guidava impegnando corsia riservata mezzi pubblici: 74 Euro
  • Guidava in Z.T.L. o area pedonale senza autorizzazione: 74 Euro
  • Organizzava, dirigeva o prendeva parte a una competizione di velocita senza autorizzazione: da 25.000 a 100.000 Euro e reclusione da 1 a 3 anni e sospensione o revoca patente
  • Effettuava scommesse su competizione di velocità non autorizzata: da 5.000 a 25.000 e reclusione da 1 a 3 anni
  • Gettava rifiuti dal veicolo sulla strada, insozzando la medesima o le sue pertinenze: 100 Euro e obbligo di ripristino dei luoghi
  • Guida pericolosa: 5000 Euro e l’arresto: 
  • Circolava oltrepassando la striscia longitudinale continua: 38 Euro
  • Violazione dei limiti di sagoma: 389 Euro
  • Violazione dei limiti di massa: 613 Euro
  • Circolava con veicolo a motore non conferme al CdS: 78 Euro
  • Veicolo modificato rispetto alla omologazione o carta di circolazione: 389 Euro e ritiro carta circolazione
  • Veicolo o rimorchio non sottoposto a revisione annuale: 155 Euro e annotazione su carta circolazione
  • Conduceva veicolo sospeso dalla circolazione per esito negativo revisione: 1.842 Euro e ritiro carta circolazione e fermo del veicolo per 90 giorni.
  • Veicolo utilizzato per uso diverso da quello indicato su carta circolazione: 78 Euro e sospensione della carta di circolazione da 1 a 6 mesi
  • Conduceva veicolo o rimorchio mai provvisto di carta di circolazione: da 389 a 1.559 Euro e confisca veicolo

E’ inoltre possibile contestare un multa ricevuta, e quindi fare ricorso alla giustizia, in caso si pensi che ci sia stata qualche ingiustizia o che ci sia stato una qualche sorta di errore nel recapito della suddetta, qualunque sia la ragione per cui ritenete di non dover pagare una determinata multa è un vostro diritto quello di fare ricorso per chiedere ed, eventualmente aveste ragione, ottenere l’annullamento della sanzione ricevuta.

In molti casi può capitare di ricevere una multa che a prima vista può sembrare ingiusta o esagerata, ma occorre fare molta attenzione e ponderare bene la decisione di fare ricorso e richiedere l’annullamento perchè, in caso voi aveste torto e non vi venisse concesso di avere revocata la multa, andreste in contro ad una sanzione, anzichè ridotta o nulla, maggiorata per via del ricorso senza esito positivo che avete presentato.

E’ consigliabile quindi, nel caso non si fosse sicuri di voler fare ricorso per la multa ricevuta, pagare non appena la si riceve seguendo ogni istruzione riportata sulla multa per cercare di ottenere la riduzione della sanzione applicata.

Per tali ragioni occorre fare la massima attenzione quando si è in strada, osservare le leggi in strada non solo vi eviterà delle sanzioni più o meno salate, ma contribuirà al corretto svolgimento dell’attività stradale, riducendo il rischio di incorrere in qualche incidente pericoloso mettendo la propria vita e quella degli altri in serio pericolo.

Multe non pagate: scopri quando hai ragione!

Conta manuale dei soldi 1 2

A chi non è capitato di vedersi recapitare una multa che non si aspettava? Ricevere una multa è sempre un dramma, per ogni automobilista, non tanto per l’essere venuti a conoscenza di aver infranto la legge, quanto per l’amara consapevolezza che vedere quel foglio nella propria cassetta della posta significa dover sborsare una cifra, spesso e volentieri non cosi esigua, per poter sistemare la propria situazione di infrazione e non incorrere in aggravamenti della sanzione con corrispettivo aumento dell’importo da pagare.

Che siano prese a torto o a ragione, un automobilista già pressato da assicurazioni e caro benzina guarda le contravvenzioni come un’ulteriore tassa su un bene sempre più costoso, tanto che le multe non pagate riempiono i cassetti di numerosissimi italiani. Tuttavia, il non pagare una multa regolarmente e nei tempi stabiliti, può rivelarsi un arma a doppio taglio in quanto, se una multa non viene regolarizzata nei tempi dovuti, si incorrerà in una sanzione che produrrà l’aumento dell’importo dovuto allo stato per l’infrazione commessa contro il codice della strada.

Poiché il mancato pagamento di una infrazione comporta una penale, quanti abbiano ammende in sospeso devono capire cosa farne e, soprattutto, se espletarla.

Multe notificate in ritardo

La legge 125/2010 ha ridotto il termine per la notifica della multa, che scende da 150 a 90. Una simile contrazione dei tempo comporta che, tra le multe non pagate dietro contestazione, queste ultime ne rappresentino il maggior numero.

Prima di lanciarsi in ricorsi delle multe destinati al fallimento è bene calcolare con esattezza se i tempi della notifica siano stati o meno rispettati: il primo giorno della contestazione ha inizio da quando viene identificato il conducente responsabile dell’infrazione, compito non troppo semplice quando è ad esempio un autovelox a registrare la violazione.
Le autorità hanno infatti 5 anni di tempo per procedere al riconoscimento e solo quando questo avviene incomincia il conteggio!

Multe dal verbale irregolare

Tra le multe non pagate a ragione figurano anche quelle il cui verbale non sia stato redatto in maniera regolare; quando si riceve una notifica, dopo aver visto la data la prima cosa da fare è verificare se:

  • siano presenti le firme di chi ha scritto il verbale (se sono due persone devono firmare entrambe);
  • l’orario e il luogo è specificato chiaramente; occorre sia enunciata anche il senso di marcia e a che altezza della via si è verificata l’infrazione;
  • deve essere riportata la norma violata, il comportamento ritenuto scorretto e il nesso tra la prima e il secondo.

Il condono

I tempi incresciosamente lenti della nostra burocrazia inducono la pubblica amministrazione alla discussa pratica del condono. Questo strumento, che si traduce in uno sconto di fine anno sulle multe non pagate, permette alle istituzioni di guadagnare in tempi brevi rilevanti somme di un denaro che potrebbe non vedere mai a causa della prescrizione.

Per quanto sia un premio discutibile per chi non ha fatto il suo dovere onorando il suo debito, è una possibilità di risparmio per quanti abbiano un numero elevato di ammende in sospeso.
C’è da specificare che il condono è un escamotage non pianificato e che quindi non vi è mai certezza su quando si faccia; per non vivere di attese il consiglio è di pagare, volta per volta.

Contestazioni

Esiste la possibilità di contestare un determinata contravvenzione, e quindi fare ricorso alla giustizia, nel caso in cui si pensi che ci sia stata una qualche ingiustizia o che ci sia stato una qualche sorta di errore; qualunque sia la ragione per cui si ritiene opportuno contestare una determinata multa, è un diritto riconosciuto quello di fare ricorso per chiedere ed, eventualmente, ottenere l’annullamento della sanzione ricevuta.

In molti casi può capitare di ricevere una multa che a prima vista può sembrare contestabile per qualche motivo, ma occorre fare molta attenzione e ponderare bene la decisione di fare ricorso e contestare una multa, perchè in caso voi aveste torto e non vi venisse concesso di avere revocata la multa, andreste in contro ad una sanzione, anzichè ridotta o nulla, maggiorata per via del ricorso senza esito positivo che avete presentato.

Con oltre 10 milioni di multe l’anno, ben 26.000 contravvenzioni quotidiane, gli italiani versano nelle casse dello Stato un miliardo di euro; non stupisce quindi che gli automobilisti nostrani abbiano a cuore la legge n.125/2010 che in particolare ha ridotto il termine di notifica della multa per passaggio con semaforo rosso o eccesso di velocità, ed altre da 150 a 90 giorni, il cui superamento da parte delle autorità rende il verbale viziato e quindi non più valido.

Se questa drastica riduzione dei tempi offre nuove possibilità di risparmio al guidatore già provato dal caro benzina, prima di avviare un ricorso apparentemente vittorioso ma destinato al fallimento è opportuno innanzi tutto saper verificare se questo limite sia stato effettivamente superato.

Come determinare il primo giorno dalla notifica

Il primo giorno da considerare per calcolare i 90 giorni dalla notifica della multa può variare a seconda della situazione e corrispondere:

  • il giorno in cui è stata compiuta la trasgressione;
  • il giorno in cui è stata accertata la violazione (ovvero dopo i tempi funzionali necessari alla ricostruzione della dinamica di un incidente);
  • il giorno in cui l’autorità ha ottenuto l’accesso ai dati del conducente del veicolo.

Proroga nei termini di notifica della multa

Quando le autorità sono in grado di risalire al conducente unicamente tramite la targa si affidano a database che possono non essere aggiornati a passaggi di proprietà avvenuti in tempi recenti; la notifica della sanzione arriverà quindi al precedente proprietario che dovrà dimostrare di non esserne più in possesso.
Successivamente chi effettua la contestazione avrà 5 anni di tempo per risalire al conducente, decorsi i quali la multa sarà considerata prescritta. Bisogna tenere presente che questo secondo termine di notifica della multa è eccezionalmente esteso a 100 giorni (contro i 90 degli altri casi), 10 giorni di differenza poco conosciuti responsabili del rigetto di un buon numero di ricorsi dati per vinti.

Ulteriori cause di nullità del verbale

Invalidano inoltre la multa l’assenza della firma di chi l’ha scritto, imprecisione nell’indicazione di tempo e luogo della trasgressione ed infine poca chiarezza nella relazione tra la norma violata e la condotta del conducente.

Prima di avviare entusiasticamente le pratiche per un ricorso che potrebbe riservare un’inaspettata delusione è necessario capire come calcolare i termini di notifica della multa.

La notifica è considerata nulla se mancano uno o più elementi essenziali: il testo deve infatti contenere la firma di coloro che hanno effettuato la contestazione, l’indicazione precisa dell’orario e del luogo dove è avvenuta (necessari oltre alla via il verso di percorrenza e il punto in cui è stata commessa l’infrazione); particolare attenzione infine alla descrizione della norma violata e alla sua relazione con la condotta del conducente: se il rapporto di causa-effetto non è esaustivo ci sono infatti tutti gli estremi per non fare il pagamento!

Multe e sanzioni: ecco lo street control

Notifica della multa

Una sorta di evoluzione dell’autovelox è lo street control, montato sopra le volanti per multare chi sosta in doppia fila. Le vetture della polizia infatti girano in mezzo al traffico con questo speciale dispositivo che rileva le infrazioni delle macchine intorno. Nato per punire la sosta selvaggia, in realtà lo strumento potrebbe rivelarsi un boomerang per i migliaia di ricorsi che potrebbero partire visto che la sanzione in questione deve prima essere contestata al conducente, e solo se quest’ultimo non si trova nei pressi della sua automobile allora è possibile inviare il verbale a casa. Un dispositivo forse troppo invasivo per i cittadini, che nel centro urbano già devono combattere con un traffico infinito, slalom tra le buche non riparate e parcheggi molto difficili da trovare.

Vita dura per gli automobilisti negli ultimi anni. Le autorità hanno infatti aumentato i controlli e soprattutto potenziato gli strumenti per sanzionare i conducenti. Ecco che oltre all’autovelox è arrivato anche il tutor (che controlla i limiti di velocità lungo un tratto di strada, punendo chi percorre quel tragitto al di sotto della media) e soprattutto lo street control, che ha scatenato molte polemiche tra i cittadini. Lo street control infatti funziona con una telecamera posta sopra la macchina dei vigili che sanziona i veicoli in sosta vietata o in doppia sosta.

In teoria, bisognerebbe prima accertarsi che il guidatore sia nelle vicinanze del proprio mezzo e solo dopo si può procedere con la sanzione e il verbale che arrivano a casa. Una misura che però ha scatenato tantissime polemiche e soprattutto a Roma si prevede un ricorso massiccio a queste contravvenzioni visto che non viene segnalato quale sia lo strumento adottato per punire i colpevoli con il rischio che le foto vengano anche archiviate e cestinate. Si preparano dunque fiumi di ricorsi ai Giudici di Pace per una misura che dava una boccata d’ossigeno alle disperate casse comunali, che grazie proprio allo street control avrebbero un flusso molto ingente di denaro fresco. Si prevede perciò una lunghissima battaglia su questo fronte, che già a Torino ha provocato il dietrofront degli amministratori locali.

Multe per far cassa?

Ma è proprio qui il punto nevralgico della questione. Questi dispositivi sono utilizzati per prevenire incidenti, inducendo i conducenti alla buona condotta per strada, oppure sono solo dei mezzi utili agli Enti Locali per far cassa? Il dubbio è legittimo visto che da qualche anno a questa parte i bilanci dei Comuni sono ridotti allo stremo e c’è totale assenza di denaro fresco da poter investire in opere e servizi. Trovare questi soldi dalle tasche dei cittadini, inasprendo un servizio che ha ben altra finalità, è però un lavoro scorretto che fa venire in mente tutti gli sprechi di cui si sono macchiati gli amministratori locali, sperperando soldi e tasse dei cittadini onesti.

Ricorso al prefetto (anche per sanzioni dopo l'autovelox): a chi rivolgersi?

Contestare una multa facendo ricorso al prefetto è una procedura da effettuare entro e non oltre i 60 giorni a partire dalla data di notifica della multa, e ci si deve rivolgere naturalmente alla sede del prefetto della città in cui è stata effettuata l'infrazione.

Non è previsto in questo caso il pagamento di un contributo di 38 euro, come vedremo nel caso del ricorso presso il giudice di pace.

Il ricorso per contestare una multa può essere presentato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno oppure depositato al comando delle forze dell'ordine di appartenenza dell'agente che ha effettuato la notifica della sanzione.

Nel primo caso, il prefetto deve emettere l'ordinanza entro 120 giorni da quando ha ricevuto i documenti, mentre nel secondo caso i giorni saranno 150. Se non vengono rispettati questi tempi, abbiamo un caso di silenzio-assenso e dunque la multa è considerata nulla.

Nel caso in cui il ricorso viene respinto oltre questi tempi di legge, si deve contestare una multa rivolgendosi al giudice di pace.

Dopo il ricorso per contravvenzione divieto di sosta o per eccesso di velocità

Una volta che il ricorso viene accolto dal prefetto, invece, la multa stessa può considerarsi annullata; in caso contrario, qualora la sanzione venga respinta dal prefetto, si è costretti a pagare il doppio della multa prevista.

Per questo motivo è consigliabile, nel caso si fosse ricevuta una multa dall'importo elevato, fare riferimento direttamente al giudice di pace per contestare una multa, così da non rischiare di pagare una cifra considerevole alla fine del processo di contestazione.

Ricorso giudice di pace per sanzione dei vigili urbani già pagata

Per poter contestare una multa sulla propria auto è possibile rivolgersi presso due autorità prestabilite: il prefetto oppure fare ricorso al giudice di pace.

Dal 2010 infatti sono cambiate molte cose rispetto alle procedure di contestazione delle multe delle auto. Nel caso di una multa considerevole è infatti più conveniente affidarsi direttamente al giudice di pace, per non rischiare di dover pagare il doppio dell'importo qualora, il ricorso al prefetto, non sia accolto.

Ma vediamo nel dettaglio il ricorso al giudice di pace per contestare una multa per l'auto.

Contestare una multa al giudice di pace per aver attraversato la zona ztl

Contestare una multa presso il giudice di pace è una procedura da effettuarsi entro e non oltre il sessantesimo giorno a partire dalla data di notifica della sanzione stessa. Bisogna naturalmente rivolgersi presso il giudice di pace della città in cui tale sanzione è stata notificata. Il ricorso al giudice di pace va presentato presso la cancelleria comunale, pagando obbligatoriamente un contributo fisso pari a 30 euro più bollo di 8 euro.

Il secondo passaggio del ricorso al giudice di pace per evitare il pagamento della multa è quello di presiedere in udienza, o in prima persona, oppure tramite la rappresentanza di un avvocato. Per questo tipo di ricorso non sono previsti tempi di prescrizione. A questo punto il ricorso presso il giudice di pace può essere accolto o meno. Nel primo caso, la sanzione può considerarsi cancellata, e non bisogna pagare alcun importo, anzi si potrà richiedere il rimborso dei 38 euro di contributo fisso già versati.

Se invece il ricorso al giudice di pace per la sanzione non è accolto, la sanzione va pagata per il totale dell'importo previsto, ma è ancora possibile presentare ricorso in tribunale entro un periodo di massimo 30 giorni.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.